martedì, Novembre 5, 2024

GP BAHRAIN – ANTEPRIMA: cosa aspettarsi dalla FERRARI SF71H?

Bahrain e Cina, in un back to back che ci darà delle indicazioni ancora più precise rispetto a quanto visto in Australia. La stagione 2018 è iniziata similarmente alla seconda parte della scorsa ossia con la grande lotta tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel e tra la Mercedes e una Ferrari che anche quest’anno sembra essere (almeno) della partita. 

Cosa successe l’anno scorso? “La Ferrari conferma a tutti che la vittoria in Australia non è stata solo un caso dominando la gara con Vettel che precede le Mercedes di Hamilton e Bottas. Quindi Raikkonen e Ricciardo. Al via lo stacco è buono per tutti, ma Hamilton si fa sorprendere in curva 1 da un ottimo Vettel che si infila così a sandwich tra le due frecce d’argento. Parte male invece Raikkonen, che scivola fino alla settima posizione, superato da Verstappen e Massa. E’ abbastanza evidente fin da subito che il ritmo di Vettel è migliore di quello di Bottas che lo precede, così il tedesco tenta una strategia più aggressiva. Si ferma ai box e monta nuovamente gomma rossa. Rientra nel traffico, ma ecco che succede l’imprevisto. Sainz, uscendo dalla pit lane, colpisce Stroll causando il ritiro di entrambi e l’ingresso della Safety Car. Questo stravolge la gara, portando al comando della corsa Vettel e scatenando l’episodio che porterà ai 5 secondi di penalità per Hamilton. I due Mercedes rientrano insieme, Hamilton va molto lento, troppo. Ostacola Ricciardo e i commissari lo sanzionano. Nello stesso tempo anche Verstappen è costretto al ritiro. Un problema tecnico ai freni lo manda a sbattere contro le barriere. Raikkonen discreto oggi: parte male, ma prima supera Massa in pista; poi lo fermano, ma un piccolo problema ai box lo rimette in pista alle spalle del brasiliano. Lo supera di nuovo e supera pure Ricciardo, in difficoltà con la gomma gialla, ma poi aspettano troppo per la seconda sosta. Alla fine è quarto, ma pochi secondi dietro Bottas, nonostante tutto…” di Alessandro Rana


GP BAHRAIN: esclusiva Sky, su TV8 qualifiche e gara (in differita)



Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 13:00 – 14:30
Prove Libere 2: 17:00 – 18:30 
Prove Libere 3: 14:00 – 14:00 
Qualifiche: 17:00 – 18:00 (ore 23.15 su TV8) 
Gara: 17:10 (ore 21.30 su TV8) 


GP BAHRAIN: si utilizzeranno compound di una “gradazione” più dura rispetto all’Australia
Le mescole scelte da Pirelli per il Gran Premio di Bahrain saranno le stesse utilizzate dai vari Team nel 2017 ossia la SuperSoft sarà il compound per la qualifica e la Soft e la Medium gli altri due compound utilizzabili. Nessuna importante differenza sulla scelta del numero di set dei vari compound da parte dei Team come possiamo vedere dalla prossima immagine; tutti i Top Team avranno a disposizione 2 set di Medium (tranne Hamilton), 4 set di Soft (tranne Bottas) e ben 7 di SuperSoft.




In Australia Pirelli ha avuto delle importanti conferme: anche gli pneumatici 2018 sono molto costanti, con una durata molto elevata e con un degrado piuttosto contenuto. L’UltraSoft di Vettel è stata utilizzata per ben 25 giri in Australia senza importanti segni di degrado, addirittura Hartley sulla Toro Rosso è arrivato a 34 giri sulla viola. 39 sono i giri invece percorsi da Kimi Raikkonen sulla Soft (-19 giri a finire la gara) e anche in questo caso non ci sono stati assolutamente segnali allarmanti in termini di prestazioni e usura. Si è tanto parlato di Pirelli a cui piacerebbe “forzare” i Team su gare a due soste ma se le scelte in termini di compound rimangono quelle  dello scorso anno, pur avendo ammorbidito le mescole, non sembrano esserci ancora le condizioni per movimentare questa F1 dal punto di vista strategico. Per questo Pirelli ha optato per la UltraSoft in Cina (con salto doppio di mescola, portando Soft e Medium per la gara), e soprattutto portando la UltraSoft a Baku, la SuperSoft in Spagna e la HyperSoft a Monaco e in Canada.

Quello di Sakhir è un circuito che richiede molta trazione e ospita la prima gara in notturna dell’anno, con partenza e arrivo sotto le luci artificiali. Di conseguenza il comportamento dei pneumatici e l’evoluzione della pista sono diversi rispetto a quanto accade solitamente nelle gare pomeridiane.

Lo scorso anno la strategia vincente è stata su due soste, con le stesse mescole nominate anche quest’anno (con le mescole 2018 più morbide delle 2017, a parità di mescola): due parti di gara per Vettel su SuperSoft e una su Soft mentre per Hamilton il contrario viste le difficoltà della W08 a far funzionare le “rosse”. Wehrlein unico pilota su una singola sosta, effettuando ben 46 giri di 57 su compound Soft.

GP BAHRAIN: un tracciato “Stop & Go” dove la gestione dei consumi sarà fondamentale
I carichi aerodinamici saranno molto simili a quelli già utilizzati in Australia e che verranno utilizzati anche nel Gran Premio in Cina della prossima settimana: tutti e tre i circuiti sono infatti tracciati da medio/alto carico aerodinamico. Quello a Sakhir (periferia di Manama) è un tracciato disegnato da Hermann Tilke come quello in Cina, ma la presenza di numerose curve strette lo rende più simile a quello di Melbourne come caratteristiche di stop&go (accelerazione da marce basse) che portano a privilegiare le qualità di trazione delle monoposto, e di conseguenza a sforzare soprattutto le gomme posteriori. Anche il consumo di carburante ne risentirà, come pure quello dei freni date le numerose staccate. Un dato piuttosto importante, messo molto in risalto nelle analisi post Gp d’Australia, è il “delta passo” per effettuare un sorpasso che in Bahrain sarà di solo 1 secondo contro 1.6 sec dell’Australia. Se associamo ciò al fatto che la FIA ha deciso di “allungare” la zona DRS sul rettilineo del traguardo di ben 100 m si può capire come potremo sicuramente vedere nella gara di domenica un numero maggiore di sorpassi rispetto alla gara inaugurale di questo mondiale 2018 di F1.

La presenza di due allunghi considerevoli porta a non esagerare con il carico aerodinamico (restano comunque alcune curve importanti da quinta marcia) inoltre l’asfalto, di tipo granitico, non è troppo abrasivo e quindi il consumo dei pneumatici non è altissimo. Da valutare il degrado termico delle varie mescole e i problemi che la sabbia creerà ai vari piloti soprattutto nelle prime sessioni. Questi sono tutti fattori che portano i tecnici delle squadre a dover considerare opportunamente il variare delle condizioni nel corso della giornata e dei giri per valutare anche i cambiamenti di setup tra una sessione e l’altra. Ciò che non cambierà tra il circuito del Bahrain e quello di Melbourne saranno gli sforzi sugli pneumatici poiché infatti anche sul circuito australiano erano maggiormente preponderanti gli sforzi longitudinali rispetto a quelli laterali.


GP BAHRAIN: tanto sole e attenzione al vento che sarà fastidioso 

Per concludere la prima parte di questo articolo che va ad introdurre il secondo appuntamento stagionale è giusto soffermarsi qualche minuto sul meteo che i vari Team incontreranno in Bahrain. Previsioni semplici: sole e tanto caldo soprattutto nelle ore diurne. Caldo però “smorzato” nell’ora e mezza di gara (dalle 18.10 ora locale alle 19.45 circa) dalla mancanza del sole.

Non dobbiamo aspettarci temperature dell’asfalto molto elevate ma piuttosto condizioni simili a quelle che i Team hanno incontrato in Australia. Ma nella giornata di domani il nostro Andrea Pini sarà ancora più preciso riguardo alle temperature dell’aria previste per i prossimi giorni.

GP AUSTRALIA: cosa aspettarsi dai vari Team?
La Mercedes W09, nonostante la mancata vittoria nel Gp di Australia, è sicuramente la vettura favorita in questo fine settimana viste le prestazioni offerte durante i test invernali e nel primo weekend stagionale, a Melbourne. Una vettura che non sembra presentare importanti punti deboli anche se, secondo noi, meglio aspettare i circuiti più tortuosi, quelli quindi da altissimo carico aerodinamico, per capire se le difficoltà incontrate nel 2017 saranno state al 100% risolte. Le caratteristiche della vettura anglo tedesca sembrano sposarsi molto bene con il tracciato del Bahrain visto che la W09 ha dimostrato di avere una buona velocità nei rettifili, di avere un’importante inserimento in curva e il gusto carico meccanico per affrontare al meglio anche le curve più lente. A livello tecnico tra questa gara e la prossima, che si disputerà sul tracciato cinese di Shanghai, potrebbero essere introdotti degli aggiornamenti tecnici dopo il corposo pacchetto aerodinamico introdotto durante i test di Barcellona 2.

La power Unit utilizzata da Lewis Hamilton non sembra aver accusato nessun problema dopo le “caldi” (in tutti i sensi) fasi finali della gara australiana.

In casa Ferrari, invece, nonostante la vittoria in Australia di Vettel sono perfettamente coscienti che il lavoro da fare per raggiungere le prestazioni della Mercedes è ancora molto. Una SF71H che ha sicuramente tantissimo potenziale ma che, per poterlo esprimere, ha bisogno di trovare del carico aerodinamico al posteriore che ancora manca.

Gli aerodinamici si sono resi conto fin dai primissimi chilometri che i dati riscontrati in galleria del vento e al CFD non combaciavano con quelli raccolti in pista e sono corsi subito ai ripari preparando un nuovo fondo (e diffusore) che inizialmente era previsto per la Cina ma che, secondo le informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica, potrebbe già debuttare in Bahrain. I tanti rettifili presenti su questo tracciato potrebbero dare una grossa mano al team di Maranello visto che in Australia la SF71H era la vettura più veloce sul dritto andando a pagare decimi preziosi su Red Bull e Mercedes nelle parti guidate. Bisognerà prestare molta attenzione al comportamento della vettura nelle fasi di staccata visto che in Australia non è sembrata così stabile come eravamo abituati a vederla nella stagione 2017. Le frenate e le parti guidate presenti nel secondo settore potrebbero creare “teoricamente” dei problemi alle due SF71H.

Il ruolo di terzo incomodo è da dare senza grossi dubbi al Team RedBull che, nella gara inaugurale, non ha raccolto i risultati sperati nonostante la velocità della RB14 fosse piuttosto importante. La RB14 è la vettura che meglio riesce a compensare la mancanza di cavalli della Power Unit Renault grazie all’utilizzo di assetti spesso molto scarichi avendo un corpo vettura che riesce a generare molto carico aerodinamico. La RB14 è sicuramente una delle vetture più preformanti nei tratti guidati e si difende egregiamente sia in trazione che nella stabilità durante le fasi di frenata. Anche per il Team anglo austriaco ci si aspettano delle novità tecniche nel back to back Bahrain – Cina.

Per quanto riguarda gli altri team ci aspettiamo delle importanti conferme dal Team Haas che in Australia ha dimostrato di essere la quarta forza in pista. La scuderia americana dovrà vedersela con Renault, McLaren e Force India. Il team di Woking arriverà a Sakhir con la prima parte del pacchetto evolutivo inizialmente previsto per l’Australia ma che era stato rimandato per risolvere definitivamente i problemi di surriscaldamento nella zona posteriore. Anche Force India porterà in pista una nuova ala anteriore che andrà a completare il pacchetto evolutivo visto a Melbourne.

Autori: @smilextech e @spontonc
Co-Autore: @AleRana95

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