domenica, Dicembre 22, 2024

GP CINA – ANTEPRIMA: cosa aspettarsi dalla FERRARI SF71H?

ShanghaiCina. Per una nuova vittoria rosso Ferrari o per la risurrezione dei grigio argentati Mercedes? Aspettando le conferme della pista, ecco le nostra Preview della 15esima edizione in cui il Gran Premio di Cina si corre sul, secondo noi, bel tracciato di Shanghai.
Cosa successe l’anno scorso? “Mercedes si riprende la vittoria, con Hamilton che vince davanti alla Ferrari di Vettel e alle Red Bull. Seguono quindi Raikkonen e Bottas. Tutti partono con gomma intermedia, ad eccezione di Sainz. Al via lo scatto è buono per tutti i piloti di vertice, ma nelle retrovie c’è subito un contatto che mette fuori gioco Stroll e causa l’ingresso della virtual safety car. Fenomenale la partenza di Verstappen che costretto a partire 16° per problemi in qualifica riesce subito a guadagnare 9 posizioni. La pista sta asciugando molto rapidamente, così molti piloti, in primis Vettel, decidono di sfruttare la VSC per fermarsi ai box e montare gomma slick. Alla ripartenza, però, c’è un violento incidente sul rettilineo principale: vittima dell’aquaplaning è Giovinazzi, che va a sbattere contro il muretto. Entra così in pista la safety car vera e propria, ma a causa della posizione dei detriti, tutti i piloti vengono costretti a passare dalla pit lane. Quella che per un momento era sembrato un colpo di fortuna per Vettel si trasforma subito in un nulla di fatto. Nel frattempo, Verstappen, è riuscito a risalire fino alla 5^ posizione, sfruttando i pit stop degli altri. Alla ripartenza, l’olandese si sbarazza subito di Raikkonen e si lancia all’inseguimento di Hamilton. I ferraristi, invece, provano per vari giri a superare Ricciardo, senza riuscirci. Alla fine è Vettel che rompe gli indugi e supera prima Raikkonen, poi l’australiano con un sorpasso capolavoro all’esterno. Con pista libera il suo ritmo è nettamente migliore e giro dopo giro guadagna su Verstappen. Quando finalmente gli è “a tiro”, il pilota Red Bull commette un errore alla fine del lungo rettilineo, lasciando via libera al tedesco. E Bottas? durante i giri dietro safety car commette un errore e finisce due volte in testacoda. Perde molte posizioni; la sua gara è compromessa.” di Alessandro Rana

GP CINA: esclusiva Sky, su TV8 qualifiche e gara (in differita)

Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 04:00 – 05:30
Prove Libere 2: 08:00 – 09:30 
Prove Libere 3: 05:00 – 06:00 
Qualifiche: 08:00 – 09:00 (ore 19.45 su TV8) 
Gara: 08:10 (ore 21 su TV8)
GP CINA: quello di Shanghai è un circuito dove è piuttosto semplice sorpassare

Il circuito di Shanghai è situato nella nella periferia della metropoli cinese ed è uno dei “Tilkodromi” meglio riusciti all’Ingegnere tedesco nato a Olpe nel 1955. E’ una pista da medio-alto carico aerodinamico, come dicevamo anche nella preview del Bahrain GP, molto apprezzata dai piloti per la varietà di curve presenti: si parla infatti di curvoni veloci come le curve 7 e 8 o l’ultima che immette sul rettilineo del traguardo, la 16, dove servirà parecchio carico aerodinamico. Non mancano nemmeno delle staccate violente come quella alla fine del più lungo rettilineo del mondiale che porta alla curva 14 o quelle che portano alle curve 6 e 11 dove servirà sia un front-end che un posteriore molto stabile. E non mancano nemmeno tratti dove il grip meccanico e la trazione saranno fondamentali, come in uscita dal 180° di curva 3 o in uscita dalla stretta curva 6. La presenza di uno dei rettilinei più lunghi del mondiale rende difficile il bilanciamento della vettura poiché ali troppo cariche porterebbe a sacrificare troppo la velocità in rettilineo.
Un circuito spettacolare di oltre 5 km Dal 2004 è la sede del Gran Premio di Cina di Formula 1, con Rubens Barrichello e la sue Ferrari F2004 che sono i primi primi vincitori su questa pista.

Nei ben 5451 metri di lunghezza del circuito di Shanghai sono presenti zone dove si può provare l’attacco nei confronti delle vetture davanti; le staccate di curva 1, 6 e soprattutto 14 dovrebbero essere quelle più favorevoli (teoricamente). La FIA non ha messo mano alle zone DRS; scartata almeno per quanto round l’ipotesi del prolungamento delle zone di utilizzo o addirittura concedendo una zona in più rispetto alle canoniche due zone. 

La maggiore aderenza delle monoposto 2018 renderà ancora più severo, sia in termini di utilizzo (in modo minore) che di consumi, l’utilizzo della power unit in Cina. Grazie alla presenza di un rettilineo lungo oltre 1 chilometro, si sta con il piede a tavoletta sul gas per oltre il 70% del giro. Cosi come in Bahrain i Team dovranno imbarcare tutti i 105 kg di carburante concessi con un consumo “teorico” che sfora tale quantitativo (sarà necessario fare per tutti, chi più, chi meno, Fuel Saving in gara). Da un punto di vista della trasmissione, cosi come per l’impianto frenante, il tracciato cinese è mediamente critico.
GP CINA: ci sarà infatti l’esordio della UltraSoft come compound per la qualifica
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio di Cina non sono le stesse utilizzate dai vari Team nel 2017; ci sarà infatti l’esordio della UltraSoft come compound per la qualifica, mentre Soft e Medium rimarranno gli altri due compound utilizzabili. Per la prima volta in questa stagione quindi, Pirelli ha optato per un “salto” di mescola, passando dagli pneumatici viola a quelli gialli, saltando le SuperSoft “rosse”. Interessante notare la scelta degli pneumatici da parte dei tre Team: Ferrari la più aggressiva con ben 8 set di UltraSoft mentre Mercedes ha deciso di puntare molto sulla Soft, con ben 6 e 5 set rispettivamente per Hamilton e Bottas. RedBull nel mezzo con 7 set di UltraSoft e 4 di Soft. Per tutti pochi set di Medium, “la Soft dello scorso anno” con cui Hamilton vinse il Gran Premio.

Anche in Bahrain, cosi come in Australia, la scelta di Pirelli è stata troppo conservativa considerando che gli pneumatici 2018 sono dei buoni pneumatici ma troppo costanti, con una durata molto elevata e con un degrado piuttosto contenuto. 24 sono i giri percorsi dalla Force India di Perez sul compound SuperSoft in Bahrain, quindi poco meno di metà gara, mentre addirittura 39 sono i giri percorsi, prendendosi un’importante rischio, da Sebastian Vettel sulla Soft. 

Ricordiamo che i nuovi pneumatici Pirelli hanno teoricamente una finestra più stretta anche se dal punto di vista della gestione sembrano essere più semplici nella gestione rispetto agli pneumatici della scorsa stagione. Sono più facili da riscaldare e nel caso si fuoriuscisse dalla finestra di funzionamento, secondo alcuni Team, sembrerebbe essere più facile rientrarci.


L’asfalto sarà molto sporco e scivoloso per le prime libere che correranno i vari Team poiché durante l’anno questa pista è poco utilizzata. Da segnalare due importanti caratteristiche tecniche del circuito cinese relative all’utilizzo degli pneumatici: per la prima volta si correrà su un circuito dove i carichi laterali prevarranno su quelli longitudinali, e da tenere in considerazione che l’asfalto non sarà abrasivo come quello di Sakhir ma anzi sarà piuttosto liscio e di grana “piccola”.
GP CINA: rischio pioggia per le libere del venerdì 
Parlando di meteo, ovviamente servono ulteriori conferme con aggiornamenti quotidiani, ma se verranno confermate le previsioni odierne sarà sicuramente un venerdì probabilmente piovoso come si può ben vedere dall’immagine in basso.

Nessun problema invece, soprattutto per la gara, dove i cieli saranno sereni anche se con temperature piuttosto basse, pensando che si attendono “soli” 17°C di massima. Ma nella giornata di domani il nostro Andrea Pini sarà ancora più preciso.

GP CINA: cosa aspettarsi dai vari Team?
Se nella preview del Gran Premio del Bahrain avevamo messo in risalto il possibile avvicinamento della Ferrari SF71H alla Mercedes W09 per via soprattutto delle caratteristiche tecniche del circuito, per questo Gran Premio della Cina pensiamo che la Mercedes possa, molto probabilmente allungare leggermente.




Se ne sono scritte molto sui “problemi” della W09 in queste ore, addirittura qualcuno parla di una vettura che “distrugge” le gomme quando è evidente, numeri alla mano, che finora non è stato cosi, nemmeno in Bahrain. La realtà è che in determinate condizioni, asfalto abrasivo (grana “grossa”), circuito stop & go con tante zone di trazione e quindi sollecitazioni principalmente longitudinali soprattutto sulle posteriori, temperature più elevate, la W09 potrebbe dover sacrificare delle prestazioni in qualifica per avere una gara migliore (o viceversa). Sarà interessante capire come la nuova vettura di Lewis Hamilton andrà a calzare le UltraSoft, che debuttano a Shanghai, e che però nessun problema hanno creato al pilota inglese in Australia, su un asfalto più simile a quello cinese. Ma attenzione, niente a che vedere con i problemi incontrati da Mercedes all’inizio della stagione passata.

Certamente quanto visto finora non è ciò che Wolff & Co si aspettavano da questo inizio di mondiale. Il Team Manager tedesco è chiaro: “Sicuramente questo non è l’inizio di stagione che avevamo sperato. Abbiamo limitato i danni con un’auto e perso la vittoria con l’altra nei primi due Gran Premi quando avremmo potuto vincerli entrambi. I competitors sono molto forti e a Melbourne era già stato chiaro il fatto che non possiamo commettere delle imperfezioni o errori se vogliamo vincere anche quest’anno entrambi i titoli, pensando contemporaneamente ad alzare il livello delle nostre performance”. Da quello che abbiamo capito non sono previste novità degne di nota sulla W09 che vedremo in Cina, se non il ritorno al pacchetto di raffreddamento “standard”.

In casa Ferrari si vola invece sulle ali dell’entusiasmo dopo le due vittorie consecutive, evento che non si verificava dall’ormai lontanissimo 2010, con le vittorie a Monza e a Singapore di Alonso. Nel Team italiano sono pienamente coscienti che la Mercedes abbia ancora quel qualcosina in più e che, anche dopo il Gran Premio vittorioso del Bahrein e la prima fila ottenuta, c’è ancora da fare per raggiungere le prestazioni della Mercedes; ma sono molto soddisfatti dei miglioramenti della SF71H tra l’Australia e il Bahrain, ottenuti principalmente grazie a novità di setup e solo parzialmente con affinamenti all’ala anteriore e al fondo nella zona dei bargeboard / diffusore che hanno funzionato correttamente. Grazie a queste piccolo ma fondamentali novità, in Bahrain è stato utilizzato un assetto rake più spinto che ha migliorato il comportamento della monoposto in inserimento curva (Ferrari molto più veloce nella qualifica del Bahrain di Mercedes in curva 1 e 2, velocità simili invece in curva come la 7 e la 8) ed ha garantito un maggior carico al retrotreno. Un maggior assetto rake che, come abbiamo detto nell’analisi del Bahrain GP, la Ferrari ha pagato leggermente con un aumento di resistenza all’avanzamento. Ma la ottima potenza, equiparabile a quella Mercedes in qualifica e fortunatamente in molti addetti ai lavori se ne stanno accorgendo, ha permesso al Team italiano di limitare i danni in termini di gap velocistico con le W09 di Hamilton e Bottas.

In Cina, la Ferrari dovrà effettuare un nuovo, importante, passo in avanti per quanto riguarda la velocità in curva e la generazione di carico aerodinamico poiché è probabile che Mercedes alzi nuovamente l’asticella e perché le caratteristiche del tracciato di Shanghai, come detto nel paragrafo precedente, sono piuttosto diverse da quelle del circuito di Sakhir. Vera la presenza del lungo rettifilo del terzo settore, ma altrettanto da tenere in considerazione le zone di trazione come l’uscita da curva 14 e, tra il primo e secondo settore, le zone dove servirà una vettura con tanto carico aerodinamico per affrontare le tante curve veloci come la 1, la 7, la 8 e la 13. Il venerdì probabilmente bagnato potrebbe non aiutare la Ferrari? E’ sicuramente un fattore da tenere in considerazione, calcolando che se le informazioni sono corrette (non abbiamo conferme a riguardo), il fondo arrivato il venerdì in Bahrain e non utilizzato viste le buone sensazioni avute da entrambi i piloti durante la prima ora e mezza di libere, potrebbe essere utilizzato in Cina. Ovviamente meteo permettendo.

Cosi come in Bahrain, e finché non potendo valutare una loro gara completa, il ruolo di terza forza in pista è da dare senza grossi dubbi al Team RedBull. La RB14 è una vettura piuttosto consistente ma non esente da problemi/lati negativi; da quanto raccolto da FUnoAnalisiTecnica, soprattutto Max Verstappen sta soffrendo molto il nervosismo della nuova creatura di Adrian Newey, una vettura dal comportamento difficile da prevedere e che sta soffrendo di alcune noie elettriche importanti.




Proprio questi problemi hanno portato al ritiro Daniel Ricciardo in Bahrain. Per il pilota australiano oltre al danno anche la beffa poiché in Cina, sorprese a parte, dovrà montare già la seconda batteria di due utilizzabili in stagione senza incorrere in penalizzazioni. In una gara che secondo le previsioni RedBull, poteva terminare sul podio. Nessun problema invece per Max Verstappen che, grazie al ritiro della gara scorsa, potrà sostituire senza penalità la trasmissione che, secondo gli ultimi rumors, sembrerebbe essere stata danneggiata. Come pacchetto complessivo il Team RedBull ha ancora del lavoro da fare per arrivare alle prestazioni di Ferrari e Mercedes, ma chissà che con un “weekend “perfetto non possa dir la sua modo veramente importante e creando qualche grattacapo ai rossi o ai grigi. Dopo gli aggiornamenti al fondo testati con esiti abbastanza positivi in Bahrain, non ci aspettiamo novità tecniche degne di nota per il Team anglo austriaco.

Per quanto riguarda gli altri team, dopo l’exploit del Bahrain, ci aspettiamo conferme dalla Toro Rosso e dal suo pacchetto aerodinamico “miracoloso” introdotto in Bahrain che ha portato il Team con sede a Faenza ha dimostrare di essere a tutti gli effetti la quarta forza in pista a Sakhir. Aspettando la prima importante evoluzione della Power Unit Honda (>20 CV) attesa per il Gran Premio del Canada. Poi la solita ammucchiata con Haas, Renault, McLaren (importanti aggiornamenti tra Baku e/o Spagna) e Force India, con quest’ultimo Team che potrebbe portare in pista due versioni della nuova ala anteriore che ha fatto il suo esordio in Bahrain. Con la Sauber appena dietro che inizia a fare importanti passi in avanti, capendo sempre più una vettura che è cambiata molto rispetto allo scorso anno. C’è ancora molto potenziale da estrarre, soprattutto per quanto riguarda le performance in qualifica. Un po come la Mclaren MCL33, la Sauber C37 non riesce a sfruttare appieno gli pneumatici nuovi.

Autore: @smilextech
Co-Autore: @AleRana95

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