Esattamente ad una settimana dall’inizio del primo GP di F1 dell’anno voglio condividere con voi una riflessione fatta all’indomani della fine dei test spagnoli. Test che in linea di massima ci hanno fornito indicazioni ed informazioni sui presunti punti di forza delle varie scuderie. Come ho già detto via Twitter, è inutile girarci intorno, Ferrari ne esce da favorita, e sebbene Toto ‘Troll’ Wolff (e non solo lui ad essere sinceri) vada dicendo in giro che la Rossa ha mezzo secondo di vantaggio sulla W10, questo è molto più risicato; è anche vero che la SF90 è nata bene e sta li a giocarsela.
Il mio pensiero non è sull’aspetto tecnico prestazionale, se mai sull’aspetto umano. Il mondiale di quest’anno per molti versi sarà veramente risolutivo per un pilota in particolare, e mi riferisco naturalmente al nostro alfiere, cioè a Vettel. Questa è una cosa alla quale pensavo già da tempo ormai: Sebastian ha iniziato nel lontano 2015. Considerando che in suddetto anno ed in quello successivo non c’era trippa per gatti, il tedesco inizia a far sentire la sua voce nel 2017 per poi concorrere seriamente al titolo l’anno successivo. Il 2018 sappiamo poi tutti come sia andato a finire e ancora grida vendetta. Arriviamo al 2019, con una Ferrari che si, è data in lotta per il mondiale, ma che questo campionato se lo dovrà sudare non poco considerando la forza di reazione degli anglo tedeschi e il grande talento di Lewis. Mai come quest’anno il tedesco della Ferrari verrà messo in discussione, mai come quest’anno Sebastian dovrà dimostrare di meritare la rossa, di essere la 1° guida e soprattutto di zittire un bel po di gente compreso il sottoscritto.
A complicare le cose, non solo ci si metterà un Hamilton più affamato che mai, ma anche Leclerc, giovane che tutto vorrà fare tranne che la fine di Bottas. Seb potrà solo ricordare con nostalgia il servilismo (apparente…infatti Kimi, quando gli giravano, né ha dette due a tutti!) del finnico compagno di squadra. Qui ci sarà da guardarsi le spalle da ogni angolo. Ebbene, mai come quest’anno, l’uomo sarà molto più importante del mezzo, mai come quest’anno l’uomo conterà più di ogni altra cosa. Sono del parere che sebbene Ferrari parta col piede giusto, è anche vero che AMG è li e deve solo mettere assieme i pezzi del puzzle. Allora e solo allora, se Seb saprà mantenere la calma, potrà dimostrare di aver raggiunto quella maturazione che lo stesso Lewis ha dimostrato di avere l’anno scorso; cosi allora forse potremo riportare il titolo a Maranello.
Allo stato attuale nutro solamente tante speranze e anche tanti dubbi purtroppo. E’ un dato di fatto che se Seb non riuscisse ad imporsi né su Lewis, né soprattutto sul giovane compagno di Scuderia, questo significherebbe solamente una cosa; la fine della sua avventura in rosso e probabilmente della sua carriera! Al contrario, se riuscisse ad imporre il suo ritmo sin dall’inizio, senza sbagliare e sfruttando l’apparente vantaggio che la SF90 gli dà allora tutto andrà secondo i i piani come si suol dire.
Una cosa è certa, in seno alla Scuderia il vento è cambiato ed ora c’è serenità e voglia di vincere sul serio! Binotto l’ha dichiarato ufficialmente: il 1° pilota è il tedesco, almeno per ora! Quindi Seb è padrone del suo destino, è il capitano della sua anima.