E’ un argomento che lo scorso anno ha fatto discutere molto quello degli specchietti ventilati montati fin dal giorno della presentazione sulla Ferrari SF71H. Altrettanto discutere ovviamente la sua eliminazione sulla nuova nata del Team di Maranello, la tanto attesa SF90.
Con il passare degli anni anche dei componenti poco importanti come gli specchietti retrovisori hanno assunto delle forme caratteristiche sempre più aerodinamiche per evitare che la loro turbolenza influenzi gli elementi a valle. Ciò vale sicuramente anche per i supporti degli specchietti stessi che, come abbiamo potuto vedere sulla SF71H, fungevano da veri e propri deviatori di flusso. Ma la Ferrari, sulla ottima vettura che ha corso la scorsa stagione, aveva fatto un ulteriore passo in avanti rendendo dei dispositivi aerodinamici anche le parti interne degli specchietti stessi. Come si può ben vedere dall’immagine FUnoAT, erano state create delle canalizzazioni per far scorrere l’aria in arrivo dall’avantreno.
Il vantaggio di questa soluzione era da collegare alla particolare conformazione della zona di inizio pance della SF71H che presentava, oltre che alla classica apertura frontale, una apertura superiore.
Se si guardava dall’anteriore la SF71H è chiaro che gli specchietti erano perfettamente allineati con l’ingresso di raffreddamento superiore. All’interno dello specchietto, nella parte bassa l’aria veniva spostata verso il basso con una traiettoria che portava l’aria nel sidepod per incrementare il flusso di raffreddamento. L’aria che passa invece nella parte alta viene dapprima richiamata verso l’alto ma poi, grazie al profilo aerodinamico che si stacca dalla superficie posteriore dello specchietto, viene spinta a scorrere sulla pancia. Insomma, una funzione utile a migliorare il raffreddamento della Power Unit 2018 italiana, e non solo. Ed è questa la vera, principale, funzionalità degli innovativi specchietti della SF71H.
Spostandoci sulla SF90, gli specchietti sono posizionati molto più esternamente per via dell’irrigidimento dei regolamenti e non riescono più a migliorare in modo importante il flusso d’aria in ingresso nella presa di raffreddamento superiore. Cosi come trovandosi nella parte più esterna della pancia, hanno visto ridursi anche il contributo aerodinamico di pulizia flussi diretti verso il posteriore. Per questi motivi, non deve sorprendere che la Ferrari sia scesa in pista in questi primi test pre stagionali con una soluzione più convenzionale.