Calcolando che durante il Gp di Spagna vengono percorsi 307 chilometri possiamo evidenziare come gli anglo tedeschi siano riusciti a coprire l’equivalente di quasi 18 Gran Premi. In termini di chilometri percorsi è andata mediamente bene anche la Ferrari SF90 che è riuscita a percorrere 4641 km che equivalgono a 15 GP. Fanalino di coda, tralasciando la “povera” Williams che ha percorso solamente 400 km durante i primi test, una deludente Force India, equivalenti a “soli” 9 GP. Più positivo invece il prestagione di Mclaren e del motorista Honda. Il Team con sede a Woking è riuscito a percorrere l’equivalente di 13 GP di Spagna cosi come Renault e similarmente Toro Rosso (14, in realtà).
Quello appena conclusosi è un pre stagione comunque non cosi positivo in termini di affidabilità sia per Mercedes che soprattutto per Ferrari. Entrambi i Team hanno utilizzato due Power Unit nella otto giorni di test e se per Ferrari (e Haas) era preventivato (nella seconda tornata c’erano novità da testare), per Mercedes l’obiettivo era utilizzarne una sola; il problema idraulico avuto da Bottas nei secondi test ha però obbligato il Team anglo tedesco a montare una seconda unità e a depotenziarla per evitare ulteriori problemi che avrebbero causato perdite di tempo per l’acquisizione dati. Problemi che invece ha avuto Ferrari e che hanno riguardato varie parti della Power Unit tra cui il raffreddamento, il turbocompressore e gli scarichi. Positivo, per quanto ci si poteva aspettare, invece il pre stagione dei motorizzati Honda e Renault che non sono incappati in grossi problemi di affidabilità, permettendogli cosi di raccogliere molti dati sia lato telaio/aerodinamica che soprattutto lato Power Unit. Lato Honda, c’è da segnalare che i giapponesi porteranno in Australia quelli che loro hanno definito come “minor update” per adattare meglio il layout della loro Power Unit ai telai di RedBull e Toro Rosso: Queste le parole di Tanabe, Direttore Tecnico Honda: “Non abbiamo un problema importante con l’installazione utilizzata nei test anche se abbiamo riscontrato qualche problema a causa del layout aggressivo che abbiamo scelto”.
Altro parametro molto importante di cui non si conosce granché è sicuramente la modalità di utilizzo dei vari Team della loro Power Unit. Sappiamo infatti che una mappatura più o meno aggressiva può fare molto in termini cronometrici soprattutto nell’arco di oltre 50 giri. Questo è il parametro che, a quanto capito da FUnoAnalisiTecnica, ha limitato maggiormente la simulazione di Valtteri Bottas e della Mercedes. Per evitare deleteri surriscaldamenti, il Team anglo tedesco non ha sfruttato appieno le nuove mappature aggressive che si basano su combustioni molto magre (eccesso d’aria).
Nelle tabelle in basso potete osservare lap by lap la simulazione di gara effettuata da Vettel, Leclerc, Bottas e Verstappen.
Analizzando i numeri uscenti, è chiaro come la Ferrari sia stata la vettura più performante.
La SF90 ha dimostrato di funzionare bene con ogni tipo di mescola e di essere una vettura piuttosto facile da guidare. Anche dal punto di vista della messa a punto sembrerebbero esser stati fatti degli importanti passi in avanti e questo sarebbe un qualcosa di fondamentalmente diverso rispetto ai grattacapi che spesso creava la 71H i venerdì dei GP.
In Ferrari durante l’inverno hanno lavorato molto sul riuscire a non stravolgere il concetto di Medium Rake (se confrontato a Mercedes e RedBull) pur con le modifiche regolamentari introdotte dalla FIA optando comunque per un allungamento di 3 cm del passo. Sembrerebbero esserci riusciti bene. Oltre a ciò si è cercato di migliorare l’efficienza posteriore della monoposto e per questo è stato rivoluzionato il raffreddamento della Power Unit. Quello che possiamo definire il “size zero Ferrari” è l’unico grande punto di domanda sul progetto 2019 perché è da ció che sono intervenuti diversi problemi di affidabilità. Attualmente è proprio questo l’unico punto debole della Ferrari. Problemi che il Team non considera cosi gravi ma che se non verranno risolti nel breve periodo potranno creare qualche importante mal di testa al gruppo tecnico capitanato da Binotto.
La W10 vista nei secondi test è un passo in avanti importante aerodinamicamente parlando. Novità apparse nei secondi test ma pianificate da varie settimane e non per via della ottima competitività della SF90. Al contrario, come scritto ormai giorni fa, è più di recente analisi invece l’installazione in galleria del vento e nei CFD dei PC Mercedes delle ali anteriori Ferrari / Alfa Romeo Spec anche se gli anglo tedeschi dicono di non vedere del super potenziale in quel concetto di ala. A fine test non era ancora stata trovata una importante soluzione di setup per un bilanciamento nei curvoni veloci. La W10 era infatti molto più a suo agio nelle parti lente del Montmelo, al contrario della SF90 impressionante nel veloce.
VETTEL Vs HAMILTON Test ???????? 2019: @ScuderiaFerrari SF90 al top nel veloce come C3, C7 e C9, @MercedesAMGF1 W10 più competitiva nel lento come C10, C12, C14 e C15. Gran bel compare #TechF1 #F1 https://t.co/LDEoBOkhpJ pic.twitter.com/hhCI8Avg6I— PG Tech (@SmilexTech) March 6, 2019
Capitolo Power Unit, c’è abbastanza da lavorare per trovare la piena e sperata affidabilità anche se i problemi sembrano minori rispetto a quanto visto in casa Ferrari.
Toro Rosso velocissima in simulazione di qualifica, si crede fossero i più scarichi di carburante insieme a Mclaren. Ma la mettiamo comunque davanti a Alfa Romeo Racing. Il Team svizzero è quello che ha deluso maggiormente nei test 2, con un pacchetto di novità aerodinamiche e meccaniche che non ha dato i risultati sperati. Si sta cercando di capire il perché, per apportare dei correttivi in vista delle prime gare (difficilmente per Melbourne). Se dovessero funzionare, il passo in avanti potrebbe metterli però in lotta con Haas e Renault. Nella parte terminale della griglia, McLaren, Force India e una staccatissima Williams. C’è subito da sottolineare il passo in avanti di Mclaren rispetto allo scorso anno anche se l’aver utilizzato più treni di compound morbidissimi rispetto altri Team sicuramente li ha aiutati. Certamente, rispetto allo scorso anno dove quei compound faticavano a funzionare al meglio sulla MCL33, il passo in avanti sembrerebbe esserci stato. Force India è sempre invece difficile da valutare, con i suoi avvii di stagione sempre piuttosto problematici per poi riprendersi in modo importante con l’arrivo dell’Europa. In Australia è stato annunciato un buon pacchetto di aggiornamenti, vedremo se darà i suoi frutti.
Articolo di @smilextech
Grafici e tabelle di @spontonc
Salve F1AT, non è stato però analizzato ne è stata data molta importanza all 1:16:7 stampato da vettel su gomme C3, che saranno le gomme più soft e quindi da qualifica al gp di barcellona. Sembra difficile reperire in rete i best lap per ogni mescola.