Sembra non esserci pace per i commissari e le loro decisioni. Da tre gare, ormai, vediamo come ogni sanzione applicata o meno generi sempre discussioni.
Cerchiamo insieme di capire quanto accaduto nel gp austriaco, tralasciando le penalità applicate per la sostituzione di componenti tecniche: sappiamo ormai tutti che la sostituzione della power unit comporta la partenza dal fondo dello schieramento e che quella del cambio vale 5 posizioni sulla griglia.
La prima decisione riguarda Giovinazzi, o meglio, il suo team in quanto durante le libere 2 è stata rilevata come troppo bassa la temperatura del suo carburante. E’ una violazione dell’articolo 6.5.2 del regolamento tecnico:
La temperatura della benzina sulla vettura del pilota italiano era di 13 gradi inferiore a quella dell’ambiente. Secondo il regolamento sopra citato, non può essere inferiore di oltre 10 gradi. E’ stata quindi assegnata una sanzione alla squadra di 5.000€. Ammenda che è stata imposta in quanto si trattava di prove libere. In caso di qualifica o gara, ci sarebbe stata sicuramente una penalità maggiore.
Durante la qualifica, due episodi sono finiti sotto la lente degli steward: l’impedimento di Russell ai danni di Kvyat e quello di Hamilton ai danni di Raikkonen. In entrambi i casi, la sanzione assegnata è stata quella di 3 posizioni sulla griglia + 1 punto patente. Si tratta di una violazione dell’articolo 31.5 del regolamento sportivo:
Nel primo caso, Russell ha creato impedimento ai danni di Kvyat in curva 9. Analizzando le immagini, è apparso chiaro come il pilota Toro Rosso, che arrivava in un giro cronometrato, abbia dovuto spostarsi e perdere tempo in quanto ha trovato l’avversario in traiettoria, il quale, non era nemmeno stato informato dal team della situazione. La decisione è corretta.
Nel secondo caso, Hamilton ha creato impedimento ai danni di Raikkonen in curva 3. Dalle immagini, è evidente come il pilota Mercedes, che era appena uscito dai box, abbia cercato di spostarsi dalla traiettoria per non ostacolare l’avversario, tuttavia la manovra non è stata sufficiente e il pilota dell’Alfa Romeo ha dovuto abortire il suo giro. Anche in questo caso, la decisione è corretta.
Russell ha anche dovuto iniziare la gara dalla pit lane: sulla sua vettura è stata sostituita l’ala anteriore in regime di parco chiuso e questa è una violazione dell’articolo 34.2.
Sempre nel sopra citato articolo, è espressamente prevista questa sanzione; i commissari non hanno fatto altro che applicarla.
Veniamo quindi alla gara: il primo episodio analizzato ha visto coinvolto Magnussen, il quale è stato sanzionato con un drive through + 2 punti patente per essersi mosso prima dello spegnimento dei semafori e quindi per essere fuori posizione sulla griglia al via. E’ una violazione dell’articolo 36.13 del regolamento sportivo:
Analizzando le immagini e i dati forniti dal sensore posto sulla casella della griglia di partenza, è apparso chiaro come Magnussen si sia mosso in avanti prima che fosse dato il via alla gara e quindi il pilota si sia trovato fuori posizione allo spegnimento dei semafori. I commissari, hanno altresì valutato che nonostante tutto, con questa manovra il danese non abbia guadagnato vantaggio. Proprio per questo, è espressamente previsto dal regolamento che venga applicato un drive through. Diversamente, la sanzione sarebbe stata maggiore.
Il secondo e ultimo episodio analizzato, ha visto coinvolto Max Verstappen per l’incidente avuto nel finale di gara con Leclerc, ma il pilota non è stato sanzionato. Il tutto rientra nell’articolo 38.1
Dalle immagini, si vede come Verstappen abbia tentato il sorpasso su Leclerc in curva 3. Il pilota olandese era in totale controllo della vettura al momento della manovra. Dopo essere entrato all’interno del pilota monegasco, i due hanno proseguito affiancati nel percorrere la curva, in uscita della quale c’è stato un leggero contatto. Secondo i commissari, non è possibile dare l’intera colpa dell’incidente all’uno o all’altro pilota, quindi si è deciso di non sanzionare.
Trovo assolutamente corretta la decisione dei commissari, altrimenti non ci possiamo lamentare se poi non vediamo lotta in pista e sorpassi. Detto ciò, per come hanno applicato alla lettera il regolamento sia in Canada che in Francia, 5 secondi di penalità sarebbero stati la decisione più coerente. Cosa prevarrà d’ora in poi? Questa linea più soft oppure rivedremo la severità delle scorse gare?
Articolo: Alessandro Rana – @AleRana95
Immagini: F1; Fia.com
Premesso che concordo con la non-sanzione (come non ci sarebbe dovuta essere neanche in canada), se è necessario un articolo con così tanta documentazione e riferimenti per spiegarla allo spettatore, vuol dire che la regola è sbagliata. Punto.
Nello sport in tempo reale la sanzione deve essere capita subito e da tutti. Vedere passare un pilota primo sul traguardo e poi vederlo retrocesso a tavolino è anti-sport.