Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
GP UNGHERIA: è un tracciato da alto carico aerodinamico che esalta le Power Unit efficienti
La dodicesima gara del Campionato del Mondo di F1 2018 si corre all’Hungaroring, un tracciato permanente stretto e tortuoso di tipo stop&go, con un asfalto a bassa aderenza e in cui effettuare i sorpassi sarà difficile; per questo, cosi come a Monaco e a Singapore, sarà molto importante la qualifica. I vari Team potranno optare per alti livelli di carico o medio alti, se supportati da un’ottima meccanica della vettura, per ridurre il consumo di carburante. Elevati livelli di carico aerodinamico per ottenere la migliore assistenza in frenata accoppiati ad assetti meccanici più morbidi del solito al posteriore e più rigidi invece all’anteriore per avere una vettura più precisa in inserimento.
Quattro sono i tratti ad alta velocità se si considera il rettilineo principale, i brevi tratti che portano a curva 2 e 12 e ovviamente la serie di curve 3-4-5. Sono invece tre le curve lente, (1, 2 e 6) oltre ad una chicane, che vanno ad esaltare la motricità delle varie vetture. Sorpassi difficili come abbiamo anticipato in precedenza: due sono i punti ideali ossia Curva 1, dopo il rettilineo di partenza, e Curva 2. In entrambe le zone sarà possibile sfruttare l’ala mobile.
Parlando di motore endotermico, gli endotermici dei quattro motoristi lavoreranno a pieno carico per quasi il 70% del tempo sul giro. All’Hungaroring sarà fondamentale l’erogazione del motore per ottimizzare la parte meccanica e di trazione. Al contrario di molti altri anni, i Team non dovranno portare molta attenzione alle temperature previste in media e sotto i 30°C. Temperature ambientali molte elevate comporterebbero un occhio di riguardo al raffreddamento del motore e dei suoi accessori anche per via della bassa velocità media sul giro. Per via degli elevati livelli di carico aerodinamico servono teoricamente più dei 105 kg di benzina concessi dalla FIA per completare la gara.
Riguardo all’immagine poco sopra c’è da segnalare come i vari Team, rispetto alle passate stagioni, non portino più set piuttosto diversi dei tre compound scelti dalla Pirelli. In questo caso, solo Red Bull arriverà in gara senza provare il compound più duro (Medium), spesso utilizzato in questa stagione 2019 di F1.
L’Hungaroring si contraddistingue per la rapida successione di curve, la maggior parte delle quali lente. I pneumatici lavorano quindi costantemente, senza possibilità di raffreddarsi. I livelli di usura e degrado dei pneumatici sono generalmente bassi. Isola: “Come da tradizione, l’Ungheria ospita l’ultimo gran premio prima della pausa estiva. Per i piloti, si tratta di una gara particolarmente impegnativa dal punto di vista fisico e strategico. È un tracciato piuttosto stretto sul quale è difficile sorpassare, oltre ad essere scivoloso fuori traiettoria. Di conseguenza, la posizione in griglia di partenza è fondamentale, così come la tattica. Questa è una gara che può riservare delle sorprese e in passato abbiamo visto che i team possono ottenere un buon risultato anche con monoposto meno performanti. Nel 2018, con tre mescole molto simili a quelle di quest’anno, sono entrate in gioco diverse strategie, dopo una qualifica condizionata dalla pioggia. Speriamo di avere la stessa varietà di tattiche anche quest’anno”.
Come in Germania, anche quello ungherese è un circuito che va a limitare il treno posteriore essendo un tracciato Stop & Go. La superficie del circuito è piuttosto liscia quindi non è prevista una forte usura/degrado da parte di Pirelli. Questo, accoppiato al fatto che il sorpasso è cose molto difficile all’Hungaroring, porterà molto probabilmente tutti i Team ad optare per una strategia a singola sosta.
Autore: PG Tech – @smilextech
Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1