domenica, Dicembre 22, 2024

GP MONACO – ANTEPRIMA: le novità meccaniche e di assetto testate nei test del Montmelo aiuteranno la Ferrari a limitare i danni?

Montecarlo. Monaco. Mercedes 5, Ferrari 0, RedBull 0, altri Team 0. Dominio assoluto argentato in questo inizio “noioso” di mondiale 2019. Anche in Spagna si hanno avute conferme a quanto visto nei GP precedenti. Per ora Ferrari e RedBull non sono in grado di giocarsela constantemente con la W10. Non c’è un solo motivo bensì tanti, analizzati in due articoli (LINK 1 –  LINK 2) parecchio piaciuti e di questo non posso che ringraziarvi. I cambiamenti regolamentari 2019, subito avvallati da Mercedes, successivamente da Ferrari, mai da RedBull, hanno ribaltato il tutto. La F1 sembra prediligere ora il concetto Low Rake, o, per lo meno, chi sfrutta maggiori altezze da terra posteriori (assetto High Rake) ha necessità di maggior tempo per adattare completamente la vettura. E intanto il tempo passa, Mercedes continua a siglare doppiette e il mondiale, soprattutto per Vettel e Leclerc, sta diventando una utopia. 
 
Aspettando le conferme della pista, ecco le nostra Preview del Gran Premio di Monaco 2019.

Cosa successe l’anno scorso? “RedBull in stato di forma fantastico su questa pista! In pole position troviamo Ricciardo, mentre il suo compagno è costretto a partire ultimo a causa del botto con le barriere durante le libere 3 che non gli ha permesso di disputare la qualifica. Al via, l’australiano mantiene la testa, seguito da Vettel, Hamilton, Raikkonen e Bottas. Nelle retrovie Verstappen, inizia subito la rimonta e guadagna diverse posizioni. Al dodicesimo giro Hamilton anticipa la sua sosta, montando gomme Ultrasoft. Tra il sedicesimo e il diciassettesimo giro effettuano la sosta anche Vettel, Ricciardo e Bottas e la classifica resta invariata. Attorno al 28° giro la Red Bull di Ricciardo presenta dei problemi di potenza, che consentono a Vettel di avvicinarsi all’australiano. Il tedesco però non ha la velocità sufficiente per attaccare il leader della gara, anche grazie alle strette strade del Principato. Questo fa avvicinare ai due anche Hamilton. Nel frattempo, Bottas si è avvicinato a Raikkonen. Al giro 47 si ferma anche Verstappen, per la sua sosta; l’olandese esce dalla zona punti. La gara rimane con posizione congelate fino al giro 70, quando Leclerc, per un problema ai freni, tampona, dopo il tunnel, Hartley: entrambi sono costretti al ritiro. Entra in pista la virtual safety car. Al termine della stessa Ricciardo aumenta il margine su Vettel e l’australiano riesce così a vincere una gara sofferta proprio davanti al tedesco e a Hamilton.” di Alessandro Rana


GP MONACO: diretta su Sky e TV8
 
 
Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 11:00 – 12:30  
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00 
Qualifiche: 15:00 – 16:00 (ore 15 su TV8) 
Gara: 15:10 (ore 25.10 su TV8)
 
GP MONACO: Montecarlo, un circuito dove è molto difficile dare una valutazione complessiva delle varie vetture
Il tracciato cittadino del Principato di Monaco è composto da 10 curve a destra e 9 a sinistra con soli quattro brevi tratti di “alta” velocità; stiamo parlando del breve rettilineo principale, la salita verso la curva Massenet (3), la parte che corre nel Tunnel da curva 9 a curva 10 e il tratto tra la Nuova Chicane (11) e il Tabaccaio (12). Ma se si vuole andar forti a Monaco bisognerà far la differenza nelle curve lente, dopo la Ferrari non è mai stata competitiva in questo inizio di mondiale, che sono principalmente sette: Mirabeau alta (curva 5), ex Loews (curva 6), Mirabeau bassa (curva 7), Portier (curva 8), Nuova Chicane (curva 10 e 11), Rascasse (curva 18) e Anthony Noghes (curva 19). Monaco è un tracciato “rear – limited”, come il Bahrain, ma dalle caratteristiche tecniche molto molto diverse ed è per questo che non si può dire sia un tracciato adatto alla SF90 pur essendo della stessa tipologia in termini di protezione degli pneumatici. 

 

Vista la scarsità di tratti ove si superano i 250 km/h i vari Team porteranno a Monaco i propri pacchetti da elevatissimo carico aerodinamico, questo significa ali con corde molto accentuateIn molti si chiederanno come il carico aerodinamico possa essere importante alle basse velocità quando spesso di parla di maggior contributo dato dalla parte meccanica. Non è cosi vero, soprattutto con queste vetture moderne di F1. Molto interessante quanto detto da James Knapton, Head of Vehicle Downforce di Red Bull, poche settimane fa ad un seminario:

I did a simulation once of a lap around Monaco with no downforce and it was 30-40s slower. Downforce makes the biggest difference in slow speed corners.

A Montecarlo senza carico aerodinamico le vetture moderne di F1 girerebbero ben 30-40 secondi più lente con il “downforce” che fa una importante differenza nella curve a bassa velocità. Generare carico alle alte velocità è sicuramente più semplice poiché la velocità, al quadrato nella formula di calcolo del downforce, aiuta maggiormente. Nel lento invece è più difficile generare carico e chi riesce a farlo nel miglior modo, spesso, riesce a far la differenza se supportato da una buona Power Unit e da un buon bilanciamento aerodinamico alle alte velocità. Carico aerodinamico fondamentale in frenata, dove Mercedes spesso riesce a far la differenza, e nelle curve lente e medio / lente. Poi c’è la parte meccanica che è altrettanto fondamentale nelle parti lente dei circuiti. Ma è bene ricordare che chi genera la corretta temperatura di funzionamento dello pneumatico è principalmente il carico aerodinamico. Senza carico aerodinamico la meccanica della monoposto non può garantire la giusta aderenza. 

 
GP MONACO: attenzione al raffreddamento dei freni e alla Power Unit 
Considerando che la velocità media in un giro di pista del tracciato di Monaco è attorno ai 160 km/h bisogna tenere in considerazione nell’assetto delle varie vetture il surriscaldamento a cui potranno andare incontro i gruppi freno soprattutto nella prima parte di gara a serbatoi pieni. E’ per questo che solitamente le prese d’aria dei freni risultano essere sovradimensionate: questo per portare più aria ai freni compensando la bassa velocità media.

 

Restando sul raffreddamento dei vari componenti, le basse velocità oltre a creare problemi ai gruppi freno andranno ad incidere anche sulla Power Unit e sul cambio. Per questo spesso a Monaco i Team utilizzano soluzioni di raffreddamento molto simili a circuiti dove le temperature ambientali sono molto elevate pur con temperature dell’aria che a Montecarlo difficilmente superano i 25°C in questo periodo.

 

Oltre a ciò, sarà fondamentale per i vari Team riuscire ad arrivare sul circuito monegasco con una corretta mappatura del propulsore; molto importante aver cura dell’erogazione della potenza ai bassi regimi perché a Monaco non conta molto la potenza massima (0,14 sec ogni 10 CV) ma soprattutto la curva di coppia e di erogazione della potenza. Passando alla parte ibrida del motore, è bene sottolineare come essa conti molto nell’economia del singolo giro a Monaco. I rapporti del cambio, definiti ad inizio stagione, sono sicuramente troppo “lunghi” per un tracciato come quello di Monaco ed è per questo che entra in gioco pesantemente l’energia fornita dai due motori elettrici, in maggior  modo considerando anche i nuovi regolamenti tecnici 2017, quella derivante dal motore elettrico MGU-H. Nessun problema per quanto riguarda i consumi che sono i più bassi della stagione.

GP MONACO: tante HyperSoft per tutti ma Mercedes vuole provare anche la SuperSoft 
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio di Montecarlo sono, per la prima volta in questa stagione, le più morbide della gamma 2019 ossia la C5 (vecchia HyperSoft) sarà il compound per la qualifica mentre la C4 (vecchia UltraSoft) e la C3 (vecchia Soft) saranno i due compound da utilizzare poi in gara.


Tantissime HyperSoft per tutti come è ben evidente nell’immagine poco in alto, con Mercedes che è l’unico Top Team a voler raccogliere dati sul compound C4 che verrà utilizzato molto probabilmente nella seconda parte di gara. Ben più importante sarà però capire e sfruttare al meglio il compound C5 visto che la qualifica e la partenza fanno nel gran parte delle volte il 100% della gara. 

 

Il circuito cittadino di Monaco è un circuito impegnativo per gli pneumatici? Per capire ciò ci viene incontro proprio la Pirelli con la classica infografica di inizio settimana che va a classificare vari parametri tra cui le forze laterali, l’abrasione dell’asfalto, il carico aerodinamico, l’aderenza offerta dal circuito e lo stress sullo pneumatico. Su una scala di valori da 1 a 5, tutte le informazioni del circuito sono da 1 secondo Pirelli tranne ovviamente la deportanza, ai massimi livelli, e quindi con valore 5.


 
GP MONACO: clima fresco e con qualche possibilità di pioggia sul sabato?
A livello meteo non dovrebbe essere un fine settimana molto caldo il sesto di questa stagione 2019 di F1 con possibilità di pioggia nella giornata di sabato.  




Le temperature ambientali si aggireranno in tutti e tre i giorni attorno ai 20°C di massima, al di sotto quindi delle medie del periodo.


Concludendo, Mercedes arriva a Montecarlo da favorita per la prima volta dopo almeno due stagioni. Visto le caratteristiche particolarmente uniche di questo tracciato non è da escludere dalla lotta per la vittoria una Red Bull, migliorata in termini di Power Unit rispetto alla scorsa stagione, ma peggiorata in termini di telaio e aerodinamica. Montecarlo sarà un bel test anche per Newey & Co. Terzo Team, almeno in ingresso al weekend per quanto di non buono ha mostrato fino ad ora, la Ferrari che però potrebbe limitare i danni grazie ad una miglior comprensione della propria vettura grazie alla due giorni di test post GP di Spagna. Più adatto invece alle caratteristiche aerodinamiche della SF90 sarà l’appuntamento successivo, ossia il GP del Canada


Autore: PJ – @SmilexTech

Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1

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6 Commenti

  1. La Mercedes nei test invernali, tra una sessione e l'altra, e riuscita a rivoluzionare la sua vettura. La Ferrai se porta un micro aggiornamento che necessita di lente d'ingrandimento per vederlo, sembra abbia fatto chissà cosa.

  2. Reattività tecnica, questa sconosciuta !!
    Lascia perplessi i tempi di reazione come quelli di un…bradipo da parte del team Ferrari a rifare una vettura che ormai si è capito che ha dei seri problemi progettuali nello sfruttamento delle gomme 2019! Ma ciò che è evidente è il differente approccio d'intervento per risolvere problematiche tecniche tra Mercedes e Ferrari. Se si fosse trovata la Mercedes nella posizione attuale della Ferrari, sono sicuro che avrebbero rivoluzionato la vettura da cima a fondo pur di trovare la soluzione al problema aumentando la prestazione! Ecco la differenza tra le 2 scuderie, cioè la reattività nell'introdurre modiche efficaci in tempi relativamente brevi, cosa che manca alla Ferrari e che gli ultimi campionati hanno purtroppo confermato…

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