L’appuntamento iridato di Hockenheim, la cui sopravvivenza è in bilico, spezza in due blocchi perfettamente uguali il calendario della Formula Uno 2019. Nella prima fase abbiamo assistito ad un dominio quasi asfissiante della Mercedes che ha lasciato solo una vittoria per strada, alla Red Bull di Max Verstappen. Chissà che la musica non possa cambiare nella seconda metà di un campionato che al momento sembra segnato. Dopo tre turni di prove libere dominate dalla Ferrari e con la pioggia annunciata che si è tenuta alla larga col sole che ha fatto capolino, Lewis Hamilton prende la pole del GP di Germania. E lo fa in maniera fin troppo semplice come vedremo.
La Ferrari getta alle ortiche una prima fila completa che poteva essere alla loro portata. Un doppio problema, infatti, relega Leclerc in decima posizione e Vettel addirittura in ultima. Un disastro del quale Maranello dovrà dare conto. Ma di questa situazione ne parleremo più avanti.
Con i principali avversari clamorosamente fuori dai giochi è quindi la Mercedes n°44 a fare la parte del leone: Hamilton prende la pole del GP di Germania in maniera fin troppo agevole, pole che rappresenta la numero ottantasette della sua carriera. Il tempo segnato è di 1’11”767 ed è il modo migliore per celebrare, in un tripudio vintage del box del team anglo-tedesco, i 125 anni di attività sportiva della Stella a Tre Punte. Domani potrebbe esserci gara bagnata, ma è chiaro che Hamilton si è messo nelle migliori condizioni per allungare ulteriormente in classifica. Questo perchè Valtteri Bottas non riesce a stare incollato al compagno di squadra perdendo la prima fila con un anonimo secondo tentativo che racconta di un momento poco brillante per il ventinovenne di Nastola. Da sottolineare, in ogni caso, che la Mercedes, in 200 apparizioni ufficiali in F1, mette a segno ben 109 partenze al palo. Un dato impressionante.
Le due W10 mettono a sandwich la Red Bull di un superbo Max Verstappen che, durante la Q2, aveva fatto temere il peggio per un improvviso calo di potenza alla sua power unit Honda. Un breve check ha mostrato che non v’erano preoccupazioni di sorta e l’olandese, dinnanzi a migliaia di tifosi arrivati dal paese dei Tulipani , ho quindi potuto agguantare la seconda fila consecutiva dopo quella di Silverstone. Max partirà con gomme soft mentre i due della Mercedes monteranno le medium. Strategia che potrebbe esser vana a causa del mal tempo annunciato.
Pierre Gasly limita il distacco dal compagno di squadra e chiude la seconda fila dopo un venerdì nero condito da un botto che ha fatto andare su tutte le furie Helmut Marko. Il francese è chiamato a fare una gara convincente poichè la sua posizione in seno al team è sempre vacillante.
La terza fila sarà composta da un immarcescibile Kimi Raikkonen che non smette mai di stupire e Romain Grosjean che conferma che i motorizzati Ferrari, sulla prestazione pura, hanno ottima velocità. In settima posizione si stanzia Carlos Sainz che stavolta stacca pesantemente il compagno di squadra che rimane “impastato” nella Q1. Compagno di fila sarà Sergio Perez che sta disputando una stagione straordinaria se consideriamo il mezzo tecnico che guida. Una Racing Point che, comunque, pare aver ben risposto alle migliorie portate in terra germanica.
La prima decina è chiusa da Nico Hulkenberg che, dinnanzi al pubblico amico, strapazza il compagno di squadra attardato in tredicesima piazza.
Ultimo della Q3 è Charles Leclerc che non prende parte all’attività per un presunto problema alla pompa del carburante. Una vera e propria disfatta per il talentino monegasco che aveva dato la netta e chiara sensazione di potersi prendere con autorevolezza la prima piazza. Un problema tecnico reso ancor più grave e inaccettabile per via di quello simultaneo occorso a Vettel del quale parleremo in chiusura di articolo. Una situazione quasi surreale quella vissuta nel box della Ferrari che ha portato in Germania una vettura tanto forte quanto delicata. E che non si parli di malasorte, perchè una doppia, simile, defaillance non può essere derubricata a mera sfortuna.
La seconda decina
Da una Q2 tiratissima emerge l’undicesimo tempo di Antonio Giovinazzi che viene beffato per soli dieci millesimi da Perez che gli “ruba” la Q3. Il portacolori dell‘Alfa Romeo precede Kevin Magnussen che tiene alle sue spalle, in settima fila, un Daniel Ricciardo mai apparso in palla tra le curve di Hockenehim. Quattordicesima piazzola per Daniil Kvyat che precede Lance Stroll quindicesimo. Il canadese becca per la decima volta la paga da Sergio Perez che sfrutta gli upgrade della Racing Point che, comunque, si scrolla dalle ultimissime file alle quali aveva fatto l’abitudine negli ultimi tempi.
I primo verdetto di questo turno di qualifiche è arrivato in apertura di Q1 ed è stato clamoroso: Sebastian Vettel non va oltre il giro d’installazione nel quale si palesa un problema alla power unit che lo estromette dalle operazione. Il tedesco, dopo un Gp di Germania 2018 nero, prosegue nel peggiore dei modi, in questa stagione, dinnanzi al pubblico amico. Una gara stregata per il n°5 che non riesce a trovare pace sulla strade della sua Germania. Non è il primo problema tecnico per il quattro volte campione del mondo durante le qualifiche. Un aspetto di cui è responsabile la Ferrari che sta mortificando, va detto senza giri di parole, l’intera annata di un pilota che vive uno dei momenti più bui della sua carriera. Vettel, pertanto, chiuderà lo schieramento di partenza a causa di un guasto all’intercooler (peraltro nuovo) come ha confermato Mattia Binotto.
La speranza del duo ferrarista è la pioggia. La stessa pioggia che aiutò, l’anno passato, Hamilton a recuperare dalla quattordicesima piazza fino alla vittoria.
Davanti a Seb, eliminati anch’essi a fine Q1, tutti i rookie del mondiale: Lando Norris, dopo una serie di prestazioni da urlo, è sedicesimo. Alla sue spalle, in penultima fila, Alexander Albon che viene disturbato dal britannico della McLaren e George Russell che si prende lo sfizio di abbandonare l’ultima fila. Robert Kubica, che subisce un pesantissimo e quasi irreparabile nove a due in campionato, scatterà in penultima posizione davanti allo sfortunatissimo Vettel.
La gara partirà domani alle ore 15:10 e tutto quello che abbiamo visto in qualifica potrebbe essere stravolto dalle condizioni meteo che si preannunciano avverse: molto alta, infatti, è la probabilità che il circuito che sorge a poche decine di km da Stoccarda sia bagnato da una pioggia che non dovrebbe però essere copiosa. Hamilton prende la pole del GP di Germania, chissà se domani riuscirà a confermarsi ottenendo la vittoria numero otto in stagione. Sempre che Giove Pluvio sia dello stesso avviso.
Autore: Diego Catalano – @diegocatalano77
Foto: Mercedes, Ferrari, Red Bull, F1.
Definire fragile un’auto per un doppio ritiro causato da guasti differenti non correlati tra loro non mi pare corretto, sopratutto se a guastarsi sono pezzi che hanno sempre usato e hanno sempre funzionato fino a qui. Fosse successo durante le libere nessuno avrebbe detto nulla… L’incredibile è questo, succede qualcosa di apparentemente inspiegabile proprio durante le qualifiche, a tutti e due nel momento più sbagliato. Forse era il destino, o forse no, spero solo che capiscano la causa. Non volendo esser maligni e pensare ad un sabotaggio, se si volesse trovare una causa in comune per guasti tanto diversi tra loro, la mia ipotesi magari fantasiosa potrebbe essere questa: si sono accorti di avere un fondo o comunque qualcosa del telaio troppo poco rigido, ricordate lo scorso gp con fondo con rinforzi in metallo, potrebbero averlo irrigidito e così aver guadagnato in prestazione, ma al momento che hanno alzato le prestazioni del motore in P3 per simulare la qualifica e durante le qualifiche, sicuramente questo ha aumentato le vibrazioni prodotet dal motore che si saranno maggiormente diffuse sui componenti dell’auto proprio a causa dei pezzi del telaio irrigiditi, ciò potrebbe aver messo ko dei pezzi in modo casuale tanto distanti tra di loro praticamente proprio nello stesso momento???
Onestamente non sposo una visione fatalista. La Ferrari, quest’anno, ha avuto problemi tecnici svariati in quattro – cinque occasioni. In qualifica è la terza volta che Vettel non completa la Q3. Leclerc perde un GP vinto in Bahrain e ieri deve dire addio, con ogni probabilità, ad una pole position. Siamo dinnanzi a cinque defaillance tecniche in 11 gare nemmeno completate. Un’incidenza del 40% insomma. Ferrari, sul fronte affidabilità, non si sta dimostrando più avanti di Honda. Se a questo associamo le prestazioni che sono buone solo su determinate piste io non riesco onestamente a trovare elementi positivi in questa stagione.
Mercedes festeggia i 125 anni, Ferrari festeggia i 125 guasti nell’era ibrida ????????????