Ungheria. Dodicesimo appuntamento di ventuno e quindi oltre il giro di boa di questa interessante stagione 2018 di Formula 1. Dopo l’incredibile epilogo del Gran Premio di Germania, con la vittoria di Lewis Hamilton partito dalla 14esima posizione e il pesante KO di Sebastian Vettel,si ritorna subito in pista in quello che è l’ultimo evento prima dell’ormai classica pausa estiva di 4 settimane. Nel prossimo weekend si correrà in Ungheria, in quello che è il terzo tracciato per livello di carico aerodinamico dopo Montecarlo e Singapore, sul bel circuito dell’Hungaroring che tante soddisfazioni ha dato ai tifosi Ferrari la scorsa stagione.
GP UNGHERIA: esclusiva Sky, con orari europei “classici”
Ecco gli orari ITALIANI:
Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00
Qualifiche: 15:00 – 16:00 (ore 20.00 su TV8)
Gara: 15:10(ore 21.15 su TV8)
GP UNGHERIA: è un tracciato da alto carico aerodinamico che esalta le Power Unit efficienti
La dodicesima gara del Campionato del Mondo di F1 2018 si svolge all’Hungaroring, un tracciato permanente stretto e tortuoso di tipo stop&go, con un asfalto a bassa aderenza e in cui effettuare i sorpassi sarà difficile; per questo, cosi come a Monaco e a Singapore, sarà molto importante la qualifica. I vari Team potranno optare per alti livelli di carico o addirittura medi, se supportati da un’ottima meccanica della vettura, per ridurre il consumo di carburante. Elevati livelli di carico aerodinamico per ottenere la migliore assistenza in frenata accoppiati ad assetti meccanici più morbidi del solito al posteriore e più rigidi invece all’anteriore per avere una vettura più precisa in inserimento.
Quattro sono i tratti ad alta velocità se si considera il rettilineo principale, i brevi tratti che portano a curva 2 e 12 e ovviamente la serie di curve 3-4-5. Sono invece tre le curve lente, (1, 2 e 6) oltre ad una chicane, che vanno ad esaltare la motricità delle varie vetture. Sorpassi difficili come abbiamo anticipato in precedenza: due sono i punti ideali ossia Curva 1, dopo il rettilineo di partenza, e Curva 2. In entrambe le zone sarà possibile sfruttare l’ala mobile.
Parlando di motore endotermico, gli endotermici dei quattro motoristi lavoreranno a pieno carico per il 65% del tempo sul giro. All’Hungaroring sarà fondamentale l’erogazione del motore per ottimizzare la parte meccanica e di trazione. Particolare attenzione i Team dovranno darla alle sempre elevate temperature ambientali che si incontrano in questo periodo dell’anno in Ungheria che rendono particolarmente critico il raffreddamento del motore e dei suoi accessori anche per via della bassa velocità media sul giro. Possibile che le varie squadre optino anche per mappature “speciali” che evitinodeleteri fenomeni di detonazione all’interno della camera di combustione dell’endotermico per via delle elevate temperature dell’aria in ingresso al compressore. Spostandoci sulla parte elettrica, buono il recupero dell’energia in frenata (MGU-K) mentre è tra i più basso in stagione quello dai gas di scarico per via dei pochi tratti veloci dove il motore lavora a piena potenza. Qualche valore delle energie in gioco: 748 kJ in frenata con la MGU-K e 2768 kJ in accelerazione con la MGU-H per un totale di 3516 kJ per giro. In termini cronometrici? 2”0 per ogni giro e 23 km/h di velocità di punta. Il consumo di carburante è elevatissimo: servono teoricamente 109 kg di benzina per completare la gara con assetto da alto carico aerodinamico che diventano 103 kg se si opta per assetti di medio carico.
Effetto peso: 0”20 di ritardo al giro ogni 10 kg di peso
Effetto potenza: 0”21 di guadagno ogni 10 CV
Marcia più utilizzata: la sesta (33%)
Il tracciato è severo per i freni per via dello scarso raffreddamento dovuto alla bassa velocità media su questo circuito.
GP UNGHERIA: quanto durerà la UltraSoft con temperature elevatissime della pista?
Le mescole utilizzate su questo tracciato, che sollecita le gomme in direzione (combinata) longitudinale in frenata e in uscita curva in trazione e laterale nei bruschi cambi di direzione, sono la UltraSoft(al debutto in Ungheria) per la qualifica e la Soft e Medium per la gara; una situazione simile a quella del GP di Germania con il salto di mescola. Come sempre, in caso di pista umida e pioggia, le squadre utilizzeranno le gomme intermedie e full-wet, che disperdono rispettivamente 25 e 65 litri/sec di acqua alla massima.
Riguardo all’immagine poco sopra c’è da segnalare l’importante differenza tra le scelte dei tre Top Team con RedBull e Mercedes allineate su 7 UltraSoft a testa per i loro piloti e un numero maggiore di Soft rispetto a Ferrari. Il Team italiano ha effettuato una scelta più aggressiva che permetterà a Vettel di preparare al meglio la qualifica (9 treni di UltraSoft a disposizione).
Quello ungherese è un circuito che andrà sicuramente a limitare il treno posteriore essendo un tracciato Stop & Go. La superficie del circuito è piuttosto liscia quindi non è prevista una forte usura/degrado da parte di Pirelli. Questo, accoppiato al fatto che il sorpasso è cose molto difficile all’Hungaroring, porterà molto probabilmente tutti i Team ad optare per una strategia a singola sosta. Molto importante per i Team capire come si comporterà l’UltraSoft su quello che solitamente è un asfalto molto molto caldo e dove gli pneumatici lavorano costantemente.
Pressioni 2018: pressioni 2017 + 0,5 psi
GP UNGHERIA: un weekend molto caldo con qualche possibilità di pioggia su sabato?
Quello ungherese a livello meteo sarà un weekend molto caldo con possibile instabilità nella giornata di sabato ed anche su quella di gara secondi alcuni modelli di previsione. Le temperature saranno stabili e molto elevate toccando valori sopra i 30°C nelle tre giornate dell’evento.
Come sempre però, essendo a qualche giorno di previsione, aspettiamo le previsioni più dettagliate del nostro meteorologo Andrea Pini che arriveranno nella giornata di domani. GP UNGHERIA: Mercedes e Ferrari indicano la RedBull come favorita per questo evento Quello di Budapest è un circuito che sulla carta potrebbe favorire maggiormente la RedBull RB14, una vettura di cui abbiamo già potuto ammirare in altri appuntamenti la bontà del suo telaio e della sua meccanica, fattori molto importanti per essere competitivi sul tracciato dell’Hungaroring.
Con il termine “favorire” non vogliamo indicare Verstappen o Ricciardo come i favoriti per questo dodicesimo appuntamento ma sicuramente le caratteristiche del circuito aiuteranno le due RB14 ad avvicinare ulteriormente le prestazioni di Ferrari e Mercedes. L’Hungaroring non è di certo Montecarlo o Singaporedove le Power Unit contano ben poco; i 30 CV di svantaggio pre evento sul tortuoso circuito di Budapest sono 6 decimi che però se verranno confermati i rumors delle scorse settimane, che vedevano l’introduzione di una nuova specifica di benzina ExxonMobil proprio qui in Ungheria, potrebbero quasi dimezzarsi. E allora in quel caso RedBull andrebbe presa sicuramente sul serio. Cosi come fanno Ferrari e Mercedes che indicano RedBull come la favorita per questo evento, quasi come se nessuno dei due Top Team volesse caricarsi di troppa pressione, ora che alla fine del mondiale mancano sempre meno appuntamenti.
Per quanto riguarda Ricciardo, e il problema alla Power Unit che gli ha fatto terminare anticipatamente il Gran Premio di Germania, non dovrebbero esserci sorprese negative: secondo il Team anglo austriaco l’australiano eviterà le penalizzazioni nonostante il suo ritiro in Germania domenica scorsa. Più specificatamente la parte che ha generato problemi verrà sostituita con un’altra ancora a disposizione da RedBull, il che significa evitare l’introduzione di altre componenti che avrebbero portato certamente ad una penalità.
Cosa dire o prevedere sulla lotta Ferrari / Mercedes? Interessante subito far notare come il Team italiano tema maggiormente Mercedes in questo GP 2018 rispetto a quello dello scorso anno. Una SF71H che in molti degli ultimi eventi ha fatto la vera differenza nelle parti dove contava far molta velocità sfruttando una Power Unit che a detta di molti addetti ai lavori, Horner (RedBull) compreso, è ora il punto di riferimento. Prendendo il GP di Germania, Ferrari velocissima nel secondo settore (0.3 secondi guadagnati nei rettilinei del circuito tedesco), il più veloce della pista, mentre Mercedes più in palla nel settore più guidato. Questa può essere una indicazione valida che Mercedes sarà più forte di Ferrari in Ungheria? No. In Ungheria verranno utilizzati assetti aerodinamici e meccanici molto differenti rispetto a quelli dell’Hockhneimring quindi l’adattamento delle vetture alla pista andrà nuovamente verificato. In linea di massima si potrebbe pensare ad una sostanziale parità delle possibilità di vittoria per i due Top Team prima dell’inizio del weekend.
Chi vincerà la lotta per la Serie B della Formula 1? Renault o Haas? Dopo il positivo quinto posto del GP di casa, per Nico Hulkenberg il circuito di Budapest dovrebbe adattarsi meglio alle caratteristiche della sua RS18 anche grazie alla nuova ala anteriore che ha fatto l’esordio proprio in Germania e con la quale la vettura francese sembra aver fatto un buon passo in avanti. Al contrario quella ungherese potrebbe creare qualche problema in più per la Haas VF18 visto che solitamente la vettura americana funziona meglio sul “veloce”. Attenzione poi a Mclaren (ci sarà un’importante pacchetto di aggiornamenti) e soprattutto Toro Rosso che in un circuito meno convenzionale potrebbero risalire in modo importante la classifica.