giovedì, Novembre 14, 2024

ANALISI PROVE LIBERE: non il miglior venerdì dell'anno per la Ferrari

La prima giornata disputatasi sul bellissimo circuito di Austin è stata caratterizzata da una prima sessione di prove libere poco interessante poiché corsa inizialmente su pista (semi) bagnata e continuata su un asfalto asciutto ma con ben poco grip. Per quanto riguarda invece l’ora e mezza di libere pomeridiana c’è molta “carne al fuoco” con alcuni spunti tecnici interessanti da analizzare.

Ma partiamo con la consueta grafica F1 Official che ci mostra la classifica finale delle prove libere 2: Hamilton (e il suo nuovo casco, rosso) davanti a un ottimo Verstappen, poi Vettel, Bottas, Ricciardo e Kimi Raikkonen a chiudere i crono delle sei vetture attualmente su un altro pianeta rispetto a tutte le altre. Primo degli altri Fernando Alonso su una ottima Mclaren poi Williams con Massa e le due Force India. Da segnalare Carlos Sainz davanti al suo nuovo compagno di squadra Nico Hulkenberg. Solo diciassettesimo posto per il debuttante Brendon Hartley su Toro Rosso.

GP AUSTIN: primo settore da paura nella simulazione di qualifica effettuata da Lewis Hamilton
Dopo aver utilizzato un assetto piuttosto carico con doppio monkey seat al posteriore su entrambe le SF70H nella prima ora e mezza di prove libere, la Ferrari, dopo un fastidioso testacoda di Sebastian Vettel nel primo giro lanciato delle seconde libere (su compound Soft), ha optato per scaricare il posteriore della sua SF70H pur continuando ad utilizzare la nuova versione di diffusore portato (maggiori informazioni) ad Austin. Una scelta che non sembra aver dato i risultati sperati, anche sentendo nel post libere 2 i commenti a caldo del pilota tedesco della Ferrari, ancora non soddisfatto del bilanciamento della sua vettura. Una SF70H di Vettel che paga un gap importante principalmente nel primo settore, quello composto da tante curve veloci e dove serve tanto carico aerodinamico da scaricare sugli pneumatici. Un assetto più scarico che va a limitare però i danni nel lungo dritto presente nel secondo settore dove Vettel è riuscito a fermare il cronometro a soli 50 millesimi da Hamilton per poi pagare nuovamente dazio (oltre un decimo) nel terzo settore, il più lento pur avendo una parte finale da medio alta velocità dove il carico aerodinamico torna ad essere molto importante.

Simulazione di qualifica: migliori settori dei Top 6 con giro “ideale” a confronto con quello “reale”

Nella tabella appena in alto si possono leggere i migliori settori dei vari piloti e quindi l’Ideal Lap finale.
Da notare come la RedBull di Max Verstappen avrebbe potuto essere più vicina al tempo fatto segnare da Lewis Hamilton oltre ad un Kimi Raikkonen “idealmente” più veloce di quasi 2 decimi rispetto al tempo fatto effettivamente segnare. Al pilota finlandese della Ferrari è stato fatto provare un assetto aerodinamico più carico da comparare con quello di Sebastian Vettel. 
Passando a Mercedes, la W08 è scesa in pista ad Austin con novità (non vistose) al fondo piatto che completano il pacchetto tanto “chiacchierato” introdotto in Malesia. Con una temperatura dell’asfalto tra i 30°C e i 35°C Lewis Hamilton è riuscito nuovamente a far la differenza: tutti settori “viola” nella simulazione di qualifica anche se è nel primo che è riuscito a fare una grande differenza rispetto a tutti gli altri (2 decimi rifilati a Verstappen, Bottas e Raikkonen, 3 a Vettel e Ricciardo).  
Per quanto riguarda RedBull gli interrogativi, dopo le ottime seconde prove libere odierne, sono tanti. Diciamo questo perchè per Verstappen è previsto (ma non ancora confermato) in questo diciassettesimo appuntamento stagionale un upgrade motoristico che gli costerebbe tante posizioni di penalità. Un aggiornamento alla Power Unit Renault da circa 10 CV di potenza che toglierebbe però il forte pilota olandese dalla lotta per la vittoria.  
Simulazione di “qualifica”: Hamilton/Verstappen primo tentativo (Soft) vs secondo tentativo (UltraSoft)

Se per la qualifica e il passaggio in Q3 sembra scontato l’uso del compound UltraSoft, più veloce di ben 9 decimi rispetto al più “duro” SuperSoft, per quanto riguarda la seconda parte di gara risulta essere molto meno scontata la scelta di utilizzare la Soft rispetto alla SuperSoft.   
Simulazione di “qualifica”: Bottas/Raikkonen/Ricciardo primo tentativo (Soft) vs secondo tentativo (UltraSoft)

GP AUSTIN: passi gara all’insegna di Hamilton e delle due RedBull

Con la Ferrari di Sebastian Vettel ferma ai box per dei problemi alla parte anteriore della vettura (verrà sostituito il telaio sulla SF70H del pilota tedesco), è interessante però andare ad analizzare i passi gara fatti segnare dai restanti Top Driver nell’ultima mezzora di prove libere.
Partendo dalla simulazione del primo stint di gara, effettuato da tutti i piloti sul compound UltraSoft, ne esce piuttosto bene Lewis Hamilton che in run di 5 giri (4 buoni per la media) è riuscito a girare costantemente sul 40 basso. Molto bene anche Verstappen (run da 8 giri), meno Bottas (run da 9 giri), Ricciardo (run da 6 giri) e soprattutto Raikkonen pur avendo effettuato un run corto di soli 3 giri.
Passi gara primo stint di simulazione
Anche nell’ultima parte delle simulazioni dei passi gara si è potuto vedere un Hamilton piuttosto competitivo che con una macchina con a bordo più benzina di Max Verstappen (pure lui su Soft) e una mescola di svantaggio rispetto a Daniel Ricciardo è riuscito a far segnare degli ottimi crono. Importanti segnali da parte di Verstappen e Hamilton, con passi gara molto importanti su Soft. Da segnalare il pessimo passo di Valtteri Bottas con una W08 piuttosto scarica su SuperSoft, paragonabile al passo sulle rosse di Kimi Raikkonen.
Passi gara secondo stint di simulazione

Per quanto visto nella giornata odierna, molto bene Lewis Hamilton e Max Verstappen ancora una volta maggiormente a suo agio rispetto a Daniel Ricciardo. Più in difficoltà invece Valtteri Bottas (soprattutto nel far funzionare gli pneumatici in condizioni di gara) e Kimi Raikkonen su una Ferrari che dovrà lavorare davvero tanto (ma non è una grossa novità) per estrarre quel potenziale presente ma ancora inespresso nella giornata odierna. Perchè come dice Sebastian Vettel, anche la SF70H può andare veramente forte ad Austin. E attenzione anche ai cambiamenti climatici e di pista che potrebbero rimescolare le carte in gioco. 

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