Il Gran Premio del Giappone ci ha regalato l’ottava vittoria stagionale del pilota anglo caraibico, un altro trionfo (dopo Singapore) da +25 punti su Sebastian Vettel, ora distante ben 59 punti su 100 a disposizione.
Con il pilota Mercedes che ora potrà permettersi ben tre quinti posti (30 punti) e un quarto (12 punti), considerando quattro vittorie “certe” per Sebastian Vettel, per vincere il suo quarto titolo mondiale affiancando proprio il pilota tedesco della Ferrari. Hamilton potrà vincere il mondiale già negli Stati Uniti? Si, con una vittoria e contemporaneamente un sesto posto (o oltre) di Vettel. Più probabile invece il trionfo nel Costruttori per la quarta volta consecutiva (2014, 2015, 2016…) per il Team Mercedes già a Austin con il team anglo tedesco che dovrà però conquistare almeno 27 punti.
GP GIAPPONE: sostituire una candela sull’attuale Power Unit Ferrari richiede dai 40 ai 50 minuti di tempo
E’ inutile girarci troppo attorno: il momento chiave del Gran Premio del Giappone lo si è vissuto ancor prima della partenza; cosi come in Malesia, sulla Ferrari posizionata sulla seconda piazzola di partenza è stato necessario togliere il cofano motore per verificare l’unità motrice italiana. E dopo i problemi al collettore di alimentazione dell’aria che va dal compressore all’intercooler, a mettere fuori gara Sebastian Vettel in Giappone ci si è messa una “semplice” (che tanto semplice non è) candela.
La Power Unit italiana montata sulla SF70H del pilota tedesco, già dai giri di schieramento che i piloti effettuano prima di posizionarsi in griglia, funzionava a “soli” cinque cilindri con una conseguente perdita di potenza di circa 140 CV.
Poiché mancava fisicamente il tempo materiale per poter effettuare la sostituzione del componente, una volta che Vettel si è schierato in griglia gli ingegneri hanno deciso di tentare un reset all’elettronica che sembrava alla successiva riaccensione dell’unità termica aver dato esito positivo . Per poi accorgersi durante il giro di formazione che il problema era ancora purtroppo presente.
Facendo un piccolo passo indietro, la sostituzione di una candela sulla Ferrari SF70H è una operazione piuttosto complessa, ancora più complessa da quando è stato modificato il sistema di raffreddamento in Malesia con l’aggiunta delle orecchie ai lati dell’airbox. Una operazione da effettuare con una speciale attrezzatura e che solitamente richiede dai 40 ai 50 minuti.
Secondo la versione ufficiale della Ferrari il problema sembra essere stato generato da un pezzo difettoso ma, parlando con un ingegnere che lavora in una azienda concorrente al colosso giapponese NGK, fornitore di candele del Team Ferrari, le probabilità sono veramente basse visti i controlli a cui sono sottoposti i vari pezzi. I danneggiamenti alle candele di una vettura di Formula 1 dipendono dalla parte endotermica delle attuali Power Unit e principalmente da come si propaga la combustione all’interno della camera secondaria. Le candele utilizzate su questi motori di nuova concezione sono molto sollecitate poiché i motoristi, per ottenere potenze specifiche elevatissime contenendo i consumi, sfruttano una “combustione a superficie” con il 3% della miscela che viene acceso in una precamera dove è presente anche la candela. L’accensione di una piccola quantità di miscela piuttosto ricca nella precamera permette di completare l’accensione del resto della carica, molto molto magra in questo caso, nella camera di combustione vera e propria (quella principale).
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