- Albert Park è un circuito stradale semi-permanente, quindi può essere particolarmente ‘sporco’ e scivoloso a inizio weekend, con alcuni dossi e poco grip.
- La maggior parte delle curve è piuttosto breve, quindi una delle sfide per i piloti consiste nel far lavorare i pneumatici all’interno della corretta finestra d’utilizzo.
- Sebastian Vettel (Ferrari) ha vinto nel 2018 con un solo pit stop, la stessa strategia scelta dalla maggior parte dei piloti. Quest’anno sarà importante valutare i livelli di usura e degrado sin dalle prove libere, anche se resta comunque probabile una tattica a una sosta.
- A Melbourne, l’ingresso della safety car è sempre molto probabile e influenza la strategia di gara. Per questo motivo, su questo tracciato non è così fondamentale partire dalla pole position come lo è invece in altre gare. Negli ultimi cinque anni, infatti, chi ha ottenuto la pole position ha vinto una sola volta.
- Questa è una delle gare più imprevedibili dell’anno, anche dal punto di vista del meteo. Le previsioni finora indicano nuvoloso ma asciutto.
- A Melbourne la trazione è un aspetto fondamentale per ottenere un giro veloce, oltre che per trovare la giusta aderenza in uscita di curva verso i brevi rettilinei che caratterizzano questo tracciato.
“Le mescole C2, C3 e C4 nominate per questa gara sono all’incirca equivalenti a medium, soft e ultrasoft 2018. Questo fattore dovrebbe consentire ai piloti di spingere al massimo dall’inizio alla fine di ogni stint. Dopo otto giorni molto produttivi di test pre-stagione a Barcellona, siamo soddisfatti della gamma 2019 e siamo sulla strada per raggiungere il giusto compromesso tra prestazioni e durata. Su alcuni aspetti, come i livelli di degrado durante uno stint, avremo un quadro più completo solo dopo le prove libere. Un altro fattore importante da considerare in questo primo fine settimana di gara è legato ai nuovi regolamenti aerodinamici, difficili da verificare durante i test ma che dovrebbero consentire i sorpassi con più facilità”.
LA SCELTA DEI PNEUMATICI FINORA