Prima del Gp del Canada scrissi un articolo nel quale difendevo Antonio Giovinazzi a seguito di feroci critiche che gli erano piombate addosso per via delle scarse prestazioni che aveva avuto nelle prime gare (LINK) .Analizzando la sua prima parte della stagione era emerso che aveva avuto anche tanta sfortuna in alcuni episodi chiave. Mala sorte che non gli aveva permesso di far vedere al mondo le sue reali potenzialità. Conclusi quell’articolo facendo un paragone con la stagione 2016 in GP2 (l’ultimo campionato completo che il pilota di Martina Franca aveva disputato) nella quale aveva altrettanto avuto un inizio a singhiozzo scatenandosi letteralmente nella 2ª parte dell’annata.
Ebbene, ad un mese da quello scritto, Antonio ha effettivamente fatto un salto in avanti che gli consente di esprimersi sui livelli del proprio compagno di squadra Kimi Raikkonen. L’italiano sta facendo cambiare idea a molti appassionati che dalle critiche sono passati ai complimenti.
Ancora tanta sfortuna, ma il manico c’è
A Montreal, circuito che Giovinazzi non aveva mai visto prima se non al simulatore Ferrari, l’Alfa Romeo è ancora in difficoltà con le prestazioni nonostante il tracciato, sulla carta, doveva essere favorevole alla C38. In qualifica, la squadra di Vasseur, deve lottare duramente per accedere al Q2. Cosa che riesce all’italiano che elimina per soli 75 millesimi Kimi Raikkonen, dovendo poi accontentarsi di una comunque ottima, per le prestazioni di quel weekend, tredicesima posizione. Che diventa dodicesima per la scelta della Haas di far partire Magnussen dalla pit lane.
Anche in gara il nostro è competitivo: viaggia sempre intorno alla decima posizione sognando il primo punto della carriera. Ma con un testacoda al trentesimo giro è costretto a dire addio alla lotta per la zona punti. Conclude al tredicesimo posto, in ogni caso davanti al finlandese che ha terminato quindicesimo dopo un weekend sottotono.
In Francia, invece, è tutta un’altra storia: la squadra svizzera porta degli aggiornamenti che funzionano e le C38 tornano costantemente nella top 10 durante le prove libere, con i due piloti che sono sempre vicini tra loro.In qualifica, ancora una volta, Giovinazzi batte Kimi Raikkonen e riesce a qualificarsi per la seconda volta in stagione nel Q3, con la differenza rispetto a Baku che stavolta non ci sono penalità a togliergli questa soddisfazione. Se Antonio arpiona la decima piazzola, l’ultimo campione del mondo con la Ferrari rimane fuori dalla Q3.
Ma Giovinazzi, per raggiungere questo straordinario risultato, si è dovuto qualificare con le Soft. E con quelle coperture partirà.Le soft non sono per niente le gomme da gara sul circuito francese, tant’è che anche la McLaren ha preferito qualificarsi al Q3 con le medieDi fatto questa strategia è una sorta di condanna a morte sportiva: dopo appena due passaggi, l’italiano è in crisi con le proprie gomme. Cosa che lo costringe alla sosta dopo soli 5 giri con conseguente arretramento in ultima posizione.La strategia del team di Vasseur è comunque quella di fargli concludere le operazioni con una sosta, ma l’impresa è di quelle toste e Giovinazzi deve farne un’ulteriore.Tutto ciò ha ammazzato la sua gara che verrà Chiusa con una mesta sedicesima posizione; mentre Raikkonen, partito con le hard, riesce a tornare nei punti dopo 4 GP di digiuno (settimo al traguardo,nda)
In Austria l’Alfa Romeo si riconferma in crescita: ancora una volta entrambi i piloti sono stabilmente in top 10 durante le libere e, stavolta, anche nelle qualifiche, riuscendo a centrare la Q3 per la seconda volta dopo Baku.Alla fine delle qualifiche Kimi Raikkonen si piazza in settima posizione, mentre Giovinazzi è ottavo. Ma, approfittano della penalità di Magnussen per sostituzione del cambio, il duo guadagna una posizione. Per l’italiano si tratta del miglior piazzamento sulla griglia di partenza della stagione.In Gara stavolta le soft durano: Raikkonen riesce a fare una gran partenza issandosi in 4ª pozione mentre il pilota di Martina Franca preferisce non strafare tenendo l’ottava posizione.Durante il GP Giovinazzi è sempre dentro la zona punti e riesce ad avere una gestione delle gomme migliore di quella del finlandese, tant’è che negli ultimi giri lo raggiunge ma decide di non attaccarlo.
Anche perché il traguardo è di quelli importati. Infatti Antonio porta a casa la decima piazza: la bandiera a scacchi per lui è una liberazione. Finalmente il primo punto in stagione, più che meritato, con un pilota italiano che ritorna in zona punti nove anni dopo l’ultima volta, quando Vitantonio Liuzzi, con la Force India, riuscì nell’impresa nel Gp della Corea del Sud 2010.Nel dopo gara, simpatico siparietto tra Giovinazzi e Vasseur, con quest’ultimo che per scommessa taglia una ciocca di capelli al pilota italiano.
Ora che finalmente è riuscito a rompere il ghiaccio con il primo punto, da Giovinazzi ci si aspetta una crescita costante. Riuscendo, magari, ad eguagliare (o addirittura superare) le prestazioni di Kimi Raikkonen. E facendo ricredere tutti quelli che l’hanno aspramente criticato. Bisogna essere ottimisti perchè ancora deve arrivare la famosa seconda parte di campionato nella quale Giovinazzi si scatena. Dunque, concludo questo articolo come avevo terminato il primo: Antonio ci farà divertire!
Autore: Mattia Maestri – @mattiamaestri46
Foto: Antonio Giovinazzi – @Anto_Giovinazzi