Due gran premi in una settimana, quindi appuntamento doppio con Regoliamoci.
I commissari del Belgio e quelli d’Italia hanno avuto del lavoro da fare. Cerchiamo insieme di capire il perché delle loro decisioni.
Al solito, non analizzeremo le penalità riguardo ai componenti sostituiti delle power unti e ai limiti di velocità in pit lane in quanto c’è poco da spiegare: il regolamento è applicato alla lettera.
Iniziamo proprio dal gran premio di Spa.
- Il primo episodio riguarda Valtteri Bottas, sanzionato con una reprimenda per aver guidato in modo potenzialmente pericoloso nei confronti di Vandoorne nella terza sessione di prove libere.
E’ una violazione dell’articolo 27.4 del regolamento sportivo:
“In nessun momento una macchina può essere guidata inutilmente lentamente, in modo irregolare o in un modo che potrebbe essere considerato potenzialmente pericoloso per gli altri piloti o per qualsiasi altra persona.”
Bottas ha ammesso davanti ai commissari di aver commesso un errore e di non aver visto Vandoorne nonostante stesse guardando negli specchietti e la squadra l’avesse avvisato che era alle sue spalle. Credeva che fosse molto più distante rispetto alla posizione in cui invece realmente si trovava.
I commissari hanno quindi optato per una reprimenda in quanto hanno valutato che l’incidente non è stato intenzionale.
Molti hanno poi paragonato l’accaduto con quanto avevamo visto in Austria durante le qualifiche tra Vettel e Sainz e che aveva portato ad assegnare 3 posizioni di penalità in griglia al ferrarista.
In effetti, gli episodi sono molto simili, ma ancora una volta si presenta il problema che già conosciamo più che bene: il non avere gli stessi commissari.
Non avremo mai la controprova che questi commissari, in Austria, avrebbero dato una reprimenda a Vettel, così come quelli austriaci sarebbero stati più severi qui con il pilota Mercedes.
- Passiamo quindi alla gara. Due gli episodi analizzati dai commissari: nel primo, Bottas viene sanzionato con 5 secondi di penalità + 2 punti patente per aver causato un incidente con Sirotkin; nel secondo, Hulkenberg viene sanzionato con 10 posizioni di penalità alla gara successiva + 3 punti patente per aver causato un incidente con Alonso.
Entrambi rientrano nei casi previsti dell’articolo 38.1 del regolamento sportivo:
“Il direttore di gara può segnalare ogni incidente in pista o sospetto di violazione del presente Regolamento Sportivo o del Codice (un “incidente”) agli steward. Dopo la revisione, avverrà a discrezione dei Commissari Sportivi decidere se procedere o meno con un’indagine.
I commissari possono anche indagare su un incidente notato da loro stessi.”
Nel caso di Bottas, che ha tamponato Sirotkin, si è optato per una sanzione di tempo (aggiunti al tempo finale di gara), in quanto Bottas ha ammesso di aver fatto un errore giudicando male la situazione in cui si era trovato e restando sorpreso dalla frenata dell’avversario davanti a lui in quanto credeva di avere maggior margine.
Non sono stati riportati da parte del pilota russo, quindi giusta la penalità assegnata.
Nel caso di Hulkenberg, si è optato per una sanzione più severa in quanto il pilota tedesco della Renault ha ammesso di aver completamente sbagliato la frenata, tamponando così Alonso che era davanti a lui e causando il ritiro dello stesso, nonché di Leclerc e successivamente di Ricciardo e Raikkonen.
Nonostante ciò, non è stato possibile applicare una gara di sospensione come accadde a Grosjean nel 2012, in quanto nel 2014 è stato introdotto il sistema a punti e che prevede la sospensione di una gara solo all’esaurimento dei 12 punti a disposizione del pilota nel corso dei 12 mesi.
Non potendo quindi far “saltare” una gara al pilota, più che corretta la sanzione delle 10 posizioni.
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Il primo episodio che analizziamo vede coinvolti Alonso e Magnussen, in quanto il pilota danese diceva di essere stato ostacolato dallo spagnolo in curva 1 durante le qualifiche.Sarebbe una violazione dell’articolo 31.5 del regolamento sportivo:
“Ogni conducente che prende parte a qualsiasi sessione di prove che, a giudizio dei Commissari Sportivi, si ferma inutilmente sul circuito oppure ostacoli inutilmente un altro conducente è soggetto alle sanzioni di cui all’articolo 31.5″
I commissari, nonostante ciò, hanno optato per non sanzionare il pilota McLaren, in quanto hanno valutato che non c’è stato un impedimento non necessario nei confronti dell’avversario, inoltre entrambi i piloti hanno perso il loro giro cronometrato.
- Il secondo episodio vede coinvolti Vettel e Hamilton, messi sotto inchiesta per il contatto avuto in gara in curva 4.
L’incidente rientra nei casi previsti dall’articolo 38.1 del regolamento sportivo:
“Il direttore di gara può segnalare ogni incidente in pista o sospetto di violazione del presente Regolamento Sportivo o del Codice (un “incidente”) agli steward. Dopo la revisione, avverrà a discrezione dei Commissari Sportivi decidere se procedere o meno con un’indagine.
I commissari possono anche indagare su un incidente notato da loro stessi.”
Analizzando le immagini è apparso chiaro che nessuno dei due piloti ha avuto la maggior parte della colpa nell’incidente, ma si è trattato di un normale incidente di gara.
- Il terzo episodio riguarda Verstappen, sanzionato con 5 secondi di penalità + 2 punti patente per aver causato un incidente con Bottas.
Anche questo rientra nei casi previsti dall’articolo 38.1 come visto sopra.
E’ apparso chiaro che nel tentativo di sorpasso in curva 1 di Bottas ai danni del pilota Red Bull, quest’ultimo si sia spostato verso la macchina dell’avversario causando un incidente con essa.
Non essendoci state conseguenze per le macchine coinvolte, la sanzione di 5 secondi è corretta.
- Da ultimo, analizziamo l’episodio che ha portato all’esclusione dal risultato di gara di Grosjean: Renault ha presentato protesta nei confronti di Haas e della macchina del francese in quanto riteneva che il suo fondo non fosse regolamentare.
L’articolo in questione è il 3.7.1 del regolamento tecnico:
“Con le parti di cui agli articoli 3.7.10, 3.7.11 e 3.7.12 rimosse, tutte le parti sospese della vettura situate da
430 millimetri dietro la ruote anteriori a 175 millimetri davanti alla linea centrale delle ruote posteriori, e che
sono visibili da sotto, devono formare superfici che si trovano su uno dei due piani paralleli, il piano di
riferimento o il piano di camminamento. Questo non si applica a tutte le parti degli specchietti retrovisori che
sono visibili, di cui ognuna di queste aree non superi 16000mm2 quando proiettata ad un piano orizzontale
sopra la macchina.Il piano di camminamento deve essere 50 millimetri al di sopra del piano di riferimento.
Inoltre, la superficie formata da tutte le parti che si trovano sul piano di riferimento deve:a) coprire la zona delimitata da due linee trasversali, una di 430 millimetri dietro l’asse delle ruote anteriori e
l’altra sulla linea centrale della ruota posteriore, e due linee longitudinali di 150 millimetri su entrambi i lati del
piano centrale della macchina.
b) avere una larghezza massima di 500 millimetri.
c) essere simmetrica rispetto al piano centrale della vettura.
d) avere un raggio di 50 millimetri (+/- 2 mm) su ogni angolo anteriore visto direttamente da sotto la
macchina; questo viene applicato dopo che la superficie è stata definita.”
Renault ha portato ai commissari alcune foto in cui dimostrava che il fondo della vettura di Grosjean non fosse regolare.
I commissari hanno così chiesto al delegato tecnico di fare una verifica e da tale esame è emerso che effettivamente il punto D dell’articolo sopra citato non era soddisfatto.
A causa di problemi riscontrati anche da altri team nell’interpretare l’articolo di cui sopra, a fine luglio era stato emesso un documento in cui venivano dati chiarimenti in merito.
Haas ha cercato di difendersi dicendo che non aveva avuto abbastanza tempo per fare le modifiche in quanto le settimane di sosta estiva forzata hanno rallentato i tempi, ma i commissari hanno visto che un altro team è riuscito a completare in tempo le variazioni.
Risultando la macchina irregolare, giusto sanzionare con l’esclusione dalla classifica finale della gara.