Il fascino del nome AlfaRomeo, e la rinnovata Ferrari riaprono uno scenario di cui mi convinco sempre la F1 non possa fare a meno. Spesso si da per scontato che un mondiale sia un mondiale, le squadre possono cambiare e i campionati restano. In realtà quello che si è avvertito tra giovedì e venerdì, non solo in Italia, è stata un’attesa e un affetto oltre l’ordinario.
Giovedì avendo assistito da vicino al debutto della nuova AlfaRomeo vi posso garantire che si è respirata un’aria particolarmente strana e che in parte non mi aspettavo. C’era molta curiosità, anzi di più, c’era l’attesa di rivedere una vecchia e tanto amata conoscenza (almeno nel nome). Di ritrovare qualcosa nel Motorsport al più alto livello che però possa appartenere un po’ a tutti; non il nome di una bibita, ma un marchio, AlfaRomeo, per certi versi accessibile, che ci rievoca qualcosa, che fa parte del nostro quotidiano rispetto magari anche ad un inarrivabile sogno.
Stampato bello grande sulla intelligente carrozzeria speciale dedicata a S. Valentino, la C38 ha mosso i suoi primi passi dopo essersi fatta un bel po’ desiderare, al volante il solo Kimi Raikkonen, sempre molto amato e a quanto ci dicono apparso molto carico e già perfettamente a suo agio.
Di quest’attaccamento il Motorsport non può fare a meno.
Da Fiorano a Maranello si va in un lampo per goderci quella che è stata una presentazione in grande (e vecchio) stile, dico subito che l’opaco e il nero sulla livrea di cui ci aveva anticipato l’utilizzo @Nikifloris mi ha convinto molto di più vedendola girare; la sostanza però è un’altra, le scelte che sono la chiarissima evoluzione su quello che la 71-H (e per certi aspetti anche la 70H) aveva ben espresso ma spingendosi molto più al limite, puntando a quanto sappiamo su una più attenta programmazione di sviluppi nel corso della stagione, Binotto ha evidenziato infatti che la preoccupazione sta nel non ripetere ciò che troppo spesso hanno vissuto dopo l’estate.
Una battaglia che è cominciata nei test di Barcellona, l’interrogativo su quali ali anteriori possano rendere meglio è succulento, Upwash o Outwash. Come spiegato da @smilextech nell’articolo dedicato, i team sembrano essersi divisi per cui vale la pena seguire con attenzione già queste prime fasi, fermo restando che la prossima settimana sarà ben più indicativa!
I campioni in carica.
Qualcuno sembra rimasto stranamente disorientato..?
“Qualsiasi cosa succederà, faremo del nostro meglio”
Le dichiarazioni di Toto Wolff – che stavolta personalmente non credo siano solo di facciata – hanno destato curiosità. È chiaro che Mercedes, come tutti del resto, stia facendo il suo bel lavoro, difatti il suo passo specialmente con tanto carico al momento non sembra avere particolari problemi; ciò che mi lascia pensare è che parrebbe esserci un dubbio più o meno serio nel versante tedesco. Una cosa che può lasciare il tempo che trova ma che a mio parere è già una notizia.
Non possiamo sapere se questo dubbio sia fondato, ma nemmeno dire che possano sentirsi del tutto tranquilli. Il concetto portante che si decide a monte, cioè molti mesi prima, costringe a fare delle scelte e dare priorità… non certo lanciando una monetina, ma valutando pro e contro nell’ottica della intera stagione e degli sviluppi.
Solo a Melbourne, o forse dopo… capiremo chi ha imboccato la strada migliore.
Staremo a vedere, intanto godiamocele in pista finalmente!
Autore: Giuliano Duchessa – @GiulyDuchessa
Foto: Stefano Arcari
Complimenti, articolo ricco di passione! Bello vedere due filosofie aereodinamiche compleatemente diverse… chissà se in Ferrari (ma anche alla concorrenza) stanno continuando a sviluppare entrambe le ipotesi….