giovedì, Novembre 21, 2024

GP CANADA – ANALISI PRESTAZIONALE: qual è stata la vettura più veloce in pista?

Il Gp del Canada è stato vinto da Hamilton con tantissime polemiche visto la penalità inflitta a Sebastian Vettel che è costata alla Ferrari la prima vittoria stagionale.
Dal punto di vista velocistico, Hamilton, è stato il pilota più veloce specialmente nella seconda parte di gara quando, sulla sua W10, sono state montate le gomme Hard. Pur avendo una vettura più rapida nei tempi sul giro, il pilota inglese, senza la penalità inflitta al tedesco non avrebbe avuto nessuna chance di vincere la gara perchè, la Rossa, anche in gara, ha confermato una supremazia piuttosto netta sul rettifilo e questo ha impedito al cinque volte campione del mondo di attaccare il rivale pur utilizzando per svariati giri l’ala mobile.
Tale vantaggio sul dritto, dovuto principalmente alle caratteristiche aerodinamiche della vettura (basso drag) è perfettamente visibile analizzando la telemetria delle qualifiche di sabato dove, Sebastian Vettel, è riuscito a guadagnare tantissimi decimi in rettifilo sul rivale anglo-caraibico. Mercedes, più rapida nelle curve, non è riuscita a recuperare il tempo perso nei rettifili in quanto le zone a bassa velocità che compongono il tracciato di Montreal sono veramente poche.
Dal grafico in alto emerge anche un dato particolarmente significativo che è stato fondamentale nella pole position ottenuta da Vettel. Rispetto alle ultime occasioni (Spagna, Monaco) la SF90 sembra essere migliorata nelle curve lente e la differenza rispetto alla Mercedes non è così accentuata come avevamo visto nelle precedenti occasioni.
Questa tendenza che sembra essere cambiata rispetto al passato è stata solo un caso dovuto alla conformazione della pista e/o alle alte temperature che hanno aiutato la SF90 a sfruttare in modo migliore le gomme, specialmente le anteriori?
E’ difficile dare una risposta a questa domanda ma basterà attendere il Gp di Francia dove capiremo se la Ferarri SF90 ha fatto i passi avanti che tutti noi ci aspettiamo.
Se andiamo ad analizzare in dettaglio la gara possiamo evidenziare che, nel primo stint con gomme medie, la SF90 di Vettel e la Mercedes di Hamilton hanno avuto una velocità pressoché similare. Hamilton non è stato in grado di stare troppo vicino al rivale per dei problemi di surriscaldamento delle posteriori e ai freni che sono stati risolti durante il pit stop aprendo maggiormente le prese di raffreddamento.
Se andiamo ad analizzare il ritmo tenuto nel primo stint possiamo notare che, Vettel ed Hamilton, hanno avuto un passo piuttosto simile. Anche il primo stint di Leclerc è stato molto buono a dimostrazione della competitività della SF90 sul circuito di Montreal. Il pilota monegasco è stato danneggiato dal team, in quanto, hanno preferito allungare molto il suo primo stint, quando, i piloti in pista con le hard stavano dimostrando di essere molto più veloci.
Se con Leclerc il muretto ha preso una decisione alquanto strana lo stesso non si può dire delle decisioni prese nello stop di Vettel che è stato richiamato ai box nel momento giusto. In questa occasione la Rossa ha anticipato le mosse di Mercedes che doveva essere molto più reattiva cercando di anticipare la sosta di Hamilton non appena il distacco era intorno ai 2 s per cercare un undercut. Undercut che era l’unica chance che avevano gli anglo-tedeschi per cercare il sorpasso su Vettel.
Se analizziamo il passo di Bottas possiamo notare che è stato piuttosto lento (circa 0,5s) nei confronti di Hamilton e a fine gara si è saputo che, il pilota finlandese, ha avuto grossi problemi agli pneumatici, specialmente i posteriori, che si sono surriscaldati.
Nel secondo stint la differenza tra la Mercedes di Hamilton e la Ferrari di Vettel è stata piuttosto netta soprattutto all’inizio quando il pilota inglese doveva recuperare il gap accusato nei confronti del ferrarista a causa della sosta ritardata.

Questa differenza la si nota molto chiaramente analizzando il distacco tra i due che è sceso piuttosto velocemente a dimostrazione della velocità della W10 con queste “calzature”. Va comunque detto che, in questa fase, Vettel ha cercato di non stressare troppo le gomme ed ha anche dovuto risparmiare benzina per riuscire a terminare la corsa con il quantitativo massimo di benzina permesso dal regolamento.  Qui emerge un grosso vantaggio che la Mercedes ha nei confronti della Ferrari visto che, grazie anche alla Power Unit portata in pista dagli anglo-tedeschi, Hamilton non ha dovuto fare nessun tipo di “fuel saving”. Questo dimostra quanto sia avanti, in termini di efficienza dell’endotermico, la Mercedes nei confronti di tutti gli altri.

Analizzando la media dello stint emerge un dato particolarmente curioso che fa capire ancora meglio quanto sia stata sbagliata la strategia Ferrari con Leclerc. Il pilota monegasco è stato il più veloce in pista e se fermato al momento opportuno (almeno nello stesso giro di Hamilton) poteva sicuramente essere un alleato maggiore per Vettel visto che aveva la possibilità di mettere pressione ad Hamilton.
Grazie alle Hard e agli interventi fatti ai box il passo di Bottas è sicuramente migliorato rispetto al primo stint ma non è sembrato avere comunque il ritmo dei migliori.  

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6 Commenti

  1. Lo hanno capito tutti gli spettatori in tempo reale che la strategia di Leclerc era improbabile, lo hanno tagliato fuori al 100% dalla lotta di testa a fronte di una minima percentuale di uscita di una safety car. Ma questa cazzata la rifanno in tutte le gare

  2. Bellissima analisi. Mi resta il dubbio che LEC sia stato più veloce nel secondo stint proprio a causa della sosta ritardata: al contrario di VET (a rischio undercut) non ha dovuto tirare da subito sulle hard e ha gestito gomme con aging inferiore.

  3. Analisi utilissima come sempre!!!! Leggendo l'articolo mi sono sorte alcune domande, vi chiedo se potete aiutarmi a capire.
    – Non ho capito come sia possibile regolare l'apertura del raffreddamento freni durante il pit stop, si tratta di un comando manuale o elettronico?
    – Mi ha stupito apprendere che anche le MB abbiano subito il surriscaldamento degli pneumatici. E' possibile che abbiano optato per un bilanciamento più scarico per favorire la velocità di punta, con una conseguente perdita di carico e aderenza in curva tali da generare il surriscaldamento? Questo giustificherebbe anche la minor differenza di prestazioni nelle curve lente tra SF90 e W10.
    – Infine, dall'on-board del giro di qualifica è interessante apprezzare la differenza di stabilità in curva delle due monoposto, la W10 entra sui cordoli come se fossero burro, mentre la SF90 è sempre un po' più scomposta. Mi verrebbe da dire che il concetto della sospensione MB è nettamente superiore, ma forse è solo un'impressione.
    Grazie come sempre!

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