Sochi. Russia. Dopo un Gran Premio veramente sorprendente per i valori in campo mostrati, si torna su una pista più “normale” che metterà a dura prova le varie vetture nella gestione degli pneumatici, più precisamente nella gestione dei due assali che si comporteranno, molto probabilmente, in modo differente. Fattore tecnico in cui Mercedes sembra essere migliorata in modo importante da inizio stagione, soprattutto per quanto riguarda le mescole più morbide, al contrario di una Ferrari che sembra invece andata un po in confusione negli ultimi due appuntamenti. Insomma, Sochi arriva proprio nel momento opportuno che verificherà con conferme o smentite il lavoro effettuato dai due Top Team negli ultimi mesi.
Oltre a motivi prettamente tecnici, che incuriosiscono soprattutto noi appassionati di Power Unit, aerodinamica ecc…., ci sono anche le lotte mondiali che entrano sempre più nel vivo. Capitolo piloti, la situazione è chiara: Vettel arriva a Sochi con le spalle al muro e con un unico obiettivo ossia la vittoria. 40 punti di svantaggio su Hamilton significano che, salvo importanti inconvenienti al quattro volte campione del mondo anglo caraibico, dovrà puntare a vincere tutti e sei gli eventi mancanti in questa stagione 2018 di F1.
GP SOCHI: un circuito che non può “prendere” il cuore degli appassionati
Il circuito, lungo 5.853 metri, è il quarto del calendario di Formula 1 in ordine di lunghezza, dopo il Circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, quello di Baku, e quello di Silverstone in Gran Bretagna. E’ stato disegnato da Hermann Tilke come moltissimi altri circuiti introdotti dal 1999 in Formula 1. Il circuito russo dispone di 12 curve a destra e solo 6 a sinistra. Se il primo settore lo si può considerare la parte più veloce del circuito, il secondo e soprattutto il terzo sono ben più tecniche per i piloti e le loro rispettive vetture. Predominano le curve a 90° da terza marcia con cordoli esterni alti e a scalino che sollecitano molto gomme e le appendici aerodinamiche. La Curva 3, e i 760 metri di lunghezza percorsi a full-gas in 10” circa, è la più lunga del Mondiale.
Dal punto di vista aerodinamico, quello di Sochi è un tracciato da medio carico. Per questo l’utilizzo dell’ala mobile consente un buon aumento della velocità (anche fino a quasi 20 km/h) da accoppiarsi a possibili effetti scia nei due lunghi tratti veloci (attenzione alla partenza).
Parlando di Power Unit e più precisamente di motore endotermico, lavorerà a pieno carico per il 70% del tempo sul giro. Il circuito è molto sensibile alla potenza in modo rilevante quindi saranno avvantaggiati i propulsori che consentono il massimo recupero di energia riutilizzata in auto sostentamento durante i due lunghi tratti in piena potenza. Spostandoci sulla parte elettrica, medio il recupero dell’energia in frenata (MGU-K) mentre è tra i più alti in stagione quello dai gas di scarico per via dei tanti tratti veloci dove il motore lavora a piena potenza. Qualche valore delle energie in gioco: 899 kJ in frenata con la MGU-K e 3586 kJ in accelerazione con la MGU-H per un totale di 4485 kJ per giro. In termini cronometrici? 2”8 per ogni giro e 19 km/h di velocità di punta. Il consumo di carburante è critico: serviranno infatti tutti i 105 kg di benzina concessi dal Regolamento per completare la gara.
Effetto peso: 0”22 secondi di ritardo al giro ogni 10 kg di peso
Effetto potenza: 0”20 secondi di guadagno ogni 10 CV
GP SOCHI: perché non portare tutte e tre le mescole più morbide della gamma Pirelli 2018?
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio di Russia sono tra le più morbide della gamma ossia l’HyperSoftcome compound per la qualifica e UltraSoft / Softgli altri due compound utilizzabili in gara.
Da segnalare sulle scelte optate dai vari Team come Ferrari e RedBull siano state più aggressive di Mercedes nella scelta con molte HyperSoft a disposizione. RedBull arriverà in gara in una condizione simile a Ferrari in quel di Singapore ossia senza aver provato il compound più duro a disposizione (la Soft in Russia). Ferrari la proverà con Raikkonen, mentre Mercedes con entrambi i piloti. I solo 7 set di HyperSoft a disposizione svantaggeranno leggermente Hamilton e Bottas nella preparazione della qualifica, non cosi importante in un tracciato che ha più di 800 metri prima arrivare alla prima vera frenata (più favorevole quindi a chi parte in seconda fila) dopo la partenza. Nelle prove libere del venerdì sarà interessante capire se sarà possibile effettuare una strategia a singola sosta HyperSoft – UltraSoft o se servirà la Soft per arrivare in fondo.
Nel 2014, anno della prima gara in Russia, l’asfalto si presentava molto liscio e scivoloso. Finora l’evoluzione del tracciato non è stata particolarmente elevata, anche a causa della grande differenza climatica tra estate e inverno. I livelli di usura e degrado sono generalmente bassi, ma i pneumatici Pink HyperSoft sono di due step più morbidi rispetto alla mescola più tenera portata qui nel 2017, ossia la UltraSoft.
Curva 3 è la più impegnativa di tutto il tracciato: si tratta di un curvone a sinistra con diversi punti di corda. Il pneumatico anteriore destro è il più sollecitato su questo circuito di km 5,848 che enfatizza soprattutto trazione e frenata. Ricordiamo che quest’anno il GP si torna a correre in autunno, come era sempre stato fino al 2016 e non più in primavera come nel 2017.
GP SOCHI: meteo molto caldo e soleggiato con temperature sopra i 25°C
A livello meteo sarà un fine settimana piuttosto semplice, in quanto sono attesi 3 giorni di sole. Le temperature ambientali saranno superiori ai 25°C con picchi anche vicini ai 30°C. Domenica, giorno della gara, sarà la giornata più calda con una massima che toccherà i 27°C.
Nella giornata di domani sarà comunque più preciso il meteorologo ufficiale di FUnoAT, Andrea Pini.
GP SOCHI: chi la spunterà tra Ferrari e Mercedes?
La Ferrari si presenta in terra di Russia ferita dalle deludenti prestazioni, Monza e Singapore, ma fiduciosa di poter estrarre nuovamente il 100% della SF71H, non più visto dopo il positivo Gran Premio di Spa.Servirà ritrovare la giusta serenità del Team e di entrambi i piloti, Vettel soprattutto, per mettere insieme correttamente tutti i pezzi del puzzle, assetto compreso. Quell’assetto (sbagliato) che è stata la vera lacuna di entrambe le SF71H a Singapore, con le modifiche di setup post FP3 che hanno portato la rossa in una direzione sbagliata ripercuotendosi negativamente sia sul giro secco in qualifica che in gara.
Anche Vettel la vede in modo positivo: “Indipendentemente da quanto mostrato negli ultimi due appuntamenti, quella di Sochi è sempre stata una buona pista per noi e credo lo sarà anche quest’anno”. Anche se noi poco concordiamo con le parole del quattro volte campione del mondo Ferrari visto che quella di Sochi è sempre stata una tappa piuttosto difficile per il Team italiano. Si sono infatti spesso messe in luce le lacune della vettura come i problemi all’ibrido, la scarsa trazione, la mancanza di carico aerodinamico nel 2°- 3° settore e difficoltà di varia natura nello sfruttamento degli pneumatici. Fino alla scorsa stagione però, con una SF70H che aveva trasformato quelle lacune in punti di forza. Per arrivare alla vettura di quest’anno, una importante evoluzione della scorsa pensata per migliorare in quei circuiti da più basso carico dove la macchina dello scorso anno faceva più “fatica”.
Per quanto riguarda Mercedes, le statistiche sono nettamente dalla loro parte se si pensa che il Team anglo tedesco da oltre 100 anni è imbattuto in Russia. Passando alla storia recente, tutte e quattro le edizioni della gara a Sochi sono state vinte dalle frecce d’argento: Hamilton nel 2014 e nel 2015, poi Rosberg nel 2016 e Valtteri Bottas lo scorso anno.
Ma con questa Ferrari le statistiche non possono essere un motivo di tranquillità e Toto Wolff, Team Principal del Team, lo sa bene: “In Russia abbiamo dei buon record ma sappiamo che la Ferrari e RedBull daranno tutto per interrompere la nostra striscia vincente. Per questo dovremo fare tutto il più perfetto possibile per garantirci più punti possibili”. Team tedesco che dovrà confermare l’importante passo in avanti prodotto nelle ultime settimane e che sta dando grossi benefici specialmente nella gestione degli pneumatici più morbidi, il più grande problema di questa W09. Dopo la pausa estiva ha fatto il suo debutto a Spa un telaio alleggerito e dei nuovi cerchioni posteriori che stanno dando degli ottimi risultati. A Monza poi è stata rivista parte della sospensione anteriore che ha reso ancora più efficace l’ingresso in curva.
Passando a RedBull, difficile pensare che Ricciardo o Verstappen possano infrapporsi tra i due contendenti al titolo. Se i rumors verranno confermati, a Sochi potrebbero esserci nuove penalità per il Team anglo austriaco che si preparerà cosi agli ultimi 5 appuntamenti stagionali, con il Messico come ultima chance di vittoria. Lo svantaggio in termini di potenza sarà sicuramente il punto debole per la RedBull, ma non solo; anche Renault, Mclaren e Toro Rosso faticheranno a favore di Haas, Sauber e Force India.
spero solo che la ferrari sia 2 in qualifica visto l effetto scia che lo scorso anno ha premiato Bottas