domenica, Dicembre 22, 2024

ANALISI TEST BARCELLONA 2018: la “ferrarina” Haas dietro ai tre top Team poi Renault, Mclaren e Force India?

Dopo avervi parlato diffusamente (LINK) dello scontro al vertice tra Mercedes, Ferrari e Redbull è ora di concentrarsi sul resto della griglia, parlando quindi di Mclaren, Haas, Renault, Force India, Williams e Sauber.



ANALISI TEST: manca ancora la giusta affidabilità e un’efficienza aerodinamica da Top Team alla Mclaren MCL33

Per il team di Woking sono stati dei test non cosi positivi visto che in termini di chilometraggio sono stati quelli che hanno percorso meno chilometri nell’arco delle otto giornate.
La McLaren deve ancora lavorare molto sull’affidabilità visto che la MCL33 si è fermata ben 6 volte in pista costringendo i meccanici ai box a lavorare molto intensamente per la risoluzione dei problemi. Nella prima settimana la problematica principale è stata quella del surriscaldamento degli scarichi che ha costretto gli ingegneri di Woking a realizzare, nella parte terminale del cofano, delle apposite aperture. Nella seconda settimana ci sono stati invece alcuni problemi alla Power Unit francese che ha costretto i meccanici ad una doppia sostituzione.

Fernando Alonso negli ultimi minuti dell’ultima sessione di prove è riuscito, sfruttando le gomme più morbide e pochi chilogrammi di carburante, a cogliere un tempo molto interessante staccato di circa 6 decimi dalla Ferrari di Vettel. Vandoorne, invece, non si è concentrato sul tempo ma a differenza di Fernando ha lavorato maggiormente sulla lunga distanza. Per esempio, nella giornata 7 è riuscito a completare una simulazione di gara senza nessun problema .

Se confrontiamo i tempi del pilota belga della Mclaren con quelli di Renault e Toro Rosso possiamo notare che la McLaren, a livello prestazionale, sembra essere al livello della RS18 e sicuramente migliore rispetto della STR13Positivo per Alonso, Vandoorne e più in generale per gli ingegneri del Team inglese il degrado gomme: sia con le mescole più morbide che con quelle più dure il tutto sembra essere piuttosto sotto controllo e, dai dati analizzati, non sembra rappresentare un grosso problema per il team di Woking. Purtroppo sembra mancare ancora parecchio a livello prestazionale per lottare con i 3 top Team. Analizzando le simulazioni, la RedBull è lontana 1 secondo al giro mentre rispetto a Ferrari e Mercedes il gap è ancora più elevato.

La MCL33 è ancora una macchina con una alta resistenza aerodinamica (alto rake e ali molto cariche) che va a penalizzare le velocità di punta, questa volta, della Power Unit Renault. Per Melbourne è atteso un pacchetto di aggiornamenti visto che il ritardo con cui è stato deciso di abbandonare Honda per passare a Renault ne ha ritardato l’introduzione. Promodrou & Co si aspettano un importante passo in avanti da queste modifiche.
ANALISI TEST: il Team Haas ha risolto i suoi problemi di gestione degli pneumatici acquistando una SF70H e ricolorandola di grigio, nero e rosso
Il team Haas è forse la vera, importante, sorpresa del prestagione 2018 di Formula 1. Rispetto alla scorsa stagione sembra aver fatto un netto balzo in avanti. Merito soprattutto della collaborazione con la Ferrari visto che la nuova VF18 sembra una SF70H con la trasmissione e sospensione posteriore della SF71H oltre che la Power Unit. 

Il balzo tecnico più importante il Team americano lo ha trovato nella gestione degli pneumatici, vero tallone d’Achille della vettura 2017. La VF17 non trovava mai la giusta finestra di funzionamento, caratteristica iniziale anche della vettura 2018 (prima quattro giorni di test): l’anteriore risultava essere nella giusta finestra di funzionamento mentre il posteriore tendeva ad andare spesso in overheating. Ma appena le temperature si sono alzate (seconda quattro giorni di test) questo problema è stato risolto e la vettura è risultata essere molto bilanciata e veloce. Il giudizio non può essere quindi che positivo: la VF18 ha quindi tutte le carte in regola per essere la quarta forza a Melbourne lottando molto probabilmente principalmente con Renault e McLaren.

ANALISI TEST: un passo in avanti per la Renault ma potrebbe non bastare per essere già a Melbourne il quarto Team in pista
Se almeno inizialmente la RS18 aveva piuttosto deluso per non essere una monoposto di “rottura” con la deludente RS17, fin dai primissimi chilometri in pista è sembrata invece piuttosto consistente tanto da ottenere il ruolo di quarta forza in pista. Ma il passo in avanti di Haas nei secondi test di Barcellona 2 ci fa relegare il Team francese al quinto posto nella nostra “ipotetica” griglia di partenza. Nonostante una nuova ala anteriore e ad alcune modifiche nella zona dei bargeboards la RS18 non sembra aver fatto quell’importantissimo salto in avanti che si aspettavano gli ingegneri di Enstone per poter avvicinarsi in modo importante ai tre Team di testa.

Analizzando i tempi Carlos Sainz a parità di gomma, si può notare come sia risultato essere più lento di Alonso di circa 3 decimi. E se la Mclaren ha ottenuto il crono con una ventina di chilogrammi di benzina, Renault lo ha cercato con qualche kg in più il che ci indica che le due vetture potrebbero avere prestazioni molto simili in questo inizio di stagione (sempre che Mclaren riesca a sfruttare appieno la PU Renault).


Se si guarda la simulazione di gara di Hulkenberg ci sono segnali leggermente più negativi: il passo del pilota tedesco è stato molto simile a quello di Vandoorne effettuando però una sosta in più rispetto al pilota belga della McLaren.
ANALISI TEST: tanti chilometri macinati ma con troppe Power Unit, sintomo che i problemi di affidabilità dell’unità motrice Honda non sono ancora del tutto risolti
Per il team di Faenza la cosa più sorprendente sono i chilometri fatti, ben 3812 chilometri, che per il motorista Honda rappresentano senza dubbio un record da quando sono rientrati in Formula 1. Ma c’è un “trucco”; nella prima settimana di test la Toro Rosso ha utilizzato ben 3 Power Unit per garantire il giusto chilometraggio alla nuova STR13. Nella seconda settimana sono state utilizzate due Power Unit dotate di maggior potenza rispetto a quelle montate nei test 1.



La Power Unit è stata promossa anche in termini di velocità massima visto che i due piloti di Faenza non li troviamo in fondo alla classifica e cosi staccati in termini di km/h come eravamo abituati a vedere i piloti della McLaren. 
I tempi realizzati sono stati promettenti ma il potenziale sembra essere inferiore rispetto a Haas, Renault, McLaren (e Force India); la simulazione di gara effettuata da Gasly è risultata essere più lenta anche rispetto a McLaren.
Come velocità massima il motore Honda, grazie all’incremento di cavalli,  sembra aver fatto qualche progresso ma è ancora distante da Mercedes e Ferrari. 
ANALISI TEST: delusione Force India, alla VJM11 manca ancora tanto carico aerodinamico 
La nuova Force India VJM11 è sicuramente, insieme a Williams, una delle delusioni più importanti del prestagione 2018 di Formula 1. Quella scesa in pista nella otto giorni di test al Montmelo è sembrata essere la vettura 2017 con montato l’Halo, indietreggiando rispetto al quarto posto nella Classifica Costruttori dello scorso anno di fronte ai miglioramenti portati in pista dagli altri Team con le loro vetture 2018. C’è comunque da sottolineare che il Team anglo-indiano inizierà ad evolvere la propria VJM11 già dall’Australia.

Per quanto visto in Spagna non sembrano esserci grandi possibilità per Force India di essere la quarta forza del mondiale in Australia; la VJM11 è una vettura con poco carico aerodinamico che dovrà far della sua principale forza la Power Unit Mercedes, sia in termini di qualifica e quindi potenza massima, sia in termini di gara e quindi consumi. Concludendo, la collochiamo in zona Renault e Mclaren, davanti a Toro Rosso.

ANALISI TEST: flop Williams, la giovane coppia di piloti sarà in grado di dare indicazioni preziose per lo sviluppo della FW41?
Arriviamo ora all’ultima fila di questa otto giorni di test del Montmelo; stiamo parlando di Williams e Sauber con il primo Team che, insieme a Force India, è la vera delusione di questo inizio 2018. Già alla presentazione la nuova monoposto era sembrata una sorta di Franckestein mettendo insiemi soluzioni viste su Ferrari e Mercedes nella stagione 2017. Questa cosa ci ha fatto storcere il naso perchè sappiamo benissimo come Ferrari e Mercedes siano basate su due filosofie aerodinamiche completamente diverse. 

La FW41 sembra avere dei grossi problemi in curva, specialmente quelle più veloci, con il feeling con le nuove gomme Pirelli ancora molto lontano. Un grosso problema per il team di Grove che tiene anche la coppia di piloti più giovane della griglia e che con poca esperienza potrebbe non essere in grado di dare le giuste indicazioni agli ingegneri per lo sviluppo di questa vettura.
ANALISI TEST: molti cambiamenti tra il progetto 2017 e quello 2018, per questo alla Sauber – Alfa Romeo bisogna dar più tempo  
La Sauber nonostante l’utilizzo della Power Unit Ferrari specifica 2018 e l’introduzione di un nuovo pacchetto aerodinamico è sembrata l’ultima forza dei test pre stagionali. Sicuramente rispetto alla stagione 2017 il passo avanti c’è sicuramente stato ma ancora non abbastanza per rientrare nella lotta di centro classifica.

Il team che a livello di performance è sembrato essere il più vicino alla scuderia elvetica è la Williams. La nuova Sauber C37 è sembrata essere più competitiva con tanta benzina a bordo mentre con poca benzina la vettura non è sembrata così performante. E’ comunque importante sottolineare la grande diversità dei progetti 2017 e 2018 di Sauber, per questo c’è sicuramente da dar tempo ai tecnici del Team elvetico per capire appieno la C37 e quindi estrarne il vero potenziale che non è quello visto la scorsa settimana.


ANALISI TEST – CONCLUSIONI: ecco la nostra griglia di partenza post Montmelo 
Concludiamo questa seconda parte di analisi mettendo quella che secondo noi è la griglia di partenza in uscita dal prestagione, considerando che dal 9 marzo, ultimo giorno di test, al 24/25 marzo, giorni di qualifica e di gara per il Gran Premio d’Australia, i valori in campo potrebbero sicuramente cambiare.

Molti Team porteranno novità più o meno importanti (maggiori informazioni arriveranno nella preview dell’Australian GP) che ad oggi da un punto di vista di prestazioni non sono sicuramente valutabili. Cosi come non sono cosi facilmente valutabili in queste analisi i livelli di prestazione che i vari Team hanno voluto mostrare nella otto giorni di test. Cosi come è sicuramente difficile prevedere (per ora) come i vari Team si comporteranno sui diversi circuiti presenti in questo inizio di mondiale 2018.

MERCEDESFERRARI 
REDBULL – HAAS
RENAULTMCLAREN
FORCE INDIATORO ROSSO
WILLIAMS – SAUBER
di @spontonc e @smilextech

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