lunedì, Dicembre 23, 2024

Il pagellone semiserio del Froldi. Gp di Ungheria 2017.

Il pagellone semiserio del Froldi. Gp di Ungheria 2017.
La Ferrari non ci sta a fare la solita figura della bella addormentata, di una squadra che arrivata a metà stagione non sa più sviluppare la monoposto e reagisce con un uno-due micidiale (sabato e domenica) che tiene vive le speranze per il Mondiale. A mio parere resta favorita, alla distanza, la Mercedes. Tuttavia non è più da romantici idealisti sognare l’iride. E comunque, pensato dove era la Ferrari 12 mesi fa.
Vettel. Voto: Perfettel. Di solito si dice che Vettel fa la differenza quando ha una monoposto che sente di poter controllare agevolmente, come una seconda pelle. Un pò come faceva Shumacher. Alla partenza scavare un solco fra se e gli avversari e ciao ciao. Ma come Schumacher e solo i più grandi, il nostro è stato ieri capace di sopperire al vistoso problema a volante (che si è aggravato progressivamente), per la bellezza di 50 giri. Non sminuite l’impresa, perché di impresa si tratta. Chapeau.
Raikkonen. Voto: 10. Lo hanno scritto in tanti: se ci fosse un primo posto “doppio”, spetterebbe al santo bevitore finlandese. Hanno ragione da vendere. Ieri gara sontuosa. Ha propiziato e difeso la doppietta mentre i mastini della Mercedes tentavano in tutti i modi di fargli pressione, pregustando già, avvisati dal box, la facile preda (Vettel con problemi a volante).
Ferrari SF70H. Voto: 10. Dopo i problemi di assetto riscontarti venerdì, che facevano già pensare a molti (compreso il sottoscritto) il de profundis, tutti gli aggiornamenti portati si sono sposati a meraviglia con il telaio sabato. Prima fila agevole e gara in ghiaccio. Certo, il tracciato ungherese si sposava a meraviglia con la monoposto rossa, almeno così dicevano in tanti (che stavolta ci hanno preso) e si vedrà a Spa se la Ferrari ha colmato il gap con la Mercedes sulle piste veloci. Tuttavia per la prima volta da circa 10 anni si riesce a evolvere una monoposto a metà stagione. Addirittura a recuperare carico dopo l’inopportuna imposizione Fia (fondo flessibile sigillato). Vi pare poco?
Hamilton. Voto: 6. Hamilton ci sta abituando ad andare a corrente alternata. Così però i mondiali si rischia di perderli. In F1 non esistono verginelle ed i piloti sarebbero capaci di vendere le madri pur di vincere una gara, figuriamoci un Mondiale. Detto questo, ho apprezzato il gesto di Hamilton quando a fine gara ha restituito a Bottas la posizione. L’ho apprezzato anche perché, da tifoso Ferrari, spero che quei tre punti servano a vincere il mondiale piloti. Scusate la franchezza, ma non amo essere ipocrita.
RoBottas. Voto: 7. Quando il gregario va più forte del caposquadra…qualcosa non quadra. Mi direte…alla fine Hamilton era decisamente più veloce di Bottas. Sfido, dopo che ha dovuto lasciar passare Hamilton (onde garantirsi la riconferma per il prossimo anno) la botta psicologica non è stata certamente da poco. Per ora Bottas è il gregario perfetto.
Sceneggiata Mercedes. Voto: ma dai! A bocce ferme, Toto ha parlato dei grandi valori Mercedes, della loro filosofia di non avere un pilota favorito etc etc. Balle. Balle. Balle. Il loro pilota numero 1 è Hamilton. Basti vedere gli ordini di scuderia dati nelle precedenti occasioni di questo mondiale o le richieste pressanti dello stesso Hamilton ai box affinché il fido scudiero facesse da scendiletto in altre gare. Ieri, poi, in gara, qualcosa deve essere accaduto all’interno del team, basti vedere le immagini di Wolff mentre Hamilton dava strada a Bottas. Non c’è nulla di cui scandalizzarsi, tuttavia mi pare ipocrita cercare di mettere un rattoppo al buco, con parole cui non crede nessuno; neanche chi le stava pronunciando.
Marchionne e la sfiga. Voto: legame indissolubile. Appena ho saputo che il presidentissimo, ing-di-gran-croc-fil-di lup-man, avrebbe assistito alla gara, mi è sceso un colpo apoplettico. Leggendo le reazioni sui social, la cosa è stata condivisa da molti. Chi ha cominciato ad accendere un cero in chiesa sfidando il feroce caldo domenicale. Chi ha sgranato rosari, chi ha toccato amuleti e corni (rigorosamente rossi), chi ha fatto voto di castità per scongiurare la sfiga. Le spontanee strategie anti-sfiga sembravano aver sortito effetto…ma ecco che dopo 20 giri, la sfortuna si è materializzata con un volante che andava per conto suo. Incredibilmente, la Ferrari ha limitato i danni e fatto doppietta. Tuttavia, sono aperte le sottoscrizioni per una petizione che convinca il presidentissimo a seguire le gare comodamente davanti ad un bel maxischermo, anche se la soluzione ideale sarebbe sedare Marchionne prima che cominci il gran premio e svegliarlo a gara finita.
Mad Max. Voto: sublime. Sono particolarmente soddisfatto della domenica di Max. Certo, sarebbe stato meglio se avesse dato un colpetto ad una Mercedes, in particolare a quella del tricampione inglese, ma non si può avere tutto nella vita. Capite bene che c’è un non so che di poeticamente sublime e perverso che Max sbatta fuori l’incolpevole compagno di squadra Ricciardo, e che sia pure sanzionato per l’episodio certo meno voluto degli ultimi cui si è reso protagonista l’arrembante predestinato. Magari ora Horner e compagnia cercheranno di far entrare nella testa del talento in erba…che la gara non finisce alla prima curva.
Ricciardo. Voto: peccato. Sarebbe stato certamente protagonista. Ha bollato Max con parole di fuoco (“fottuto perdente”, se ho tradotto bene) comprensibili, a caldo, dopo il fattaccio. Oggi i due pare si siano chiariti.
Alonso: Voto: 9. Dategli una monoposto che abbia almeno un motore degno di tale nome, e si rivede il campione. Giro più veloce in gara, grande siparietto dopo con tanta ed insospettata autoironia. Il mio sogno nel cassetto è rivederlo in Ferrari. Ma credo sia un sogno irrealizzabile.
Pirelli e la filosofia della F1. Voto: basta. Ne scrissi lungamente l’anno scorso, ne riparlo dopo quanto visto nella perfida Albione e dopo quanto visto Domenica. Non se ne abbia a male Mario Isola, ma se per fare monoposto vincenti si deve, per prima cosa, capire come far funzionare gli pneumatici, anche con la variabile delle temperature, e da quello consegue tutto il resto, mentre prima le gomme erano la seconda o terza variabile, qualcosa non va. Questa non è F1. E lo dico a prescindere da chi vinca.
P.S.: Arriva la grande farsa delle due settimane di stop. Ci si rivede a fine agosto in Belgio, terra di Mad Max e circuito amato da Raikkonen. Mercedes e Ferrari faranno finta di dormire. Ma non si può impedire ai cervelli di lavorare, e sicuramente cercheranno di presentarsi a Spa con modifiche per far andare le rispettive monoposto ancora più veloci. La grande incognita è vedere come andrà la Ferrari, il vero banco di prova per capire se la Ferrari potrà indirizzare il mondiale verso le strade di Maranello.

P.S. 2. No, sul serio…ma gli antiferraristi…che problemi hanno?

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4 Commenti

  1. In realtà la gara di Budapest è finita esattamente alla seconda curva.
    Per quanto riguarda le gomme… io non sono per niente esperto di ciò che c'era nei decenni passati, ma da quanto ricordo il gommista faceva le gomme sulle richieste del costruttore, e allora è ovvio che che gli pneumatici andassero bene sempre su ogni macchina e fossero quindi una variabile secondaria

  2. Ehi Ignoto tu ignori molte cose… tu le "gomme da qualifica" non sai nemmeno cosa siano… non riesci nemmeno ad immaginare che un pilota possa fare 2 pit stop in più per avere sempre gomma fresca e macchina leggera in modo da andare 2 secondi al giro più veloce dei primi e recuperare 12 posizioni.
    amo di tanto in tanto immaginare qualifiche a sessione unica con "gomme cicca" che durano 5 giri alla massima prestazione se va bene… e in 10 si disintegrano sparpagliando frustoli di gomma ovunque…
    Ciao Ignoto ignaro

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