Nella giornata di ieri vi abbiamo mostrato (LINK) come il Team campione del mondo, Mercedes, abbia lavorato molto durante l’inverno sui dettagli di soluzioni già viste la scorsa stagione e poi riproposte sulla vettura 2018.
Ma guardando attentamente la Ferrari SF71H, si può sicuramente fare un discorso analogo: sono state prese alcune soluzioni già viste sulla SF70H 2017 e perfezionate nei dettagli.
In questo articolo ci concentreremo sul fondo piatto mostrandovi due soluzioni che ci hanno colpito per la cura dei dettagli. Facendo un passo indietro, durante la scorsa stagione in casa Ferrari si è lavorato molto sullo sviluppo del fondo montato sulla SF70H dopo le limitazioni sul fondo imposte da una direttiva tecnica della Federazione Internazionale emessa alla vigilia del Gran Premio d’Austria (introdotto in nuovo test che riguarda la parte esterna del fondo piatto); gli ingegneri del Team italiano si sono concentrati sul recuperare parte del carico aerodinamico perso portando in pista varie specifiche di fondo per limitare la mancanza del “coltello” mobile sfruttato nella prima parte della stagione per un’importante funzione aerodinamica: aiutava a “sigillare” esternamente il fondo. Nel Gran Premio di Budapest, per cercare di “replicare” la funzione del coltello, era stata prolungata la zona del fondo che viene utilizzata per la gestione del fenomeno chiamato “tyre squirt”. Grazie a ciò gli ingegneri di Maranello avevano cercato (in modo positivo) di sigillare parte del fondo e del diffusore per riuscire ad utilizzare un assetto rake similare a quello utilizzato prima della gara austriaca. Per chi ci segue costantemente, non dev’essere una novità il sapere che con il rotolamento dello pneumatico posteriore si vanno a generare dei vortici che influiscono in modo importante sulle prestazioni e sull’efficienza di generazione del carico aerodinamico tramite il diffusore posteriore. Proprio per limitare l’interazione tra il flusso turbolento in uscita dagli pneumatici posteriori e il flusso passante nel diffusore si cerca di sigillare proprio la zona interna agli pneumatici grazie a degli slot situati nella parte di fondo anteriore alle ruote posteriori. A Singapore ulteriore step, visto che il Team italiano aveva rivisto la forma degli slot e soprattutto li aveva accorciati tornando alla lunghezza complessiva pre Ungheria pur mantenendo sei slot (introdotti in Ungheria).
Per quanto riguarda la SF71H si è tornati ad un fondo più simile a quello utilizzato dal Team italiano ad inizio 2017, con soli tre slot (in verde nella prima immagine), più uno ad L davanti alla ruota posteriore. Da notare come sulla SF71H gli slot non siano più paralleli tra di loro ma quello più anteriore abbia un angolo diverso rispetto agli altri due con le soffiature ora posizionate più internamente rispetto al bordo esterno del fondo. Questo denota una grande lavoro nella cura nei dettagli.
Sempre focalizzandoci sulla zona del fondo davanti alle ruote posteriori, si può notare, grazie ad una foto FUnoAnalisiTecnica, l’allungamento del profilo a ricciolo (in verde nella seconda fotografia) stile Mercedes che il Team italiano aveva introdotto sulla SF70H nel Gran Premio del Belgio.
Concludendo, e spostandoci nella parte iniziale del fondo, si è potuto benissimo notare fin dal primissimo giorno di test il grande coltello, allungato rispetto alla specifica utilizzata sul fondo della SF70H 2017. La riduzione in numero delle soffiature presenti davanti alle ruote posteriore deriva proprio dal fatto che il Team è riuscito ad allungare il coltello nella parte iniziale. Per rispettare i severi test imposti dalla FIA con la Direttiva Tecnica emessa prima del Gran Premio d’Austria, la Ferrari ha collegato la punta del coltello, grazie ad una soluzione piuttosto aggressiva, con la restante parte del fondo.