Si sono rivelate molto corrette le previsioni del nostro meteorologo di fiducia Andrea Pini di MeteoPisa.net (maggiori informazioni): la prima sessione del Gran Premio del Giappone si è potuta disputare su pista asciutta con praticamente tutti i Team che hanno cosi anticipato il lavoro solitamente svolto nell’ora e mezza di libere pomeridiane visto che per le seconde prove libere era attesa pioggia.
La prima giornata disputatasi sul bellissimo circuito di Suzuka è stata dominata da Sebastian Vettel, sia nei giri con compound Soft che su quelli con il compound da qualifica SuperSoft. In seconda posizione un Lewis Hamilton apparso piuttosto soddisfatto della sua W08 pur montando il nuovo pacchetto aerodinamico portato in Malesia che non aveva trasmesso buone impressioni nelle libere dello scorso weekend. Dietro ai due dominatori di questo mondiale 2017 di F1 non troviamo una Ferrari o una Mercedes ma bensì una RedBull che anche a Suzuka si conferma come forza che potrebbe rovinare i piani dei due Top Team (o dei due Top Driver). Ricciardo bene, sfruttando appieno il giro su SuperSoft mentre Verstappen non è riuscito a fare segnare il crono con il secondo set di SuperSoft nuove a causa dell’incidente accorso a Carlos Sainz.
Da segnalare, prima di analizzare la prima ora e mezza di libere odierne, l’arretramento di 5 posizioni in griglia di partenza per Valtteri Bottas che ha dovuto sostituire la trasmissione senza aver terminato le 6 gare imposte dal regolamento sportivo.
GP GIAPPONE: tra la mescola Soft e SuperSoft ci sono circa 6-7 decimi
Come si può ben vedere dalla tabella dei tempi appena in alto, i tre principali Top Team attuali (Ferrari, Mercedes e RedBull) hanno deciso di differenziare la loro giornata sui vari compound: Ferrari ha optato per simulare la qualifica sia con il compound Soft che con quello (ovviamente) SuperSoft, cosa non effettuata da Mercedes e RedBull.
Il Team campione in carica ha effettuato un run più lungo sul compound “giallo” (miglior crono fatto segnare su pneumatici usati), cercando la prestazione solo successivamente sul compound più morbido. Sempre parlando della simulazione di qualifica sulla SuperSoft c’è una differenza rispetto a quanto fatto da Ferrari poiché il Team anglo tedesco ha fatto effettuare un run da 5 giri (con tentativi buoni) rispetto al run “classico” da 3 giri fatto dai piloti Ferrari. Tra i due compound che verranno utilizzati per la maggiore tra la giornata di domenica e quella di domenica secondo la Pirelli c’è un gap di 6-7 decimi.
Per quanto riguarda RedBull invece, si sono concentrati principalmente sul compound SuperSoft, con cui hanno simulato la qualifica con un run da tre giri.
GP GIAPPONE: sulla Mercedes si surriscaldano le SuperSoft nella simulazione di qualifica
Se si vanno ad analizzare i migliori intertempi nella simulazione di qualifica si può notare come Vettel sia stato dominante nei primi due settori rifilando praticamente lo stesso distacco percentuale (in termini cronometrici, quasi tre decimi e mezzo) riferito al best time del settore stesso al suo principale rivale ossia Lewis Hamilton. Con il pilota inglese della Mercedes che è riuscito a recuperare 3 millesimi di secondo nel terzo settore, il più veloce, pur lamentosi di una vettura molto scivolosa proprio in quel settore come se i suoi pneumatici dopo le importanti sollecitazioni dei primi due settori siano andati fuori finestra di temperatura.
Se prendiamo invece il confronto con RedBull è evidente come le due RB13 scese in pista nella giornata odierna fossero troppo cariche aerodinamicamente, e ciò è stato giustamente messo subito in risalto da Daniel Ricciardo nell’intervista post FP2. Il Team con sede a Milton Keynes, montando una Power Unit ancora non a livello di Mercedes o Ferrari, non può permettersi di caricare troppo le ali (cosa che può fare Ferrari, che rimane all’interno del 2% di gap nei confronti di Mercedes) pegno pagare un ritardo di addirittura oltre l’1% nel settore quando nei primi due settori il gap era molto inferiore.
Interessante anche notare come Sebastian Vettel avrebbe potuto ulteriormente abbassare il miglior tempo fatto segnare con il compound SuperSoft, facendo salire il gap con Lewis Hamilton dai 211 millesimi “reali” ai 329 millesimi “ideali”. Cosi come si può evidentemente sottolineare come Max Verstappen sia competitivo pur avendo fatto segnare un tempo “reale” di quasi due secondi più lento di quello fatto segnare da Vettel. In realtà il suo Ideal Time lo pone a soli 3 decimi dal compagno di squadra Daniel Ricciardo.
GP GIAPPONE: le vere simulazioni di gara sono quelle Mercedes e RedBull
E come tutti i venerdì di gara, chiudiamo la nostra analisi delle prove libere con i numeri uscenti dalle simulazioni dei passi gara. Un gap che separa Ferrari da Mercedes e RedBull, sul compound SuperSoft, l’unico utilizzato, molto importante a causa dei diversi quantitativi di benzina imbarcati. I veri crono da “passo gara” sono quelli di Hamilton, Bottas, Verstappen e Ricciardo con una Mercedes che, con 20°C di pista, su ottimi livelli (sia come tempi che come degrado) a conferma che la W08 è una vettura ancora troppo sensibile a determinati parametri (ambientali e tecnici). C’è comunque da sottolineare come Mercedes creda che, a tempi normalizzati sul quantitativo di carburante, la Ferrari di Vettel sia oggi leggermente messa meglio sul passo gara rispetto a Hamilton e Bottas. Con l’incognita per Mercedes delle temperature più calde previste nella giornata di gara che potrebbe penalizzare la W08 nei confronti della ottima SF70H. Temperature più elevate che potrebbero mettere in crisi anche gli strateghi dei vari Team poiché “più caldo” significa maggior degrado termico sulle SuperSoft nella prima parte di gara che potrebbe forzare molte scuderie su delle strategie alternative (o su due soste con Soft e SuperSoft o su una sosta con l’utilizzo della Medium).
Ma abbiamo più volte visto quest’anno che potrebbe non bastare avere una vettura migliore sul passo gara per vincere. Servirà quindi una grande qualifica per Sebastian Vettel, su una pista dove in qualifica conteranno molto i cavalli che i vari Team riusciranno a sbloccare anche rispetto alla giornata odierna. Per chi non lo sapesse infatti, delle ultime cinque gare, quella di Suzuka è la pista con il maggior contributo in termini cronometrici sul singolo giro di pista di 10 CV in più di potenza massima. Ed è anche per questo che Ferrari aveva previsto l’introduzione dell’ultima evoluzione di motore endotermico in Giappone (da 10 CV in più e una maggior efficienza generale dell’unità), montata proprio da questo quintultimo appuntamento anche sulla SF70H di Kimi Raikkonen.
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Mercedes non ha più l'auto dominante, Hamilton deve solo amministrare il vantaggio
PJ riga i vetri per difendere Mercedes 🙂