venerdì, Novembre 22, 2024

ANALISI TEAM – FORCE INDIA VJM11: scoperto il motivo della mancanza di carico al posteriore

Cosa sta succedendo al team Force India in questo inizio di Mondiale 2018? 
Dall’avvento della Power Unit il team anglo-indiano aveva avuto sempre prestazioni in netto miglioramento da stagione in stagione arrivando ad ottenere il quarto posto in classifica costruttori nel 2016 e 2017. Nel 2017 è stato raggiunto un ottimo risultato nella classifica destinata ai costruttori nonostante i piloti non abbiano mai raggiunto una posizione sul podio, cosa che era successa, invece, nelle 3 stagioni precedenti. 
Stagione 2017 dove, Force India, è riuscita ad ottenere il proprio record di punti con 187 superando il precedente ottenuto nel 2016 con 173.
Il 2018 per Force India è iniziato leggermente in “sordina” come è spesso successo nelle recenti stagioni. A Barcellona si sono presentati con una vettura piuttosto simile a quella del 2017 con l’obiettivo di introdurre miglioramenti aerodinamici nelle prime gare stagionali. 
Miglioramenti che sono stati portati ma che non hanno dato i risultati sperati e le prestazioni della VJM11 ne hanno sicuramente risentito, tanto che, nelle prime 3 gare, hanno ottenuto 1 solo punto con Ocon nel Gp del Bahrain.
Niente di così positivo per un team che aveva iniziato la stagione con l’obiettivo di conservare il quarto posto costruttori che, allo stato attuale, è ad appannaggio della McLaren con 28 punti seguita a poca distanza dalla Renault con 25. 
Dati poco rassicuranti non vengono sola dalla classifica piloti e costruttori ma li possiamo osservare anche nell’analisi del distacco chilometrico calcolato nei confronti della Mercedes. 

Se andiamo a confrontare l’intera stagione 2017 con la 2018 possiamo notare che non c’è stato un grosso peggioramento a livello prestazionale perchè il divario chilometrico sulla Mercedes è rimasto quasi inalterato essendo peggiorato di soli 0,08s/km. 

Il problema per Force India arriva dai rivali che sono riusciti a ridurre tale gap. Facendo un esempio, Renault, ha guadagnato 4 decimi su Mercedes  rispetto al 2017, mentre, Haas  ha recuperato 0,9s. 

La VJM11 è una vettura a cui manca carico aerodinamico nella zona posteriore a cui, gli aerodinamici, pensavano di porre rimedio grazie al nuovo diffusore introdotto proprio nel recente Gp della Cina. Diffusore che ha  sicuramente dato dei benefici ma con un risalto minore rispetto a quello che gli ingegneri si aspettavano dopo aver analizzato le simulazioni in galleria del vento e al CFD. Instabilità nella zona posteriore che varia a secondo che la vettura sia in ingresso o in uscita di curva. 
Manca di carico al retrotreno che non ha permesso ai piloti della Force India di utilizzare la nuova ala anteriore che il team aveva provato, solo per pochi giri, durante le prove libere del Gp del Bahrain. Come potete osservare dal confronto in basso, questa versione di ala, si differenzia dalla precedente per la forma del profilo principale che presenta una  curvatura del bordo d’ingresso in prossimità della zona neutra. Oltre al profilo principale erano stati cambiati i flap supplementari per cercare di depotenziare il vortice Y250.  

Foto @AlbertFabrega
Quest’ala è stata subito accantonata perchè ha creato parecchio sovrasterzo sulla vettura. Andando ad aumentare il carico nella zona anteriore si è creato un forte sbilanciamento tra l’assale anteriore e quello posteriore proprio perchè, al retrotreno, manca downforce
Dopo attente valutazioni si è scoperto che il principale problema di questa vettura sono le fiancate che, se confrontiamo attentamente la vettura 2017 con quella 2018, sono la zona che ha subito i maggiori cambiamenti. Fiancate che non lavorano correttamente e “sporcano” il flusso d’aria diretto verso la zona superiore dell’estrattore. 
La funzione delle fiancate in una vettura di Formula 1 è ben spiegata in un libro “Capire la Formula 1” di Mauro Forghieri e Marco Giachi:

Le pance, in una vettura di Formula 1, sono molto importanti ed hanno la funzione di rallentare la velocità dell’aria nella zona rialzata della carrozzeria, convogliando il flusso lateralmente. In questo modo i tecnici cercano di risolvere il problema causato dall’incidenza positiva (linee di corrente, diretto verso l’alto) che caratterizza l’aria in arrivo verso le “pance”. Questo fenomeno si spiega con la spinta verso l’alto che le particelle d’aria hanno  ricevuto dall’ala anteriore: per contrastarlo, i tecnici sono ricorsi all’aiuto dei bracci delle sospensioni, trasformati in vere e proprie “alette” raddrizzatrici.

Problema che verrà corretto a partire dal Gp di Spagna che rappresenterà per il team anglo-indiano il vero inizio di questa stagione 2018. La speranza è quella di riuscire a recuperare il gap su Renault, Haas e McLaren che attualmente è quantificato in circa mezzo secondo. Il quarto posto in classifica costruttori sembra un traguardo veramente molto difficile da ottenere ma è fondamentale arrivare più in alto possibile visto che le finanze  del team non sono cosi buone.

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