mercoledì, Dicembre 18, 2024

GP SILVERSTONE – ANALISI GARA: Hamilton sorprende nella rimonta ma la vittoria di Vettel è pesantissima

La Ferrari sbanca Silverstone battendo la scuderia di casa e soprattutto l’eroe del pubblico inglese (oltre 300.000 spettatori nei tre giorni di gara); per il quattro volte campione del mondo Mercedes, dopo la Pole Position guadagnata con un giro incredibile, c’era la concreta possibilità di vincere per la sesta volta il GP di Silverstone (2008, 2014, 2015, 2016 e 2017 le precedenti) superando cosi nell’albo d’oro Jim Clark e Alain Prost e diventando il pilota con il maggior numero di vittorie nel GP di casa. 
Stiamo assistendo ad una grande stagione, sicuramente la più grande degli ultimi 5 anni, con una vera e propria battaglia sportiva e tecnica tra Ferrari e Mercedes. Cosi è stato anche a Silverstone con la due vetture separate da soli 44 millesimi il sabato in qualifica, e molto vicine anche nel giorno di gara con il risultato che è dipeso, come in molti degli altri nove appuntamenti stagionali, principalmente da dettagli. Vettel ha vinto la gara meritatamente, sfruttando al meglio una partenza perfetta e gestendo la gara non senza qualche problema sugli pneumatici che avrebbe potuto mettere in discussione la sua prima posizione nella seconda parte di gara senza l’ingresso di almeno una Safety Car. Un weekend “normale” per un Valtteri Bottas che non è riuscito, al contrario del proprio compagno di squadra, a sfruttare l’enorme potenziale della W09 sul favorevole circuito di Silverstone. Altro bel weekend invece per Kimi Raikkonen che, a parte il chiaro errore in partenza, ha condotto una gara intelligente raccogliendo punti molto importanti per il Team italiano soprattutto in ottica Costruttori, il Mondiale a cui la Ferrari e Marchionne tengono maggiormente. Una domenica in chiaroscuro invece per un Lewis Hamilton dopo una sabato pressoché perfetto viste le prestazioni della sua W09 leggermente inferiori a quelle incredibilmente veloci della Ferrari SF71H. Sbagliando la partenza si è esposto all’attacco di Vettel, Bottas e Raikkonen, con quest’ultimo che commettendo un errore in curva 3 ha estromesso il pilota inglese da una possibile sesta vittoria a Silverstone. Terzo Team in pista ormai dall’inizio della stagione, tranne nel particolare caso di Montecarlo, RedBull che è riuscita a limitare i danni in un circuito poco favorevole vista l’elevatissima percentuale con cui si sta a gas spalancato soprattutto per i motorizzati Renault e Honda a cui mancano molti CV rispetto a Mercedes e Ferrari. 
Una Ferrari che, grazie alla vittoria di Sebastian Vettel e al terzo posto di Raikkonen, ha allungato il proprio vantaggio sul duo Mercedes / Hamilton in entrambe le classifiche iridate.
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GP SILVERSTONE: giusta la penalità inflitta dai commissari a Kimi Raikkonen
Mercedes non si era nascosta nelle ore precedenti alla gara: temeva molto la forte partenza di entrambe le Ferrari che hanno, secondo gli ingegneri del Team anglo tedesco, un sistema di partenza più efficiente e performante del loro.
Hamilton scattato dalla pole position ha avuto un pattinaggio eccessivo delle ruote posteriori permettendo a Sebastian Vettel, scattato dal lato sporco della pista, di fulminarlo già prima di curva 1. Ma lo scatto talmente pessimo del pilota inglese ha permesso anche a Bottas, suo compagno di squadra, di sopravanzarlo con una manovra che ha tutto il sapore tranne quello di un pilota già rassegnato a fargli da “secondo”. E poi è arrivato il momento di Kimi Raikkonen che, approcciando curva 3 all’interno, ha tentato un possibile attacco nei confronti del pilota anglo caraibico. Tentativo non andato a buon fine a causa di un bloccaggio delle ruote anteriori che gli ha fatto perdere il controllo della sua SF71H mandando in testacoda Hamilton e relegandolo in ultima posizione. Visto il contatto ruota (anteriore sinistra) contro ruota (posteriore destra) non sono stati fortunatamente provocati danni alla sua W09. 
Punizione giusto SI/NO nei confronti di Raikkonen? Nel post gara, oltre alle dichiarazioni scellerate di Allison e Wolff (per dirla alla Rosberg “Raikkonen ha commesso un errore, ma il contatto era al 100% NON intenzionale), si è parlato molto della penalità inflitta dai commissari al pilota finlandese della Ferrari ossia 10 secondi e 2 punti sulla patente. I commissari per questa gara erano Tom Kristensen, Tim Mayer, Mumtaz Tahincioglu e Steve Stringwell che, dopo aver visionato le immagini TV e quelle esclusive FOM in loro possesso, hanno applicato l’articolo 38.1 del regolamento sportivo che lascia libera discrezionalità a loro sulla penalità da infliggere (da una possibile multa ad un Drive-through). Secondo l’opinione di chi scrive questo articolo la penalizzazione è stata giusta anche se come spesso succede in Formula 1 questo contatto è stato giudicato diversamente rispetto a quello del Paul Ricard dove Vettel era stato penalizzato con 5 secondi e 2 punti sulla patente. Non crediamo che la penalizzazione nei confronti di Raikkonen sia stata troppo severa ma anzi siamo più dell’idea che quella inflitta a Vettel in Francia era stata fin troppo clemente. La gravità di errori come quelli commessi da Vettel o Raikkonen non sta tanto nell’errore stesso quanto nelle conseguenze per il pilota che sta nel posto sbagliato al momento sbagliato (al Paul  Ricard Bottas, in UK Hamilton) e che viene penalizzato in modo sicuramente più importante.
GP SILVERSTONE: sono stati ribaltati tutti i pronostici della vigilia
Il Gran Premio di Silverstone ci ha riportato ad una situazione che eravamo abituati ad analizzare in alcuni appuntamenti dell’inizio di stagione come il GP del Bahrain per esempio: una Ferrari miglior vettura in condizioni di qualifica mentre Mercedes in condizioni di gara, l’esatto contrario di quanto ci potevamo aspettare alla vigilia dell’appuntamento inglese viste soprattutto le condizioni meteo molto calde che avrebbero dovuto mettere in difficoltà le W09 sulla distanza. Ed invece, anche grazie a pneumatici che si adattano maggiormente alla W09, ciò in pista non si è assolutamente visto. 
Dopo la fulminante partenza, per Vettel l’obiettivo era quello di aprire un gap di oltre 5 secondi nei primi 15 giri per poi gestire il vantaggio fino a metà gara e coprirsi da un eventuale undercut di Bottas, cercando poi di arrivare in fondo alla gara con l’unico set nuovo a disposizione di Medium. Un piano che Vettel è riuscito a compiere quasi nel modo migliore. Mettiamo il “quasi” perché Ferrari si aspettava una durata maggiore del set di Soft iniziale mentre importanti problemi di blistering sull’anteriore sinistra hanno dovuto far anticipare la sosta al pilota tedesco del Team italiano. Questo ha creato un problema molto importante per gli ingegneri Ferrari poiché percorrere 32 giri sulla Medium, un compound a Silverstone più adatto alla W09 che alla SF71H, non era nei piani iniziali. Vettel si è messo quindi in gestione dei quasi 4 secondi di vantaggio su Bottas. Una gestione complicata poiché Mercedes era molto veloce su quel compound tanto che in una decina di giri il gap si è ridotto a “soli” 2 secondi, con altri 20 giri da percorrere. 
GP SILVERSTONE: la Safety Car amica di Lewis Hamilton ma anche di Sebastian Vettel 
L’ingresso della Safety Car a causa dell’incidente alla Sauber di Ericsson ha sicuramente avvantaggiato Hamilton che ha così potuto recuperare la posizione sui due RedBull e su Kimi Raikkonen che, al contrario del pilota inglese, hanno effettuato una sosta in più per montare pneumatici freschi. Corretta la decisione del Team anglo tedesco di lasciare in pista il pilota inglese visto il Pit Stop effettuato solo pochi giri prima. Un Pit Stop che è stato ritardato di qualche giro per cercare una possibile Safety Car, invece arrivata solo qualche giro dopo.

Una Safety Car che ha sicuramente aiutato anche la Ferrari potendo cosi terminare tranquillamente la corsa senza preoccuparsi eccessivamente degli pneumatici. E’ stata giusta la scelta degli strateghi di Maranello nel richiamare entrambi i piloti durante il regime di Safety Car per montare il set di gomme Soft risparmiato intelligentemente durante il Q2 delle qualifiche del giorno prima. Gomme fresche di un compound più morbido che abbinate all’utilizzo dell’ala mobile anche in curva 2 hanno permesso a Vettel di superare Bottas (con un bel sorpasso) e di andare a vincere la corsa. Anche per Raikkonen la Safety Car è stata un vantaggio perché, sfruttando le Soft nuove, è riuscito a sopravanzare sia Verstappen che Bottas riuscendo a concludere la gara al terzo posto. Bottas è stato l’unico pilota a cui la Safety Car non ha dato sicuramente un vantaggio perché sperava di attaccare sul finale di gara la SF71H di Vettel ed invece è dovuto passare sulla difensiva. Una volta entrata la Safety Car, dal muretto Mercedes era arrivato l’ordine di rimanere in pista se Vettel fosse entrato ai box, viceversa di effettuare la sosta se la Ferrari non avesse portato ai box il pilota tedesco. Un azzardo che a posteriori non ha pagato.

GP SILVERSTONE: il nuovo pacchetto di aggiornamenti Ferrari ha risolto i problemi del vecchio?
Un nuovo importante pacchetto di aggiornamenti era atteso per la Ferrari a Silverstone e già dal giovedì si sono viste le prime vistose novità sul posteriore delle SF71H. Una volta fatti i compare del caso nella prima ora e mezza di prove libere, la Ferrari ha confermato ha montato gli aggiornamenti su entrambe le vetture, migliorando molto il bilanciamento della vettura nelle curve veloci che era essere stato compromesso dopo il Gran Premio di Barcellona dove i miglioramenti introdotti sulla SF71H non avevano dato i risultati sperati. Un bilanciamento ottimale della rossa che si è visto principalmente nel secondo settore, caratterizzato da curve a media e alta velocità. In Austria su curve con caratteristiche analoghe come la 7 e la 9 la vettura soffriva molto di sottosterzo e pagava decimi preziosi nei confronti della Mercedes W09. A Silverstone non è stato così e la Rossa si è avvicinata, superandole anche in fase di qualifica, alle prestazioni delle W09.
La Ferrari è riuscita a ritrovare tanto carico dal fondo che gli ha permesso di utilizzare un assetto aerodinamico leggermente più scarico rispetto alla Mercedes permettendogli di essere più veloce sui rettifili grazie anche ad una Power Unit che secondo i dati GPS era leggermente migliore di quella Mercedes a Silverstone. I tedeschi negano di aver utilizzato in qualifica una mappatura più blanda della loro Power Unit ma il dubbio rimane visto che in Austria a primeggiare era stata l’unità motrice 2.1 tedesca. 
L’immagine in basso è molto didattica, mostrandoci dove Vettel guadagnava terreno in qualifica (colore rosso) rispetto alla Mercedes di Hamilton (colore azzurro).
GP SILVERSTONE: il tracciato inglese è diventato più sensibile alle potenze delle Power Unit
Poco ci si aspettava da RedBull a Silverstone e poco è quello che effettivamente abbiamo in pista. Anche se Verstappen è stato secondo noi l’autore del sorpasso più bello di questo fine settimana quando ha risposto, sfruttando una traiettoria esterna in curva 7, alla manovra di Kimi Raikkonen, il Team anglo austriaco non può essere soddisfatto della trasferta a Silverstone. La mancanza di potenza della Power Unit Renault rispetto alle unità Mercedes e Ferrari, 30 CV secondo le stime di un Top Team a Silverstone, non ha permesso alle RB14 di essere competitive, scese in pista con livelli di carico generati dalle ali di Spa. Il tracciato inglese, con queste vetture molto performanti dal punto di vista del carico aerodinamico generato dal fondo, è diventato più sensibile alle potenze motoristiche. RedBull ha valutato nell’82% il del tempo sul giro passato a farfalla aperta in qualifica. Inoltre, rispetto a tracciati come il RedBull Ring e soprattutto quello di Montreal, sul circuito di Silverstone è sicuramente meno determinante la parte di trazione dove RedBull eccelle rispetto agli altri Team.
Per quanto riguarda il problema incontrato da Verstappen è da legare al sistema del Brake By Wire. Questo sistema è stato re-introdotto in Formula 1 a partire dalla stagione 2014 e il suo principio di funzionamento è molto semplice: si stacca il collegamento idraulico diretto tra il pedale del freno e le ruote, interponendo una centralina elettronica che rielabora il segnale di ingresso di quanto vogliamo frenare mandando l’impulso alle pinze freno di chiudersi e quindi frenare la vettura. In F1 si usa un sistema ibrido, il sistema “via filo” comanda esclusivamente la componente elettrica di coppia frenante in quanto sia le ruote anteriori che quelle posteriori hanno un collegamento diretto, attraverso un circuito idraulico. E’ un sistema che ha creato, specialmente nelle prime stagioni, diversi problemi agli ingegneri e ai piloti in quanto hanno necessitato di diverso tempo per riuscire a tararlo nel migliore dei modi. Taratura che consiste nel creare un modello matematico che simuli tutto questo e permetta quindi di bilanciare al meglio la vettura tra anteriore e posteriore in frenata, e alle batterie di ricaricarsi al meglio.
GP SILVERSTONE: Hamilton il più veloce in pista e senza problemi di gestione gomme

Autori: @spontonc & @smilextech

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