Dopo il tanto chiacchierato GP di Russia (gli ordini di scuderia Mercedes stanno ancora facendo discutere), il Circus della Formula 1 si sposta in Giappone sul bellissimo tracciato di Suzuka.
Hamilton arriva a questa tappa in terra giapponese con 50 punti di vantaggio su Sebastian Vettel, 16 in più rispetto alla stagione scorsa, gran parte di quali accumulati negli ultimi due Gran Premi (Singapore e Sochi). 50 punti da recuperare con 125 disponibili. Serve uno, se non due, 0 di Hamilton per rimettere in gioco il quattro volte campione del mondo tedesco.
GP GIAPPONE: le caratteristiche del tracciato lo fanno amare a molti piloti
Suzuka è sicuramente uno dei tracciati più amati dai piloti e che oltre ad esaltarli, esalta le vetture con maggior carico aerodinamico “efficiente”, fondamentale soprattutto nel primo settore.
La vicinanza con l’Oceano Pacifico causa spesso violente piogge che si abbattono sulle gare creando importanti problemi oltre che di aderenza anche di strategia. Il tracciato presenta dei dislivelli altimetrici ed offre zone ad alta velocità alternate a settori difficili da affrontare, come la chicane che immette sul rettilineo finale.
Tra le curiosità della pista giapponese, oltre alla sopraelevata, c’è la Spoon Curve, curva a semicerchio a raggio costante in contropendenza. Questa curva è ricavata da un piccolo circuito interno circolare, utilizzato dalla Honda per testare la deriva degli pneumatici delle proprie vetture. Una chicane prima del rettilineo finale, uno dei punti più delicati, per aderenza e per situazioni di sorpasso, di tutto il circuito. Qui è possibile tentare un rischioso sorpasso, a patto di possedere coperture fresche o un assetto perfetto.
C’è poi la serie di “S”, uno dei punti più impegnativi di tutta la stagione di F1. Il pilota affronta una rapida successione di curve insidiose che richiedono, agilità del mezzo e senso della posizione da parte del pilota.
GP GIAPPONE: quello di Suzuka è un circuito da medio carico aerodinamico
Il setup delle vetture deve essere un compromesso nel carico aerodinamico, per ottenere dalle vetture velocità, stabilità, e maneggevolezza. Il setup è generalmente da medio carico aerodinamico. L’utilizzo dell’ala mobile consente un piccolo aumento della velocità (4 km/h) per via del rettilineo piuttosto corto dove è possibile utilizzarlo. A Suzuka ci sono quattro staccate molto impegnative: la frenata più esigente è quella della chicane Casio Triangle, per cui dischi e pastiglie non saranno troppo sollecitati dal momento che anche il raffreddamento è adeguato (le velocità medie sono comunque piuttosto elevate).
Parlando di trasmissione, a Suzuka i cambi della varie vetture non sono molto sollecitati poiché il numero delle cambiate è fra i più bassi della stagione.
Parlando di Power Unit e più precisamente di motore endotermico, lavorerà a pieno carico per il 71% del tempo sul giro. Spostandoci sulla parte elettrica, medio il recupero dell’energia in frenata (MGU-K) mentre è tra i più alti in stagione quello dai gas di scarico per via dei tanti tratti veloci dove il motore lavora a piena potenza. Qualche valore delle energie in gioco: 823 kJ in frenata con la MGU-K e 3408 kJ in accelerazione con la MGU-H. In termini cronometrici? 3”4 per ogni giro e 24 km/h di velocità di punta. Il consumo di carburante è mediamente critico: serviranno 101 kg di benzina per completare la gara.
Effetto peso: 0”20 secondi di ritardo al giro ogni 10 kg di peso
Effetto potenza: 0”19 secondi di guadagno ogni 10 CV
Marce più utilizzate: sesta e ottava
GP GIAPPONE: servirà impostare più sveglie per riuscire a svegliarsi in questo weekend
Gli appassionati di Formula 1, anche questo diciassettesimo appuntamento, dovranno seguirlo forzatamente sulla TV a pagamento, Sky Italia. I successivi tre eventi potranno invece essere seguiti in diretta su TV8. Questi gli orari italiani:
Prove Libere 1: 03:00 – 04:30
Prove Libere 2: 07:00 – 08:30
Prove Libere 3: 05:00 – 06:00
Qualifiche: 08:00 – 09:00
Gara: 07:10
GP GIAPPONE: tornano ad essere utilizzate le gomme più dure della stagione
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio del Giappone sono le più dure della gamma (inutile considerare l’Hard e la Extra Hard, mai veramente utilizzate dai vari Team) ossia la SuperSoft come compound per la qualifica e Soft / Medium gli altri due compound utilizzabili in gara.
Da segnalare sulle scelte optate dai vari Team come Ferrari sia stata, un’altra volta, molto più aggressiva di Mercedes nella scelta con molte SuperSoft a disposizione. Dall’altro lato, entrambe le SF71H arriveranno in gara senza aver provato la mescola Medium, la più dura del weekend che ultimamente ha sempre i Team a impostare una gara a singola sosta rispetto ad una più lenta corsa su due soste. Discorso simile per RedBull che ha puntato molto sulle gialle Soft mentre Mercedes vuole far provare sia a Hamilton che a Bottas tutti e tre i compound, andando a penalizzare leggermente la qualifica con “soli” 7 treni di SuperSoft a disposizione. Ricordiamo che a Suzuka la qualifica è fondamentale poiché i sorpassi sono molto difficili.
La scelta di portare i compound più duri della vera gamma 2018 Pirelli è principalmente per far fronte alle richieste notoriamente ad alta energia di Suzuka, con angoli lunghi e ampi come 130R e Spoon. In effetti, a Suzuka le vetture sono quasi costantemente in curva. Sebbene la scelta dei pneumatici sia nominalmente la stessa dell’anno scorso, in realtà è un passo più morbido dato che tutte le mescole sono più morbide rispetto ai loro equivalenti del 2017.
Le caratteristiche del circuito, con le sue famose curve veloci, significa che Suzuka è tutta una questione di forze laterali, piuttosto che trazione e frenata. L’usura e il degrado sono tradizionalmente elevati. I team tendono a scegliere livelli piuttosto alti di carico aerodinamico elevato, spingendo le gomme verso il basso, al fine di massimizzare il grip.
GP SOCHI: meteo instabile il venerdì e il sabato, la domenica giorno più caldo e soleggiato
A livello meteo sarà un fine settimana piuttosto complicato, in quanto sono attesi almeno 2 giorni instabili. Le temperature ambientali saranno superiori ai 25°C con picchi anche vicini ai 30°C sulla domenica, giornata di gara. Possibile pioggia invece nei primi due giorni del weekend con temperature di conseguenza più “fresche”.
Nella giornata di domani sarà comunque più preciso il meteorologo ufficiale di FUnoAT, Andrea Pini.
GP GIAPPONE: chi la spunterà tra Ferrari e Mercedes?
Il trend delle ultime gare tende molto verso Mercedes visto i tanti miglioramenti fatti soprattutto nella gestione delle gomme. Gomme che da qualche gara a questa parte non stanno più creando grossi problemi ad ingegneri e piloti e questo sta facendo emergere il vero potenziale della W09.
Fino al Gp di Monza l’impressione della pista e i dati relativi al distacco chilometrico, che noi di FUNOAT aggiorniamo costantemente, indicavano come fosse la Ferrari SF71H la vettura più veloce in pista. Dati che, grazie ai risultati delle ultime due gare, sono stati completamente stravolti con il sorpasso del team anglo-tedesco su quello italiano.
I motivi dei problemi che sta affrontando la Rossa in queste ultime settimane li abbiamo già affrontati nell’analisi post Gp di Sochi e quindi non dedichiamo ulteriore spazio in questa preview del Gp di Suzuka. Circuito giapponese Suzuka che secondo i pensieri del Team Principal, Maurizio Arrivabene, si dovrebbe adattare molto meglio alle caratteristiche della SF71H visto che il tracciato nipponico ha molto punti in comune con Silverstone dove Sebastian Vettel è riuscito a trionfare. Questa sarà sicuramente una tappa cruciale perchè, dopo due gare veramente opache, avremo indicazioni più precise sul potenziale della vettura; se saranno positive gli uomini di Maranello potranno cercare di togliersi qualche soddisfazione in questa parte terminale del 2018 altrimenti sarà opportuno dedicarsi al 100% alla stagione 2019.
Il ruolo di “guastafeste” è da assegnare alla Red Bull che, vedendo le prestazioni di Sochi, è parsa nettamente in ripresa. Negli appuntamenti post pausa sulla RB14 erano state introdotte delle nuove componenti aerodinamiche che avevano creato qualche problema di troppo e per questo è stato fatto un deciso passo indietro e le performance sembra averne beneficiato. Una RedBull che, nonostante il gap di motore, è riuscita ad aggiudicarsi 3 gare ed è alla caccia del quarto successo stagionale e, sentendo le dichiarazioni di Horner, puntano molto su questo appuntamento e su quello del Messico che secondo loro saranno due piste che si adatteranno molto bene alle caratteristiche della loro vettura.
Per finire, completiamo questa preview, con la tabella aggiornata al Gp di Sochi, delle componenti utilizzate sulla Power Unit.
Autori: @spontonc & @smilextech