giovedì, Novembre 21, 2024

GP AUSTRALIA – Il pagellone semiserio del Froldi

Si ricomincia dove si era cominciato un anno fa: Hamilton fa la pole, Vettel vince la gara.


A chi è andata di “sedere”, a chi è andata di traverso. E’ stata anche una Bottas di fortuna, questa vittoria, propiziata dall’errore dell’algido pilotino finnico nelle qualifiche, che ha lasciato il solo Hamilton a battagliare contro i due alfieri della Ferrari. Vittoria artigliata dal team con la VSC quando ha capito che di botto aveva guadagnato 5 o 6 secondi. “La fortuna aiuta gli audaci” e quindi la vittoria Ferrari è stata ampiamente meritata. Quante volte in questi anni la VSC aveva tolto il sorriso a Maranello? Premesso che VSC e tante altre cose di questa F1 sono semplicemente folli, questa vittoria vale doppio. Perché la Ferrari non è la monoposto migliore in questo momento (lo potrà forse diventare, e lì si vedrà la bravura del team e dei suoi ingegneri, che comunque ormai sono una certezza) e non ha quel killer seriale di pole position, quello splendido animale da qualifica che si chiama Hamilton. Vincere quando si sfruttano le circostanze favorevoli e non si è i più forti è indice di straordinaria maturità e bravura. Finalmente. Non si sottovaluti questo elemento.
Vettel. Voto: 9 1/2. Anonimo terzo nel primo tratto di gara, una volta davanti grazie alla fortunata circostanza della VSC decisa dai commissari dopo il doppio disastro Haas (quando, da primo, aveva già percorso un tratto della pista in piena velocità), ha controllato (al rientro chirurgico in pista dopo il cambio gomme) Hamilton senza particolari patemi d’animo. Aiutato dalla sua freddezza, dal Circuito, ma anche dalla “filosofia aerodinamica” della SF71H.
SF71H: Voto: appunto. Una monoposto nata bene ma “in divenire”, che tecnici e piloti stanno scoprendo (un pò come accadde con la W08). Passo più lungo rispetto alla progenitrice, minore resistenza all’avanzamento, maggiore velocità sui rettilinei. Ho l’impressione che la SF70H non avrebbe retto ai tre DRS introdotti nel Gp di quest’anno, e sarebbe stata verniciata in rettilineo. Se Vettel ed i tecnici trovano la quadra, sarà un Mondiale molto divertente e combattuto.
Ferrari. voto: 10. Il voto va soprattutto al team, al muretto, agli strateghi; spesso (a ragione) criticati per scelte o troppo conservative, o cervellotiche. Avere due piloti che stavano addosso alla lepre AMG ha permesso di diversificare le strategie e, con Vettel, di cogliere l’occasione per stare davanti ad un incredulo Hamilton. Poi la gara è stata in discesa, nonostante i 30 giri dall’arrivo facessero rischiare più di un infarto a migliaia di ferraristi sparsi nel globo terraqueo.
Raikkonen. Voto: B-WOW. Per ora si trova molto più a suo agio di Vettel per portare al limite la monoposto. Un weekend positivo, il suo, come non si vedeva da tempo. Sembra ringiovanito, agonisticamente parlando. Se si mantiene su questi standard sarà la marcia in più delle Ferrari.
Pasticcio Haas. Voto: GOMBLOTTO. Sul doppio errore al cambio gomme stanno già fiorendo leggende metropolitane. “La Haas è una Ferrari B e quando serviva una VSC ecco che, taac! Una coincidenza? Non credo! D’altronde quel fumo sospetto ricorda le scie kimike!” A parte le battute (ma ci sarà davvero chi ci crederà, fidatevi), il fatto che una gara sia stata vanificata, per entrambi i piloti, dallo stesso problema (forse una pistola pneumatica difettosa) è quantomeno curioso. Un Team di Formula 1 non può commettere simili errori, soprattutto quando i suoi piloti stavano facendo una gara fantastica.
Hamilton: voto: 9. Week-end perfetto, sino alla VSC. Poi il caso ci mette lo zampino e si trova secondo. Prova come un dannato a superare Vettel, va fuori pista, pasticcia con il volante (chissà cosa stava provando), deve arrendersi.
Hamilton. Voto: “Chi di sorriso sardonico ferisce…”. Piccola goduria per il sottoscritto, dopo la spacconata del Sabato (anche giustificata, comunque, dal giro-monstre). Hamilton è un talento assoluto soprattutto nel giro secco, tuttavia non è proprio il pilota più simpatico del Circus (per usare un eufemismo). Ogni tanto se la tira da solo, e allora lasciate gioire perfidamente questo cuore ferrarista un pochino stagionato.
Bottas. Voto: 1. Non sono un tecnico, ma mi pare di aver capito che il pupillo di Wolff e ubbidiente gregario, non riesca a trovarsi bene con il nuovo missile Mercedes. Complica la vita al team con un errore da principiante il Sabato e, come giustamente rimarca Jacques Villeneuve, propizia indirettamente la vittoria della Ferrari.
Mad Max. Voto: chi l’ha visto? Finalmente una sua partenza senza casini. Poi pasticcia sin da subito guidando oltre il limite quando la gara era alle prime battute, e ne compromette il resto. Questo è l’anno in cui deve mostrare di diventare una certezza, sennò rischia di essere solo un’eterna promessa. Il “predestinato” forse ha bruciato le tappe troppo in fretta. Vedremo.
Red Bull. Voto: 6. Bibitari rimandati. Un Gp, tra l’altro atipico come quello australiano, non può dare la reale misura del loro valore. Sospendo il giudizio in attesa del prossimo appuntamento mondiale. Per ora si salva solo Ricciardo.
Formula Taxi. Voto: speriamo di no. Tre motori per 21 Gp. Non credo ci sia da aggiungere altro. Sogno una Formula 1 dove un pilota sia libero di tirare il motore al massimo dal primo all’ultimo giro. Tutto ciò che va contro questa filosofia di base, che ha retto la F1 per quasi tutta la sua storia, la trasforma in qualcos’altro. Credo che ci accadrà di vedere (in più di un Gp), i piloti fare i ragionieri. Ancora di più di quanto non abbiano fatto dall’introduzione di questo sciagurato regolamento tecnico. 
Halo: Voto: immondo obbrobrio. Fossi nei panni degli sponsor che pagano fior di quattrini per il giocattolo della Formula 1, dopo aver visto i camera car dei piloti, farei una bella class-action. Sempre più convinto che sia una boiata pazzesca. Una cosa, però, mi ha colpito: pensavo che avrebbe dato maggior fastidio ai piloti, perlomeno nella visione frontale. Ed invece pare non sia così. Almeno per ora ed almeno su questo, mi devo ricredere.
Isteria Ferrari. Voto: stare con i piedi per terra. Il team al di là delle stoccate che fanno parte del sano campanilismo sportivo, è (questa volta) ben rimasto con i piedi per terra. Ma l’ambiente, molti tifosi soprattutto, sono già scatenati. Occhio, ragazzi, che se prima Maranello non aveva fatto un catorcio, ora non ha un super missile (si spera lo abbia). Sarà un campionato lunghissimo e si dovranno capitalizzare quante più occasioni possibili. Testa bassa e pedalare. Così si vincono i Mondiali.
Norme cervellotiche Fia. Voto: schizofrenia. I motoristi, l’anno scorso, chi più, chi meno, usavano l’olio destinato alla lubrificazione anche per incrementare le prestazione del propulsore. Lo scorso anno i team utilizzavano delle valvole attive di controllo che mettevano in pressione il basamento per portare olio vaporizzato nel plenum di aspirazione per aumentare la potenza del motore endotermico. Siccome la Fia non sapeva come evitare la furbata, allora ha deciso: sfiato dell’olio direttamente in atmosfera e nessun utilizzo di valvole “attive”.  In sintesi: facciamo la Formula Ibrida per essere fighi ed ecologici, per inquinare di meno, però contemporaneamente spariamo olio in aria, in faccia ai piloti, ovunque.
Della serie: TSO?
di  Mariano Froldi

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