mercoledì, Dicembre 18, 2024

Come gorilla ammaestrati

 
Osservando la mascotte del GP francese mi sono chiesto come mai avessero scelto un gorilla quando, in effetti, il simbolo utilizzato dai cugini d’oltralpe è il gallo. Interessante la risposta datami dall’ingegner Scalabroni il quale, osservando la mascotte, ha detto che il gorilla è simbolo di forza. Forti come vogliono apparire gli organizzatori, anche se il bestione è senza sesso. Cosa che sta a significare che si vogliono abbracciare tutti gli appassionati; omologandoli.Alla parola “omologazione” mi si è accesa una lampadina perchè, di fatto, questo è il termine chiave.
 
Liberty Media, in concerto con la FIA, ha un solo scopo, ed è quello che purtroppo stanno attuando: una monotona omologazione di tutto ciò che concerne il mondo della F1. Comportamento dei piloti in pista compreso. Sia chiaro, non è mia intenzione sfruttare questo spazio a mia disposizione nè per tediarvi con frasi del tipo “Mercedes sta uccidendo il campionato” nè per fare il “Masaniello” del momento e aizzare il tifoso, suggerendo di boicottare questa F1 perchè “non è giusto il dominio degli anglo tedeschi”. Mercedes è semplicemente più forte, è bene accettarlo. Ed è più forte in tutto, soprattutto nella capacità di reazione.
 
Ormai è chiaro che in inverno la casa di Stoccarda, distaccata in quel di Brackley, portava avanti due progetti: infatti, resisi conto che il primo non dava i risultati sperati, ecco che sono corsi ai ripari, sfornando il concetto che l’attuale W10 sta sfruttando. Che colpa ne ha una prima donna come Lewis Hamilton, se si ritrova quella monoposto e soprattutto con zero concorrenza? Inutile girarci intorno: chiunque ne avrebbe approfittato e avrebbe fatto esattamente quello che sta facendo il campione inglese: vincere tutto finchè è possibile.
 
Del resto la storia ne è piena di questi esempi, dal dominio di Schumacher in rosso (meravigliosa noia), al mondiale di Jenson Button (senza il buco nel diffusore Jenson sarebbe stato mai campione?), dal filotto di Vettel in Red Bull, fino al dominio AMG, appunto. Le altre scuderie non possono fare altro che inseguire e, soprattutto, cercare di recuperare. Sempre che siano in grado di farlo e soprattutto se lo vogliono fare. Naturalmente Ferrari è l’ago della bilancia in questo scenario: dubito che entro quest’anno vedremo un recupero corposo, tanto da mettere in difficoltà la corazzata grigia. Men che meno dubito che Seb possa fare qualcosa, sia se continua ad avere questa monoposto e soprattutto se ha momenti “no” proprio come in terra francese. Per fortuna abbiamo Charles il quale salva l’onore della Scuderia non sfigurando affatto nei riguardi del suo capitano. Anzi, se manca Seb c’è lui subito ad approfittarne. A differenza, ad esempio, di Pierre Gasly il quale, spiace dirlo, è stato deludente fino ad ora: la Red Bull in classifica si trova in cima solo grazie al maturo Max.
 
Dietro i tre top team, neanche a farlo apposta, c’è lotta vera (in quanto i valori sono molto più confrontabili). Infatti, proprio la bagarre vista nelle retrovie, mi riporta all’argomento con cui ho aperto questo articolo: l’omologazione.La Federazione insieme a Liberty Media sembra che abbiano tutte le intenzioni di far chiudere baracca e burattini con questo comportamento che ha sinceramente stancato. Infatti ciò che annoia veramente non è questo dominio asfissiante da parte di Mercedes, se mai è questo regolamento concepito per annullare il pilota. Si pretende di correre in un circuito che per vie di fuga ha una piste di rullaggio. Eppure, allo stesso tempo, si pretende che i piloti si diano battaglia entro i limiti. Entro le righe… tutti come gorilla ammaestrati. Guai ad esagerare nella guida o nella lotta, altrimenti la scure regolamentare cala impietosa sui colli dei piloti i quali sono pagati per dare battaglia. In Canada è toccato a Sebastian, domenica a Ricciardo. 
 
La sicurezza sta diventando una scusa, o meglio uno strumento per attuare un disegno perverso… un piano del quale personalmente non mi sento di condividere affatto.
 
Autore: Vito Quaranta – @quaranta_vito
Foto: F1 – @F1

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