IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI
- La nomination è la stessa dello scorso anno, ma le tre mescole sono tutte di uno step più morbide rispetto alle corrispettive del 2017.
- Interlagos presenta il terzo giro più corto dell’anno (dopo Monaco e Città del Messico), pari a 4.309 metri: qui le monoposto curvano quasi di continuo e i pneumatici lavorano costantemente.
- Dal punto di vista delle condizioni meteo, può succedere di tutto: in passato si sono registrate temperature asfalto tra le più elevate, così come ha diluviato.
- Il pneumatico posteriore destro è quello maggiormente sollecitato su questo tracciato che si percorre in senso antiorario. Le tre mescole nominate devono infatti far fronte a curve veloci e a carichi provenienti da diverse direzioni.
- Nel 2017, Sebastian Vettel ha vinto con una strategia a una sosta supersoft-soft, mentre altri piloti hanno scelto tattiche sui due pit stop. Quest’anno i Team punteranno probabilmente a una sola sosta.
“Da questa gara non ci aspettiamo particolari novità: rispetto a quelle dello scorso anno,
le tre mescole portate qui sono più morbide di uno step. I pneumatici White medium e
Yellow soft del 2018 si possono infatti paragonare a soft e supersoft 2017, le due
mescole usate nella strategia vincente dello scorso anno. Di conseguenza, il P Zero Red
supersoft di quest’anno è equivalente al Purple ultrasoft 2017, mai utilizzato in Brasile.
Quindi, la supersoft che useremo quest’anno è in realtà al debutto come grado di
morbidezza. Il traffico in pista e i sorpassi fuori traiettoria sono due aspetti molto
importanti da gestire a Interlagos. Anche il degrado è un fattore da tenere in
considerazione, dati i carichi ai quali sono sottoposti i pneumatici nelle curve veloci, oltre
alle possibili temperature molto elevate, anche se non ci aspettiamo livelli di degrado dei
pneumatici particolarmente elevati in condizioni normali.