venerdì, Novembre 22, 2024

STAGIONE 2019 – ANALISI TEST BARCELLONA: Ferrari molto veloce ma la Mercedes W10 in “finestra” lo è altrettanto

Si sono conclusi i test di Barcellona e, come spesso succede al termine delle sessione pre stagione, non è cosi facile e soprattutto matematico avere un’idea precisa sulle reali forze in gioco. I test nascondono talmente tante variabili, in primis la conoscenza dei reali programmi di lavoro dei vari Team, che non ha senso parlare di certezze ma solamente di “previsioni”, di “possibili valori in campo”. E’ quello che faremo in questo articolo conclusivo riguardante i test pre stagionali 2019.

ANALISI TEST: non più super affidabilità per Mercedes e soprattutto Ferrari

Prima di passare all’analisi dettagliata dei vari Team vi mostriamo alcuni dati emersi durante queste otto giornate di test invernali. L’immagine seguente vuole mettere in risalto i migliori tempi realizzati dai piloti negli otto giorni di test specificando il tipo di compound utilizzato e in che sessione è stato fatto segnare.

Per esempio possiamo vedere che Vettel ha ottenuto il suo Best Lap utilizzando il compound C5 (ex HyperSoft) nell’ultima giornata dei secondi test invernali. Cosi come Hamilton. E cosi via.
La terza tabella è un riassunto dei giri percorsi da ciascun team dove viene messo in risalto anche il chilometraggio totale. Il team che ha percorso i maggiori chilometri è stata la Mercedes che in otto sessioni di test è riuscita a realizzare 5535 km.

Calcolando che durante il Gp di Spagna vengono percorsi 307 chilometri possiamo evidenziare come gli anglo tedeschi siano riusciti a coprire l’equivalente di quasi 18 Gran PremiIn termini di chilometri percorsi è andata mediamente bene anche la Ferrari SF90 che è riuscita a percorrere 4641 km che equivalgono a 15 GP. Fanalino di coda, tralasciando la “povera” Williams che ha percorso solamente 400 km durante i primi test, una deludente Force India, equivalenti a “soli” 9 GP. Più positivo invece il prestagione di Mclaren e del motorista Honda. Il Team con sede a Woking è riuscito a percorrere l’equivalente di 13 GP di Spagna cosi come Renault e similarmente Toro Rosso (14, in realtà).




Quello appena conclusosi è un pre stagione comunque non cosi positivo in termini di affidabilità sia per Mercedes che soprattutto per Ferrari. Entrambi i Team hanno utilizzato due Power Unit nella otto giorni di test e se per Ferrari (e Haas) era preventivato (nella seconda tornata c’erano novità da testare), per Mercedes l’obiettivo era utilizzarne una sola; il problema idraulico avuto da Bottas nei secondi test ha però obbligato il Team anglo tedesco a montare una seconda unità e a depotenziarla per evitare ulteriori problemi che avrebbero causato perdite di tempo per l’acquisizione dati. Problemi che invece ha avuto Ferrari e che hanno riguardato varie parti della Power Unit tra cui il raffreddamento, il turbocompressore e gli scarichi. Positivo, per quanto ci si poteva aspettare, invece il pre stagione dei motorizzati Honda e Renault che non sono incappati in grossi problemi di affidabilità, permettendogli cosi di raccogliere molti dati sia lato telaio/aerodinamica che soprattutto lato Power Unit. Lato Honda, c’è da segnalare che i giapponesi porteranno in Australia quelli che loro hanno definito come “minor update” per adattare meglio il layout della loro Power Unit ai telai di RedBull e Toro Rosso: Queste le parole di Tanabe, Direttore Tecnico Honda: “Non abbiamo un problema importante con l’installazione utilizzata nei test anche se abbiamo riscontrato qualche problema a causa del layout aggressivo che abbiamo scelto”.

ANALISI TEST: al contrario dei test dello scorso anno, sul passo gara fulmine Ferrari, poi Mercedes e RedBull
Andando ad analizzare i dati prestazionali delle varie vetture ci volevamo soffermare fin da subito soprattutto sulle simulazioni gara perché sono quelle che più rendono l’idea delle prestazioni “generali” delle varie monoposto nei test (lo scorso anno le simulazioni di gara vedevano una Mercedes W09 più veloce della Ferrari SF71H, viceversa nel 2017, pre stagione più simile a quello appena conclusosi). Durante la simulazione gara un’incognita molto importante, chiamata carburante a bordo, viene in parte eliminata perché le vetture devono imbarcare il quantitativo necessario per completare la gara. Il quantitativo di benzina massimo imbarcabile in questa stagione 2019 è passato da 105 a 110 kg ma varia da team a team di qualche chilo a seconda dell’efficienza della Power Unit e dai livelli di resistenza all’avanzamento della vettura. Certamente c’è da sottolineare come spesso i Team cercano di trovare il giusto compromesso tra prestazioni e quantitativo di carburante imbarcato optando spesso per non sfruttare appieno quanto concesso dal regolamento. Questo perche 10 kg di benzina in più nel serbatoio costano tra i 4 e i 5 decimi al giro con le vetture di quest’anno, 4 al Montmelo. Prendendo come esempio il Team Ferrari, la simulazione è stata effettuata con molto meno carburante a bordo di Mercedes, risparmio di benzina compensato da molto fuel saving effettuato nelle seconde parti dei rettilinei. Una strategia aggressiva che ha dato gli esiti sperati dai tecnici del Team italiano. Durante la simulazione di gara di Leclerc si sentiva chiaramente come il pilota monegasco faceva molto “lift and coast”. Questo particolare modo di risparmio del carburante consiste nel lasciare l’acceleratore (senza per questo frenare) prima delle staccate da alta velocità, percorrendo comunque tanto spazio in poco tempo data l’alta velocità in tali punti; questo permette di diminuire il quanto più possibile la perdita di tempo sul giro, oltre che aiutare a ricaricare la batteria grazie all’MGU-H.

Altro parametro molto importante di cui non si conosce granché è sicuramente la modalità di utilizzo dei vari Team della loro Power Unit. Sappiamo infatti che una mappatura più o meno aggressiva può fare molto in termini cronometrici soprattutto nell’arco di oltre 50 giri. Questo è il parametro che, a quanto capito da FUnoAnalisiTecnica, ha limitato maggiormente la simulazione di Valtteri Bottas e della Mercedes. Per evitare deleteri surriscaldamenti, il Team anglo tedesco non ha sfruttato appieno le nuove mappature aggressive che si basano su combustioni molto magre (eccesso d’aria).

Nelle tabelle in basso potete osservare lap by lap la simulazione di gara effettuata da Vettel, Leclerc, Bottas e Verstappen.

La prima cosa da segnalare è che la simulazione di gara di Leclerc non è conforme al regolamento sportivo perché ha utilizzato esclusivamente il compound medio. Ricordiamo che per regolamento bisogna utilizzare almeno due dei tre compound che la Pirelli designa per ciascun fine settimana (nella gara di maggio i compound scelti sono SuperSoft, Soft e Medium).




Analizzando i numeri uscenti, è chiaro come la Ferrari sia stata la vettura più performante

ANALISI TEST – FERRARI SF90: vettura veloce e “facile” ma occhio all’affidabilità

La Ferrari esce dai test pre stagionali con il miglior crono fatto segnare da Sebastian Vettel nell’ultima giornata utilizzando il compound C5, la scorsa stagione chiamato anche HyperSoft. La SF90, concettualmente una vera e propria evoluzione della già ottima SF71H, ha impressionato in pista. Se ormai quasi un anno fa scrivevamo che la SF71-H era una vettura con del potenziale ma che doveva essere sbloccato con il passare della stagione (successo poi in Bahrain con l’arrivo del nuovo fondo), questo non sembrerebbe valere per la 90. Dire che il Team italiano esce dai test pre stagionali con del vantaggio rispetto a Mercedes, più importante sul giro secco che nei long run, non è scrivere certamente una falsità. Ma dire che Mercedes in due settimane di analisi dei dati raccolti possa però recuperare il terreno è dire una ulteriore verità.

La SF90 ha dimostrato di funzionare bene con ogni tipo di mescola e di essere una vettura piuttosto facile da guidare. Anche dal punto di vista della messa a punto sembrerebbero esser stati fatti degli importanti passi in avanti e questo sarebbe un qualcosa di fondamentalmente diverso rispetto ai grattacapi che spesso creava la 71H i venerdì dei GP.



In Ferrari durante l’inverno hanno lavorato molto sul riuscire a non stravolgere il concetto di Medium Rake (se confrontato a Mercedes e RedBull) pur con le modifiche regolamentari introdotte dalla FIA optando comunque per un allungamento di 3 cm del passo. Sembrerebbero esserci riusciti bene. Oltre a ciò si è cercato di migliorare l’efficienza posteriore della monoposto e per questo è stato rivoluzionato il raffreddamento della Power Unit. Quello che possiamo definire il “size zero Ferrari” è l’unico grande punto di domanda sul progetto 2019 perché è da ció che sono intervenuti diversi problemi di affidabilità. Attualmente è proprio questo l’unico punto debole della Ferrari. Problemi che il Team non considera cosi gravi ma che se non verranno risolti nel breve periodo potranno creare qualche importante mal di testa al gruppo tecnico capitanato da Binotto.

ANALISI TEST – MERCEDES W10: passi in avanti importanti grazie alla “vera” W10 ma….
E Mercedes? I tedeschi son messi meglio di quanto sembra. Se ne sono andati da Barcellona con qualche certezza in più in termini di pneumatici e ciò non è da sottovalutare tanto che credono di essere più vicini in condizioni di gara che in condizioni di qualifica (2 decimi dietro). Li hanno ancora da lavorare per estrarre il massimo potenziale dagli pneumatici, soprattutto i più morbidi. La W10 fatica ancora a mettere velocemente in temperatura gli pneumatici, un qualcosa penalizzato anche dalla nuova regola che vuole la massima temperatura di esercizio delle termocoperte a “soli” 80°C. Ma la W10, vettura che sembrerebbe piuttosto gentile sulle Pirelli 2019, in finestra di temperatura degli pneumatici è una vettura da temere per RedBull e soprattutto Ferrari. 




La W10 vista nei secondi test è un passo in avanti importante aerodinamicamente parlando. Novità apparse nei secondi test ma pianificate da varie settimane e non per via della ottima competitività della SF90. Al contrario, come scritto ormai giorni fa, è più di recente analisi invece l’installazione in galleria del vento e nei CFD dei PC Mercedes delle ali anteriori Ferrari / Alfa Romeo Spec anche se gli anglo tedeschi dicono di non vedere del super potenziale in quel concetto di ala. A fine test non era ancora stata trovata una importante soluzione di setup per un bilanciamento nei curvoni veloci. La W10 era infatti molto più a suo agio nelle parti lente del Montmelo, al contrario della SF90 impressionante nel veloce.

Capitolo Power Unit, c’è abbastanza da lavorare per trovare la piena e sperata affidabilità anche se i problemi sembrano minori rispetto a quanto visto in casa Ferrari.

Concludendo, Mercedes esce dal prestagione da seconda forza ma guai a sottovalutare il Team anglo tedesco e a dare per scontata una pole / vittoria Ferrari in Australia. Anche perché Melbourne è una pista con caratteristiche tecniche molto diverse e asfalto piuttosto differente rispetto a quello del circuito spagnolo.
ANALISI TEST – REDBULL RB15: un buon prestagione ma rimane sempre il punto di domanda sulla Power Unit Honda
Il boss del Team, Helmut Marko ha affermato che la RB15 è prestazionalmente migliore della W10. Questo anche a fine dei secondi test. A quanto abbiamo raccolto, sono invece terza forza come prestazione assoluta ma piuttosto vicini ai tedeschi e Ferrari in configurazione gara. C’è già chi dice che la RB15 sia nata male e che i problemi deriverebbero più dal telaio che dalla Power Unit. Difficile credergli. La Power Unit Honda sembra avere ancora qualche problema di affidabilità quando spinta al limite, tanto da far rivedere ai tecnici giapponesi parte del layout prima di Melbourne. 

Il passo gara mostrato dalla RB15 non è stato eccezionale ma c’è da considerare che gli anglo austriaci sono solitamente il Top Team che più si nasconde nella otto giorni di test prestagionali. A Melbourne potrebbero fare meglio del previsto. 

ANALISI TEST – GLI ALTRI: Haas e Renault poi Toro Rosso e Alfa Romeo?

Haas quarta forza, Renault quinta forza. Soprattutto il Team americano ha impressionato nel salto in avanti effettuato tra Test 1 e Test 2, seppur con qualche problema di troppo in termini di affidabilità e con il grosso punto di domanda che sempre ci lasciano i due piloti. La simulazione di gara della VF19 è stata impressionante, staccando in modo importante tutta la Serie B di questa F1 2019. Per quanto riguarda Renault, la coppia di piloti è sicuramente una certezza, l’affidabilità della RS19 un po meno visti i tanti problemi avuti nella otto giorni di test, non ultimo quello ai freni che ha limitato notevolmente le prestazioni di Ricciardo nella simulazione di gara. Ma la strada intrapresa sembra quella giusta, anche lato Power Unit di cui si vocifera un’importante aumento in termini di potenza assoluta (40 CV).

Toro Rosso velocissima in simulazione di qualifica, si crede fossero i più scarichi di carburante insieme a Mclaren. Ma la mettiamo comunque davanti a Alfa Romeo Racing. Il Team svizzero è quello che ha deluso maggiormente nei test 2, con un pacchetto di novità aerodinamiche e meccaniche che non ha dato i risultati sperati. Si sta cercando di capire il perché, per apportare dei correttivi in vista delle prime gare (difficilmente per Melbourne). Se dovessero funzionare, il passo in avanti potrebbe metterli però in lotta con Haas e Renault. Nella parte terminale della griglia, McLaren, Force India e una staccatissima Williams. C’è subito da sottolineare il passo in avanti di Mclaren rispetto allo scorso anno anche se l’aver utilizzato più treni di compound morbidissimi rispetto altri Team sicuramente li ha aiutati. Certamente, rispetto allo scorso anno dove quei compound faticavano a funzionare al meglio sulla MCL33, il passo in avanti sembrerebbe esserci stato. Force India è sempre invece difficile da valutare, con i suoi avvii di stagione sempre piuttosto problematici per poi riprendersi in modo importante con l’arrivo dell’Europa. In Australia è stato annunciato un buon pacchetto di aggiornamenti, vedremo se darà i suoi frutti.   

Concludendo questa lunga ma speriamo non noiosa analisi, mettiamo la nostra classifica virtuale post test prestagionali: Ferrari davanti a tutti con il pacchetto più competitivo e completo salvo verificare la piena affidabilità della SF90 nei weekend di gara. Tra Mercedes e RedBull chi è il secondo Team? Mercedes a circa 3 decimi di distanza da Ferrari, anche se le prestazioni sul giro secco della W10 sono ancora troppo influenzate dal funzionamento degli pneumatici quindi potrebbero anche essere più vicini o più lontani in base a come Allison & Co riusciranno ad “accendere” le Pirelli 2019. I tedeschi sperano nel caldo (anche australiano). RedBull terza forza a circa 5 decimi di distanza da Ferrari e poi il resto del gruppone che sembrerebbe aver recuperato, in alcuni Team, qualcosa in termini prestazionali sui 3 Top Team. Ma ancora troppo poco per poter pensare di veder lottare Team come Haas o Renault per la vittoria.

FERRARI – MERCEDES
REDBULLHAAS
RENAULT – TORO ROSSO
ALFA ROMEOFORCE INDIA
MCLARENWILLIAMS

Articolo di @smilextech
Grafici e tabelle di @spontonc

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1 commento

  1. Salve F1AT, non è stato però analizzato ne è stata data molta importanza all 1:16:7 stampato da vettel su gomme C3, che saranno le gomme più soft e quindi da qualifica al gp di barcellona. Sembra difficile reperire in rete i best lap per ogni mescola.

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