lunedì, Dicembre 23, 2024

ANALISI PROVE LIBERE – GP ABU DHABI: tutti molto vicini ma Hamilton ha l’asso nella manica?

Nella seconde e “fresche” (si sono disputate alle 17 ora locale) prove libere del Gran Premio di Abu Dhabi a brillare è stato un convincente Lewis Hamilton. Alle sue spalle, molto più vicino di quanto siamo solitamente abituati a vederlo nei venerdì di gara, possiamo trovare il vice campione del mondo 2017 ossia Sebastian Vettel. Un pilota tedesco della Ferrari piuttosto soddisfatto a fine giornata:

Credo sia stata una buona giornata visto che la macchina è già piuttosto bilanciata. Le sensazioni sono piuttosto buone; se troveremo il “classico” passo in avanti del sabato domani sarà una giornata positiva.

A seguire la RedBull di Ricciardo, Raikkonen, e le due delusioni di giornata, Valtteri Bottas e Max Verstappen a ben sette decimi di secondo dai propri compagni di squadra.  

La classifica degli “altri” è aperta come al solito dalle due Force India, con Perez più veloce di un nulla rispetto al compagno di squadra Ocon; troviamo poi la Renault di Hulkenberg, la Mclaren di un positivo Fernando Alonso, la Williams di Massa e Vandoorne sulla MCL32.


GP ABU DHABI: tanto lavoro in casa Ferrari, tutto sulle spalle di Kimi Raikkonen

Il Team più atteso in questo venerdì di Abu Dhabi era sicuramente la Ferrari vista l’importante novità portata dal Team italiano sul retrotreno della SF70H. Chi non fosse passato da queste parti nella giornata di ieri deve sapere che la Ferrari è intervenuta in modo pesante su una parte molto delicata della SF70H (per maggiori informazioni consigliamo la lettura di questo articoloossia la parte esterna del diffusoreNella specifica di diffusore montata sulla SF70H numero 7 si può notare come il diffusore si sviluppi in tutta la larghezza del retrotreno della vettura.

Ferrari SF70H – Il nuovo diffusore Abu Dhabi Spec portato in pista nei primi 45 minuti di libere da Kimi Raikkonen

E’ stato proprio il pilota finlandese a portare al debutto nelle primissime prove libere il nuovo sperimentale diffusore e a raccogliere dati fondamentali (già inviati a Maranello) molto utili per lo sviluppo del fondo in versione 2018. Una vettura italiana del prossimo anno che, a quanto trapela da Maranello, è già a buon punto e in linea con le (strette) tempistiche prefissate ad inizio anno dal Team italiano (a Maranello sono molto più avanti rispetto a come era messo il progetto 2017 dodici mesi fa).  
Sulla SF70H di Raikkonen a metà prove libere 1 è stato sostituito il fondo sperimentale con la versione introdotta ad Austin e mai utilizzata dal pilota finlandese come si può ben vedere dall’immagine appena in basso. Se il Team italiano deciderà di non utilizzare in gara la versione sperimentale di fondo (e le indicazioni sembrano andare verso questa scelta) allora non potrà utilizzarlo nemmeno nei test post Gran Premio di Abu Dhabi (martedì e mercoledì prossimo).
Ferrari SF70H – Il diffusore Austin Spec utilizzato da Raikkonen per metà della prima sessione e l’intera seconda ora e mezza di libere
Per quanto riguarda l’altra Ferrari SF70H in pista, quella di Sebastian Vettel, in tutte e tre le ore di prove libere è stato utilizzato il fondo in versione “classica” che presentava però una piccola novità nella parte iniziale del tunnel centrale del fondo piatto: scivolo centrale meno pronunciato (maggiori informazioni). 
GP ABU DHABI: la RedBull continua ad evolvere la sospensione anteriore della RB13 (pensando alla RB14)
Importante lavoro anche in casa RedBull principalmente nella prima sessione di libere odierne, tanto da un punto di vista aerodinamico (nuova ala anteriore) come la Scuderia Ferrari quanto da quello meccanico con il Team anglo austriaco che ha provato nuovamente la sospensione anteriore dotata del prolungamento in titanio sul push rod anteriore. Modifica testata per la prima volta da Max Verstappen nel Gran Premio della Malesia e poi accantonata per qualche Gran Premio. 
RedBull RB13 – Ad Abu Dhabi è stata provata una evoluzione della sospensione introdotta in Malesia
Ad Abu Dhabi è stata portata in pista una evoluzione provata sempre dal pilota olandese nella prima ora e mezza di prove libere; una volta raccolti i dati prefissati, la soluzione, pensata per la vettura del prossimo anno, è stata nuovamente smontata.

RedBull RB13 – La nuova ala anteriore portata in pista ad Abu Dhabi
GP ABU DHABI: analizzando i migliori settori nella simulazione da qualifica si notano importanti sorprese  
Andiamo ad analizzare dal punto di vista numerico la seconda intensa e produttiva ora e mezza di prove libere: nel primo run (32°C d’asfalto) che i piloti dei tre Top Team hanno effettuato con il compound SuperSoft possiamo notare quanto Lewis Hamilton si sia adattato fin da subito alla gomma Pirelli “rossa” (e sarà cosi anche nella simulazione di qualifica). Lente entrambe le Ferrari ma questa è ormai consuetudine visto che le SF70H girano molto depotenziate nel primo run della seconda ora e mezza di libere per poi salire di potenza nel vero e proprio run di qualifica del venerdì.

Nella simulazione di qualifica più veritiera ossia quella con il compound UltraSoft (temperatura della pista attorno ai 30°C, delta con il compound SuperSoft di circa 8 decimi di secondo) è successo quanto ci si poteva aspettare ossia Ferrari a guadagnare più di tutti con Mercedes comunque competitiva. 
Ma non sono mancate le sorprese se si guardano attentamente i settori; troviamo infatti Vettel più veloce di Hamilton nel secondo settore, il più veloce (presenti due lunghi rettilinei) mentre il pilota inglese della Mercedes è risultato essere il più rapido nell’ultimo settore quello con molte curve a 90° e (teoricamente) non troppo favorevoli alla W08. E’ interessante che proprio nel settore dove conta maggiormente il carico aerodinamico, la trazione e dove gli pneumatici posteriori vengono messi molto sotto pressione (con possibile overheating) la Mercedes di Hamilton sia risultata la più veloce. Le condizioni ambientali e di asfalto (soli 30°C) hanno sicuramente aiutato Mercedes anche se c’è da sottolineare come Bottas paghi ben 7 decimi in quel settore.
Per quanto riguarda Verstappen c’è da sottolineare come il pilota olandese della RedBull sia sceso in pista nella giornata odierna con una Power Unit molto vecchia che sarà sostituita durante la notte con una unità più fresca. Resta comunque molto il lavoro da fare nel box dell’olandese anche dal punto di vista del bilanciamento, ben lontano dall’ottimale. 
GP ABU DHABI: sarà una gara a singola sosta dove si utilizzeranno UltraSoft e SuperSoft  
Capitolo passi gara e gomme: i due piloti Mercedes, RedBull e Kimi Raikkonen della Ferrari hanno simulato il loro primo stint di gara sul compound UltraSoft una mescola che non ha mostrato grossi segni di usura e che fa pensare ad una strategia a singola sosta piuttosto scontata. Il più veloce in pista con questo compound è stato Kimi Raikkonen che è partito piuttosto forte (tempo di attacco oltre 1 secondo meglio rispetto a Bottas) per poi pagare un degrado più importante rispetto a Mercedes. Di contro, Bottas ha gestito i primi giri sul compound Pirelli più morbido per poi abbassare progressivamente i suoi tempi, una strategia che stava utilizzando anche Lewis Hamilton ma non portata a termine per un fastidioso bloccaggio che ha rovinato il set di gomme montato sulla sua W08. Sebastian Vettel si è concentrato invece su una possibile prima parte di gara con il compound SuperSoft facendo segnare tempi “normali” senza comunque mostrare segni di degrado. 

Ultima parte di seconde libere dove i due piloti Mercedes e RedBull si sono concentrati sulla simulazione di gara con il compound SuperSoft. In questo caso il passo di Lewis Hamilton è stato impressionante se si considerano anche i pochi giri effettuati sul compound più morbido (maggior fuel effect nel secondo run). Positivi i crono fatti segnare da Daniel Ricciardo che si è trovato notevolmente più a suo agio rispetto al giovane compagno di squadra.  Piccolo run su UltraSoft per Vettel ma con tempi non troppo convincenti. 
Per concludere, Hamilton e la sua Mercedes favoriti anche ad Abu Dhabi potendo contare nella giornata di domani e in quella di domenica su una Power Unit ancora fresca (l’asso nella manica del pilota inglese). 

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