I risultati della seconda sessione di prove libere hanno mostrato una Mercedes già molto in palla con RedBull e soprattutto Ferrari ancora a trovare il giusto bilanciamento su un asfalto 12°C più caldo rispetto alla più positiva mattinata.
Facendo un piccolo passo indietro, doveroso essendo solamente alla prima gara di ventuno appuntamenti, nei test pre stagionali la SF90 ha dimostrato di funzionare bene con ogni tipo di mescola e di essere una vettura piuttosto facile da guidare. Su una pista come quella di Barcellona e con non più di 16°C ambiente e 30°C di asfalto, la SF90 è sempre scesa in pista molto “chiusa” aerodinamicamente al posteriore come mostrato nell’immagine sottostante.
Un “size zero Ferrari” nella parte centrale e terminale della SF90 che è il grande punto di domanda sul progetto 2019 perché sono da ricondurre a ció i diversi problemi di affidabilità che hanno fatto perdere ore preziose di raccolta dati nei test del Montmelo. Problemi che il Team non considerava/considera cosi gravi e che ha detta di Binotto sono stati risolti in fabbrica.
Sbarcata in Australia, con condizioni sicuramente più calde (25°C d’aria oggi, in risalita a 27-28°C nelle prossime due giornate), la Ferrari è scesa in pista con un cofano maggiorato nella parte centrale e terminale per una miglior evacuazione dell’aria calda. Soluzioni di raffreddamento che solitamente fanno perdere efficienza e decimi di secondo. La scorsa stagione tra il pacchetto di raffreddamento più estremo e quello più conservativo utilizzati da Mercedes c’erano mediamente 3 decimi di secondo. Interessante notare che sia Mercedes che RedBull non sono intervenute invece sulla configurazione di raffreddamento delle loro vetture, confermando quelli utilizzati al Montmelo.