Nelle ultime due gare la Ferrari ha dimostrato di aver fatto degli importanti passi indietro che, accoppiati ai passi in avanti Mercedes, ci possono sicuramente far dire che la SF71H non è più ad oggi la vettura da battere.
Scrivevamo nell’analisi del GP di Russia di qualche ora fa che nelle ultime due gare infatti la vettura non è parsa bilanciata come l’abbiamo ammirata per molti GP dei primi due terzi di stagione e questo è dipeso anche dagli sviluppi aerodinamici che hanno mandato fuori strada gli ingegneri. Un qualcosa di già visto in questa stagione, con i deludenti aggiornamenti introdotti in Spagna, corretti poi in maniera nettamente positiva a Silverstone.
FERRARI SF71H: ecco la nuova livrea by Philip Morris – Foto Albert Fabrega
Il nuovo fondo introdotto a Singapore non sembra ancora aver dato i risultati sperati, intesi come livelli di carico aerodinamico generato al posteriore con la conseguente e deleteria “mossa” di dover caricare l’ala posteriore (a Sochi) per evitare scivolamenti e quindi surriscaldamenti sulle Pirelli posteriori. Così facendo però si è penalizzata la qualifica, dove solitamente un assetto più scarico paga maggiormente.
Per questo quintultimo appuntamento della stagione il Team italiano ha portato una novità nella parte finale del fondo introdotto a Singapore con l’ultima soffiatura, davanti agli pneumatici posteriori, che è stata prolungata.
Perché cosi tante soffiature nell’area antistante agli pneumatici posteriori? Per contrastare quel fenomeno chiamato dagli inglesi con il nome di “tyre squirt“, da minimizzare per amplificare le prestazioni del diffusore. Il flusso d’aria passante attorno alle ruote posteriori viene sicuramente influenzato dalla loro deformazione e rotazione, generando turbolenze che vanno ad incidere sulla generazione di carico tramite il diffusore. Ricordiamo che il carico aerodinamico generato dal diffusore è (quasi) gratuito in termini di resistenza all’avanzamento rispetto a quello creato dalle ali; ciò permette quindi di aumentare l’efficienza aerodinamica della propria vettura, proprio quella che sembra andata persa in casa Ferrari analizzando le prestazioni offerte a Sochi.