GP ABU DHABI: in chiaro e ad orari dei Gran Premi europei
Parlando di orari ITALIANI:
– Prove Libere 2: 14:00 – 15:30
– Prove Libere 3: 11:00 – 12:00
– Qualifiche: 14:00 – 15:00
– Gara: 14:00
GP ABU DHABI: quello di Yas Marina è un circuito da medio / medio alto carico aerodinamico
Un fattore tecnico molto importante e che i Team dovranno tenere molto in considerazione è il corretto funzionamento dell’impianto frenante, molto sollecitato sulla pista di Yas Marina. I Team dovranno limitare contemporaneamente sia l’usura dei freni (per le caratteristiche del circuito) che, ma solamente in parte, il surriscaldamento per via delle caratteristiche del circuito e per le solitamente elevate temperature ambientali.
GP ABU DHABI: si tornano a utilizzare i tre compound più morbidi progettati dalla Pirelli
Pressioni minime imposte da Pirelli: 20.0 psi anteriore, 19.0 psi posteriore
Camber massimo imposto da Pirelli: -3.5° anteriore, -2.0° posteriore
GP ABU DHABI: i numeri della stagione 2017 ci dicono che…
Mercedes, in questo 2017, si è aggiudicata entrambi i titoli mondiali ma ha perso lo status di dominatrice che si era chiaramente meritata nelle precedenti tre stagioni. Un vantaggio perso a causa soprattutto del cambio regolamentare che ha permesso agli altri team, soprattutto Ferrari, di recuperare parte del gap che avevano accumulato nella passate stagioni.
Come più volte detto, grazie all’introduzione del nuovo regolamento tecnico 2017, per garantire una piattaforma aerodinamica stabile sulle vetture, i progettisti potevano percorrere due strade: mantenere bassi i valori di rake andando ad allungare il corpo vettura per generare più carico aerodinamico o mantenere una vettura piuttosto “corta” alzando il posteriore della vettura per generare più carico.
I tecnici Mercedes hanno scelto di percorrere la prima strada, quella per loro più conosciuta e che comportava meno incognite mentre la Ferrari ha scelto la seconda strada, allungando meno il corpo vettura ma aumentando in modo importante l’angolo che forma il diffusore con il suolo.
Questi due approcci aerodinamici hanno avuto importanti ripercussioni sul comportamento delle due vetture sulle varie tipologie di piste in quanto Mercedes si è adattata molto bene ai tracciati che richiedevano tanta efficienza aerodinamica mentre Ferrari è stata sicuramente la miglior vettura dove serviva tanta downforce.
Per la Ferrari, la stagione 2017 è da considerarsi molto positiva nonostante le cinque vittorie che, vista la forza della vettura, potevano essere senz’altro di più. Una Rossa che, alla vigilia della stagione, non aveva i favori del pronostico ma i risultati della pista ci hanno mostrato una SF70H che, per buona parte della stagione, è stata al comando del mondiale piloti.
Se andiamo ad analizzare i dati, la Ferrari, grazie al cambio regolamentare e al duro lavoro fatto a Maranello, sono riusciti a recuperare nei confronti della Mercedes oltre 6 decimi al giro in condizioni da qualifica. Osservando tutti i dati raccolti, il gap chilometrico della Rossa è passato dai 147 millesimi del 2016 ai “soli” 0,023s del 2017. Molto positiva anche la linea di tendenza che, rispetto alle precedenti stagioni, è in discesa a dimostrazione che, la SF70H, oltre ad essere nata piuttosto bene, è stata anche sviluppata nel migliore dei modi.
Tutti questi dati lasciano intravedere un ottimo 2018 anche se, il lavoro da fare a Maranello, è ancora tanto soprattutto nel reparto motoristico visto che a livello di potenza esiste ancora un gap di cavalli da colmare nei confronti dei rivali della Mercedes.