Le qualifiche del Gran Premio di Melbourne ci hanno regalato la pole position numero 73 di Lewis Hamilton che, grazie ad un giro perfetto, ha preceduto le Ferrari di Raikkonen e Vettel e le due Red Bull di Verstappen e Ricciardo. Non pervenuto invece Bottas che all’inizio del Q3 ha sbattuto sul muretto esterno della prima chicane danneggiando in modo piuttosto serio la sua W09. Il pilota finlandese scatterà dalla posizione numero 15 a causa della sostituzione del cambio.
Il giro da “woow” di Lewis Hamilton fatto nell’ultimo stint del Q3 non è da associare esclusivamente alla mappatura da qualifica di cui dispone Mercedes ma anche alla bravura del quattro volte campione del mondo che ha trovato il giro perfetto, con tre fucsia nel momento giusto, senza commettere errori. Analizziamo i dati, Hamilton, rispetto al Q3 è il pilota che ha migliorato maggiormente il proprio tempo: precisamente di 887 millesimi. E se andiamo a vedere i delta time di Verstappen e Raikkonen, il pilota olandese si è migliorato di oltre 7 decimi mentre il finlandese di oltre 6 decimi e mezzo.
Tornando a parlare di mappatura motore in versione qualifica, utilizzabile anche da RedBull e soprattutto da Ferrari, Hamilton l’ha utilizzata anche nel suo primo tentativo in Q3 ma il suo giro è stato vanificato dall’incidente del proprio compagno di squadra. Quando Bottas ha sbattuto, Hamilton si trovava già nel secondo settore e, causa la bandiera rossa, ha dovuto abortire il suo giro. Gli stessi pneumatici sono stati utilizzati dal quattro volte campione del mondo anche nel suo secondo tentativo ma essendo stati stressati dal giro precedente non hanno garantito la giusta performance. Da qui, oltre all’evoluzione della pista, l’importante miglioramento del pilota Mercedes tra primo e secondo stint del Q3.
Nel tentativo finale, Hamilton è stato molto bravo a portare nel giusto range di funzionamento gli pneumatici e così è riuscito a sfruttarli al 100% del loro potenziale. Anche in questa stagione la giusta finestra di funzionamento delle gomme sarà molto importante perchè Pirelli con i compound 2018 ha ristretto tali range (anche se il costruttore italo cinese ha sempre affermato di avere l’obiettivo di “allargamento”). La tabella in basso vi mostra come la finestra di utilizzo delle gomme UltraSoft e Super Soft sia stata ristretta ad un range di 20°C.
Soprattutto qui a Melbourne è molto difficile scaldare equamente i due assali della vettura e mantenerli nel giusto range durante tutto il giro. L’anteriore tende ad essere sotto la finestra mentre il posteriore tende a surriscaldarsi tanto.
Se analizziamo il giro di riscaldamento effettuato dai piloti prima di realizzare il giro veloce possiamo notare che Hamilton e Verstappen sono quelli che sono andati più lentamente. Questo potrebbe aver influito sulla temperatura degli pneumatici visto che proprio nel primo settore Hamilton ha fatto la differenza rispetto a tutti gli altri.
Analizzando i tempi non sorprende vedere un Hamilton molto veloce ma è più curioso trovare un Verstappen che è stato più veloce delle due Ferrari (come Ideal Lap vero e proprio). La RB14 paga ancora diversi cavalli di potenza rispetto a Mercedes e Ferrari e nonostante questo, i due alfieri di Milton Keynes, sono piuttosto vicini ai tempi realizzati dalla vettura di Maranello. La RB14 aveva già dimostrato a Barcellona di essere un’ottima vettura e lo ha dimostrato anche qui in Australia. La velocità nelle curve, dati GPS, è molto simile e in alcune curve anche superiore alla Mercedes ma purtroppo deve fare i conti con l’handicap della potenza che si fa sentire specialmente in qualifica visto che, il motore francese, non dispone di una mappatura cosi “aggressiva” come Mercedes e Ferrari. Quanto scritto sopra lo si evince anche analizzando il settore 3 dove è importantissimo il carico aerodinamico e la trazione. In questa sezione di pista Verstappen è piuttosto vicino ad Hamilton nonostante un errore commesso dal pilota olandese che gli è costato circa 2 decimi di secondo. Senza l’errore del pilota olandese ci saremmo trovati con la prima RedBull a 4-5 decimi dal quattro volte campione del mondo.
Passando a Ferrari, il discorso è molto simile: Vettel ha commesso un errore in curva 13 perdendo la bellezza di 2-3 decimi di secondo. Per il pilota tedesco della Ferrari sarebbe quindi stata una possibile lotta per la prima fila con Verstappen (sempre idealmente), a circa 4-5 decimi dall’alfiere Mercedes. La SF71H ha potenziale anche se non ha comunque ancora dimostrato di essere una vettura facile e “sui binari” come lo era la SF70H. Gli ingegneri del Team di Maranello hanno optato per assetti piuttosto scarichi per non penalizzare troppo il “problema” di consumi che ha la Power Unit italiana, considerando che nella giornata di domani i vari piloti dovranno risparmiare carburante (rispetto allo scorso anno i consumi sono aumentati di circa il 3%). Di conseguenza le due Ferrari portavano più velocità sul dritto perdendo i 4-5 (ideali) decimi per Vettel e i 7 con Raikkonen in curva. Esattamente il contrario della Redbull RB14.
Parlando di strategie, nella gara di domani bisognerà fare attenzione ai due piloti della Red Bull che a differenza di tutti gli altri si sono qualificati nel Q2 con le gomme “rosse” (SuperSoft). Una scelta fatta per riuscire a terminare la gara utilizzando la Soft (più probabile) se il degrado sarà elevato o addirittura la UltraSoft con degrado molto contenuto della mescola “rossa”. Tutti gli altri piloti qualificati con le UltraSoft dovranno prestare molta attenzione al degrado termico, valutando poi in base a quanto dureranno le UltraSoft se montare la SuperSoft o la Soft (più probabile). Attenzione che Ferrari, se Vettel e Raikkonen riusciranno a passare indenne le prime curve in seconda e terza posizione, potrebbe giocare di “strategia” con Hamilton. Se le prestazioni del pilota inglese della Mercedes non saranno entusiasmanti, non riuscendo ad aprire gap, è possibile che un undercut o un overcut porti uno dei due piloti “rossi” anche alla vittoria.
Set di gomme disponibili per la gara
di @spontonc e @smilextech