lunedì, Dicembre 23, 2024

GP BELGIO – ANALISI PROVE LIBERE: Ferrari meglio di Mercedes, aspettando i cavalli delle nuove evoluzioni

Si sono concluse da pochissime ore anche le tredicesime seconde prove libere di questa intrigante stagione 2018 di F1 ed è sempre quello il leitmotiv: “Ferrari contro Mercedes, Mercedes contro Ferraricon Raikkonen davanti a Hamilton e Bottas. Poi Verstappen, Vettel e Ricciardo. Perez unico degli altri a scendere sotto il 45, poi la Renault di Sainz e le due Sauber con Ericsson davanti a Leclerc per chiudere i primi 10. Da segnalare le deludenti prestazioni delle due Haas, dodicesima e quattordicesima. 
Le prove libere odierne si sono disputate con cieli nuvolosi e con le piuttosto basse temperature attese (18°C l’aria e 30°C l’asfalto nel pomeriggio) che non hanno creato particolari problemi agli pneumatici dei Top Team, se non un po di blistering sulla posteriore sinistra SuperSoft della SF71H di Kimi Raikkonen. Problemi che però non hanno limitato le prestazioni del pilota finlandese della Ferrari, che con 14 giri su quegli pneumatici (44 in gara) può comunque ritenersi moderatamente soddisfatto.
Meno problemi di blistering per Mercedes ma qualcuno in più in termini di bilanciamento, ancora non soddisfacente soprattutto in regime di passo gara, con entrambe le W09 molto nervose sia in ingresso curva, con numerosi bloccaggi da parte di Hamilton e Bottas, che in uscita di curva. Tanto lavoro da fare in casa teutonica per riuscire a controbattere ad una Ferrari come sempre, da Silverstone in avanti grazie ad aggiornamenti molto positivi, piuttosto in forma già dal primo giorno di libere.
C’era molta curiosità riguardante i pacchetti aerodinamici che i vari Team avrebbero scelto su una pista dove è molto complicato trovare il giusto compromesso aerodinamico che faccia rendere al meglio la vetture nei tre lunghi settori della pista. Come scrivevamo nell’anteprima all’evento, dal punto di vista aerodinamico si possono utilizzare due tipologie di assetti: un livello di carico medio, per favorire l’aderenza, o uno meno carico (medio/basso), per favorire invece le velocità di punta (+2 km/h) e quindi il sorpasso oltre a risparmiare circa 2 kg di benzina su tutta la gara. Cosa sembrerebbero aver scelto i tre Top Team? Partendo da Ferrari, la scelta era chiara fin dalle primissime prove libere dove, dopo aver comparato per qualche giro l’ala da medio carico a cucchiaio con quella da più basso carico analizzata ieri, si è optato per quest’ultima. 
Oltre a questa novità, non sono presenti nuovi macro pezzi aerodinamici sulla SF71H vista in pista nella giornata odierna. E’ stata quindi scartata l’ala anteriore provata nei test post Ungheria GP da Antonio Giovinazzi (maggiori informazioni), cosi come non è stata riprodotta la nuova configurazione verticale degli scarichi smentendo quanto riportato nei giorni passati dalla Gazzetta Dello Sport. Presente invece la nuova evoluzione di Power Unit italiana, capace di garantire 10 CV in più a quanto capito da FUnoAnalisiTecnica (dopo i 5 CV portati in Canada, e i ben 15 CV sbloccati, senza upgrade, in Austria), che potrà essere utilizzata totalmente da Sebastian Vettel, mentre solo parzialmente da Kimi Raikkonen. Perchè ciò? Perchè gli aggiornamenti portati in pista dal Team italiano vanno a riguardare il motore endotermico e il gruppo turbocompressore; quest’ultimo non è però stato installato sulla vettura di Kimi Raikkonen per non farlo incorrere in penalità. Ricordiamo che il pilota finlandese aveva installato il turbocompressore N2 in Spagna, dopo il problema all’endotermico, e il N3 in Canada. Non c’è ancora cosi necessità di effettuare una sostituzione sulla SF71H di Raikkonen poiché il turbo N1, al contrario dell’endotermico N1, è stato recuperato e quindi disponibile. 
Situazione invece leggermente differente, almeno dal punto di vista aerodinamico, per il duo Mercedes. Valtteri Bottas è sceso in pista per tutta la giornata odierna con un’ala posteriore a cucchiaio più scarica rispetto a quella utilizzata da Lewis Hamilton. Il tutto potrebbe legarsi al fatto che il pilota finlandese, partendo in ultima fila per la sostituzione di tutti e sei i macro componenti, dovrà poter effettuare agevolmente i sorpassi. Confermata invece su entrambe le W09 la nuova ala anteriore provata da Russell nei test post Ungheria GP e i nuovi cerchioni che abbiamo analizzato in questo articolo nella mattina odierna. 
Dal punto di vista della Power Unit ne abbiamo già parlato ieri sera: dovrebbe apportare un vantaggio di 15 CV, quantificabile in circa 3 decimi al giro a Spa. Un aggiornamento che rende fiducioso il Team Principal Toto Wolff: “I miglioramenti della nostra nuova unità li vedremo domani nel Q3, ma sono fiducioso che abbiamo fatto la mossa giusta”.

E poi rimane la sempre scarica RedBull che non ha effettuato compare aerodinamici optando per l’ala posteriore da bassissimo carico mentre per la soluzione più carica all’anteriore (Spec 1). Ma il team anglo austriaco non è soddisfatto del venerdì odierno: “Nonostante un’ala posteriore molto flap, perdiamo troppo sui rettilinei. Dobbiamo essere sempre molto realistici e penso di non avere possibilità. Sono 4 anni che non abbiamo cavalli per sfidare Ferrari e Mercedes”, queste le parole di Max Verstappen. E contando che sia Mercedes che Ferrari stanno portando in pista le loro evoluzioni, le parole di Verstappen suonano sicuramente come una verità.

Analizzando la simulazione di qualifica su SuperSoft possiamo notare che le varie configurazioni aerodinamiche entrano in gioco in modo importante anche nei numeri uscenti. Hamilton, forse la vettura dei Top Team più carica, è il più veloce nel settore guidato della pista (S2) pagando in un settore veloce come l’ultimo anche complice un errore del pilota inglese. Dall’altra parte del box, Bottas avendo un assetto più scarico paga 3 decimi dall’inglese nel secondo settore e ne guadagna poi due nell’ultimo settore più veloce. Raikkonen è il più “efficiente” poiché, seppur con poca ala posteriore, è riuscito ad essere molto competitivo in tutti e tre i settori. Difficile analizzare il Time Attack di Vettel poiché il tedesco della Ferrari non è riuscito a sfruttare al massimo il potenziale della SuperSoft e quindi sicuramente non ha mostrato il suo vero potenziale. RedBull paga molto nel primo settore, dove la potenza della Power Unit è fondamentale soprattutto per via dell’importante salita che porta al lungo rettilineo del Kemmel mentre si difende negli altri due settori addirittura facendo fucsia nel terzo (molto competitivo anche Ricciardo).  
Per quanto riguarda il passo gara, la Ferrari, come spesso ci ha abituato in questa stagione, ha diversificato il lavoro tra i due piloti. Vettel ha iniziato la sua simulazione con le “rosse” per poi passare alle medie mentre Raikkonen ha utilizzato prima le soft e successivamente le super soft. 
Mercedes e Red Bull hanno svolto il consueto lavoro: primo stint con le supersoft per poi montare quelle più dure nel secondo stint. 
Se analizziamo i passi gara nel primo stint possiamo notare che il più rapido è stato Bottas ma i giri effettuati dal pilota finlandese sono stati veramente pochi e quindi il suo passo è da ritenersi poco indicativo. 
Ritmo similare tra Vettel ed Hamilton con il tedesco che ha avuto un “time attack” migliore rispetto a quello di Hamilton che è riuscito a realizzare il suo miglior tempo dello stint al secondo giro.
Positivo anche il ritmo di Raikkonen che, pur disponendo di gomme soft, è riuscito ad avere un passo di soli 3 decimi superiore rispetto a quello di Vettel ed Hamilton. Staccate invece le due Red Bull con Verstappen che è sembrato essere molto più veloce rispetto a Ricciardo.
Il secondo stint è meno indicativo perché i piloti sono stati spesso nel traffico e non sono riusciti ad esprimere il massimo potenziale dalla loro auto.  
Da segnalare, comunque, il ritmo è la costanza che è riuscito ad avere Sebastian Vettel che, sul compound Medium, è stato il pilota più veloce in pista in questa seconda parte di simulazione di gara.
Insomma, concludendo, venerdì positivo per Kimi Raikkonen e la sua Ferrari, leggermente meno per Sebastian Vettel che dovrà trovare quel qualcosa in più sul giro secco. In casa Mercedes meglio Lewis Hamilton a cui però sembra mancare ancora qualche decimo di passo gara da sbloccare per stare insieme al suo grande rivale 2018 per il mondiale. Attenzione alla possibile pioggia per la giornata di domani che potrebbe generare due importanti problemi: il primo legato al mancato testing delle novità di setup che gli ingegneri insieme ai piloti studieranno nella serata di oggi per poter far passi in avanti alle loro monoposto, il secondo invece che comporterebbe una qualifica bagnata che potrebbe creare qualche problema in più alla Ferrari? Vettel non è di questa opinione: “Abbiamo avuto i nostri problemi sul bagnato e abbiamo lavorato per capirli e risolverli. Sono fiducioso. Se avremo condizioni umide sarebbe bello vedere se abbiamo trovare le giuste contromosse”.

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