Dopo il sesto appuntamento di questa ancora lunga stagione di Formula 1, l’arma 2018 del Team RedBull la si può definire sicuramente una macchina nata sicuramente bene. Una delle caratteristiche tecniche più positive (in gara) della RB14 è la gentilezza sugli pneumatici che, come detto anche da Sebastian Vettel nella giornata di ieri, potrebbe essere un fattore importante anche in questo settimo appuntamento stagionale, avendo Pirelli portato in pista i suoi compound più morbidi in assoluto (HyperSoft, UltraSoft e SuperSoft).
Una (quasi) perfetta gestione degli pneumatici permessa anche dai sofisticati sistemi sospensivi della ottima vettura anglo austriaca. Soffermandoci su quella anteriore, possiamo notare, grazie alle immagini in arrivo dal Canada, come sulle RB14 sia stato nuovamente montato il terzo elemento completamente idraulico rispetto al più convenzionale terzo elemento meccanico con comando idraulico utilizzato a Monaco. Soluzioni che hanno l’obiettivo di controllare perfettamente il beccheggio in frenata e il rollio della vettura nei cambi di direzione.
Ma quale è il vantaggio di avere un terzo ammortizzatore idraulico rispetto ad una specifica più classica, a molla, montato per esempio sulla Ferrari SF71H? Nella complessità di reazione degli ammortizzatori: se una molla ha un comportamento lineare, grazie all’idraulica si riescono ad ottenere delle funzioni ben più complesse di un quel comportamento. Cosi facendo di riesce a “mappare” in modo più accurato il comportamento della macchina in vari punti del circuito, sia nelle zone di bassa velocità che in quelle di alta. Insomma, teoricamente una specifica con maggior potenziale che però può creare molti più problemi nella messa a punto. Proprio per questo Ferrari continua ad utilizzare con ottimi risultati una specifica di terzo elemento anteriore meccanico con comando idraulico, molto simile a quella portata in pista la scorsa stagione. Ma ovviamente per far funzionare al meglio gli pneumatici non basta solamente avere una meccanica raffinata, il tutto deve essere accompagnato da una vettura al top anche negli altri macro settori, aerodinamica e telaistica (quindi distribuzione dei pesi) in primis, un qualcosa che RedBull quest’anno sicuramente ha. Quello che manca al Team con sede a Milton Keynes per lottare constantemente con Mercedes e Ferrari sono una 20ina di CV (in media 4 decimi) da utilizzare nella fase cruciale della qualifica (Q3). Un qualcosa che anche con la nuova specifica di PU Renault che esordirà a Montreal, il motorista francese non potrà ancora garantire.
Autore: @smilextech