Benvenuti in un nuovo articolo della mia rubrica Last car is on the grid, in cui andremo ad analizzare le concitate fasi dell’ultimo avvincente GP di Germania dall’onboard delle due Ferrari.
Seguendo infatti un trend fortunato, le ultime tappe finora disputate in questa stagione 2019 ci stanno regalando appuntamenti carichi d’azione. Se il turno inglese è stato quello delle dure lotte in pista, quello tedesco ha visto più che altro lottare i piloti… contro la pista. Una pista, quella di Hockenheim, che grazie alle condizioni meteo, ha esaltato ancor di più le difficoltà che i nostri eroi – tutti, nessuno escluso – hanno dovuto affrontare per tenere le vetture sul tracciato.
Senza perderci in ulteriori chiacchiere, però, passiamo subito all’analisi della gara vissuta dall’onboard dei due piloti, e per questo GP partiamo da Sebastian Vettel.
La gara di Sebastian Vettel
Sebastian partiva in questo weekend dal fondo della griglia in ultima posizione. Il pilota tedesco, infatti, nel suo GP di casa, appena uscito dalla pitlane per il primo tentativo in qualifica, ha avuto un problema di affidabilità alla sua Power Unit (circoscritto ad alcune componenti dell’intercooler) che ne hanno sancito quindi il ritiro dalla sessione. Con Sebastian, quindi, per la prima volta da quando seguo le gare dagli onboard, non ho sentito prima dell’avvio del GP, la canonica frase pronunciata da Adami che dà il nome alla rubrica, essendo lui stesso l’ultima vettura ad approcciarsi alla griglia.
Vettel tuttavia, partito ultimo con gomma Full Wet in condizioni di visibilità davvero scarse per tutti i piloti – se si eccettua la prima e al massimo, forse, la seconda fila – è rimasto in ventesima posizione solo per pochi secondi. In curva 6 del primo giro si trova già in P14. Non male sei posizioni in un settore e mezzo.
Nel corso del primo giro Adami ha immediatamente chiesto al pilota già dopo il tornantino di dare indicazioni in merito ad un eventuale passaggio alle Intermedie. Il giro dopo, Perez commette un errore che sancisce l’uscita della prima Safety Car. A Seb, in quel momento in P12 (sorpasso su Ricciardo e su Perez KO) viene comunicato il regime di SC nella percorrenza di curva 15.
All’unisono sia lui che Adami decidono la sosta per le intermedie. L’ingresso della pitlane si trova una curva dopo – tra la 16 e la 17 – e, fa piacere dirlo ogni tanto, la chiamata dei box è arrivata nell’arco di un secondo, al limite dell’ingresso della pitlane, senza alcuna remora o ritardo.
Seb esce così dalla pitlane ancora in regime di SC in 18esima posizione. Nel giro 4, tuttavia, molti altri piloti decidono di passare alle intermedie ed il pilota tedesco torna così in 12esima posizione. La gara riparte al giro 5: Vettel ha di fronte Kubica ed il pilota Williams andato lungo in curva 2, probabilmente non vede il pilota tedesco già all’interno pronto a completare il sorpasso e quasi i due vanno al contatto. Vettel riesce ad alzare il piede in tempo e seppur con qualche rischio mantiene una linea non ideale all’esterno cercando trazione per completare il sorpasso sul rettilineo che porta alla 6. A quel punto è 11esimo. Al tornantino, tuttavia, Russell in P9 va lungo e viene superato da Kimi nel tornantino e da Sebastian che lo affianca e porta a conclusione il sorpasso in trazione prima di curva 7.
Giungiamo così al sesto giro di gara: Seb completa un sorpasso anche su Lando Norris che dopo essere uscito già scodando da curva 1, non trova il giusto punto di frenata in curva 2. Tra curva 11 e 12, quindi, supera anche Stroll portandosi così in settima posizione.
Arriva così la comunicazione di Adami che nei prossimi 2-3 minuti sarebbe arrivata più pioggia sul circuito. A sostegno di ciò, nel corso del giro 12, Riccardo suggerisce a Vettel di stare lontano dal salsicciotto esterno tra le curve 16 e 17 perché lì Leclerc ha commesso un errore ed è riuscita appena a tenerla.
Nel corso del giro 15 arriva la bandiera gialla a causa dei problemi di PU alla vettura di Ricciardo: Adami, ancora una volta dimostrando la reattività del muretto Ferrari in questa gara, si apre in radio chiedendo di valutare le condizioni della pista per passare alle gomme d’asciutto nel caso di Safety Car o Virtual Safety Car. Seb risponde immediatamente che le condizioni della pista non permettono ancora di passare alle gomme d’asciutto perché ci sono troppi punti in cui la pista è ancora greasy (scivolosa). Adami comunica che con il pit stop avrebbero perso solo una posizione ma nessuno dei due insiste nello stop e la gara riparte proprio mentre Seb sta percorrendo la linea del traguardo.
Ci troviamo così nel corso del giro 16, quando a Sebastian chiedono di fare urgentemente (Adami specifica: Urgent) un Driver Default (qui trovate tutte le spiegazioni nel paragrafo dedicato). Il DD in questione (B41 ON), non l’ho mai sentito prima d’ora se non erro e mi ha preoccupato per qualche giro ad essere onesti. Fortunatamente però, se anche si fosse trattato di un problema, non sono più intervenuti su di esso – come saprete se mi seguite da tempo, i Driver Default sono davvero istruzioni al buio spesso anche per il pilota, e noi ascoltatori non abbiamo alcun elemento per valutarne la funzione.
Giungiamo così al giro 20 quando le comunicazioni tra Adami e Vettel iniziano a farsi abbastanza insistenti. Seb apre la radio dicendo che le gomme sono ormai quasi completamente cotte (le intermedie, quando usurate e con alte temperature, iniziano in sostanza a dare il medesimo grip di quelle da asciutto su pista bagnata). Adami chiede se sia quindi il momento di passare ad un set da asciutto. Seb risponde che non lo sa, perché la pista è in alcuni punti ancora tanto scivolosa e ciò con le gomme da asciutto, potrebbe portare a conseguenze anche peggiori di quelle che sta già vivendo con il set di intermedie usurato. I due concordano quindi di rimanere fuori ancora un giro. Nel frattempo Seb tira fuori la mano dall’abitacolo nel giro 21 in diverse parti della pista per tentare di capire l’intensità della pioggia.
Nel giro 22, Seb si riapre già nel primo settore, reputando le gomme ormai parecchio sotto-performanti. Comunica infatti che lo stint sta via via andando male: chiede se hanno indicazioni sulla pioggia e dal box gli comunicano che la situazione per i successivi 15 minuti è la medesima (pioggia leggera). Seb dice che pensa di poter gestire le gomme da asciutto in questa condizione e quindi di fermarsi. In prossimità del settore tre, Adami chiede a Seb se riesce a fare ancora un giro sulle intermedie. Seb lo tranquillizza dicendo che può farlo ma domanda il perché. Adami gli dice che vogliono osservare come si comportano le gomme d’asciutto con qualcun altro (la Haas si è appena fermata: è la prima ad aver montato gomma dry). Seb risponde che in verità è “happy to box now”, ma Adami gli comunica di rimanere fuori ancora. Seb apre la radio solo per confermare lasciandosi andare anche ad un “hmmm” riflessivo.
Arriviamo così al giro 23: il muretto Ferrari deve aver visto i buoni intertempi di Magnussen con gomma soft e chiede quindi a Seb se è d’accordo sul fare il pit stop in quel giro. Seb conferma e la Ferrari numero 5 passa dalle gomme intermedie alle Soft C4. Adami suggerisce un cambio di switch sul volante alle gomme d’asciutto, e una variazione al Torque (forse più morbido). Lo informa in pitlane, inoltre, che le curve peggiori per le gomme d’asciutto saranno le prime quattro e di prestare quindi molta attenzione. Il pilota esce in 11esima posizione.
Seb arriva al settore tre, si apre in radio ed esclama: “It’s faster”, sia per confermare la buona scelta di entrambi (pilota e muretto) e sia probabilmente per dare indicazioni anche alla squadra sulla scelta da fare con Charles. Nei giri successivi Seb approfitta di tutti i rettilinei per tentare di portare in temperatura il più possibile le gomme facendo quindi il canonico zig-zag sui rettilinei durante le fasi di gara.
Le condizioni di pista (soprattutto nel settore 1) continuano ad essere difficili. Dall’onboard di Vettel è visibile come la macchina abbia degli snap improvvisi anche con poca inclinazione di sterzo non appena il pilota va sul gas. Anche i punti di frenata spesso cambiano di giro in giro: Seb va ad esempio lungo in curva 2 in uno dei giri percorsi con le soft.
Arriva la VSC causata dai problemi alla Power Unit di Norris. In questa fase Sebastian sfrutta il delta (stare positivo sul tempo minimo) per rallentare la macchina fino a quasi a fermarla e fare dei veri e propri burnout come quelli che si vedono fare quando le macchine si recano sulla griglia prima della partenza. In questa maniera, quindi, tenta di massimizzare il più possibile lo scaldare le posteriori pur continuando a riscaldare le anteriori con i canonici zig-zag. La pista torna di nuovo clear, ma solo per pochi istanti. Purtroppo infatti, mentre Charles sta terminando il 28esimo giro arriva l’errore tra curva 16 e 17: il monegasco va contro le barriere insabbiandosi.
Seb viene informato che il compagno di squadra ha perso la vettura lì, e sta cercando di tirarsi fuori da quella situazione. Mentre il tedesco percorre curva 10, giunge comunicazione della Safety Car. Seb chiede immediatamente che gli montino in quel giro un nuovo set di gomme. Adami chiede: “Vuoi nuove soft?” Seb risponde: “Ti direi che per quel che mi riguarda, potrei andare più veloce con le soft, ma sembra stia piovendo di più (come dichiarerà in un’intervista ad un’emittente estera, Sebastian guarda gli spalti per osservare se i tifosi stanno utilizzando gli ombrelli o meno: probabilmente in quella fase nota che sulle tribune ci sono molti più ombrelli aperti). Adami conferma quindi a Sebastian che ormai sta percorrendo curva 13, il pit stop per nuove soft. Seb risponde con tono dubbioso: “Non so, anche perché saremo dietro la SC“. Cambia immediatamente tono di voce mentre percorre curve 14 e 15 e afferma in modo netto: “No, montiamo le intermedie“. Dall’alto lato c’è silenzio, lui giunge in curva 16 e dice: “Fidatevi di me – Trust me – passiamo alle intermedie“. Adami risponde: “Nuove intermedie allora“.
Sebastian torna di nuovo in pista nel corso del giro 29 in regime di SC con nuove gomme Intermedie in ottava posizione. Viene informato nel corso del giro di uscita che Hamilton ha commesso un errore sempre tra curva 16 e 17 ed è in quel momento ai box per un cambio di muso e quindi di stare più vicino possibile al delta minimo. Arrivato nel giro 30, tuttavia, Hamilton riesce comunque ad uscirgli davanti. Al termine del 30esimo giro anche Bottas si ferma e arriva nuovamente la comunicazione di Adami che lo invita a spingere il più possibile pur con il regime di SC. Vettel riferisce che però l’altra Mercedes (quella di Hamilton) sta compattando tutto il gruppo (facendo gioco di squadra, immagino) ed è quindi impossibile raggiungere Bottas.
Riparte così la gara: Seb ha pochissimo grip con le nuove intermedie e fin dalla bandiera verde ha problemi a trazionare bene appena uscito dalle curve. Di questa situazione approfitta Gasly che lo supera in curva 1; Vettel riprenderà tuttavia la posizione sul pilota francese in curva 6.
Seb rimarrà così in ottava posizione fino all’errore di Kimi al giro 40 (che lo porterà in settima posizione) e all’errore di Hulkenberg nel giro successivo che lo porterà in sesta. Se l’errore di Kimi non provoca altro che bandiere gialle, il contatto di Hulkenberg contro le barriere porta ad una nuova Safety Car.
Adami, ancora prima della SC chiede già a Seb, in caso di VSC o SC, come si sarebbero dovuti comportare. In quella fase (sarebbe stata chiamata la SC circa 5 secondi dopo) Sebastian inizia un piccolo questionario al suo ingegnere di pista. Gli domanda anzitutto le previsioni del tempo. Adami risponde che non è prevista ulteriore pioggia in più. Chiede poi quale sia il gap se si ferma. Adami risponde che con il pit stop avrebbero perso tre posizioni. Seb chiede quindi quanti giri manchino alla fine e chiede conferma se sono in regime di VSC o SC. A quel punto dopo aver raccolto tutte queste informazioni è ormai nel terzo settore e Adami gli chiede di decidere. Lui comunica che anche questo set di intermedie è ormai andato ed inizia a dire, “Ok fe…”. In quel momento interviene Adami che lo informa che Verstappen è rientrato e Seb finisce la frase che aveva iniziato in contemporanea con Adami: “Ok, fermiamoci e montiamo nuove intermedie“. Per un attimo tra curva 14 e 15 si chiede da solo ad alta voce se non sarebbe meglio stare fuori e recuperare posizioni; dico che se lo chiede da solo perché si risponde altrettanto da solo che, tuttavia, non sarebbero state comunque abbastanza posizione e ribadisce al muretto: “Box, box, box; sto entrando“.
Torna nuovamente in pista in regime di SC e informa già Adami che se le condizioni si mantengono così, lo scenario più probabile sarà di fare 5-10 giri con questa gomma per poi ripassare alle coperture d’asciutto per uno stint finale in attacco. Adami conferma il piano sottolineando anche che basandosi sull’esperienza di Charles (unico a montare un secondo set di inter nelle prime fasi di gara), la gomma nuova potrebbe essere prestazionalmente più veloce anche di due, tre secondi al giro rispetto ai piloti che ha davanti.
Escludendo Verstappen, infatti, Seb si trova ora in decima posizione e tutti i piloti davanti a lui hanno vecchie gomme intermedie. La gara riprende nel giro 46: Vettel passa in nona posizione grazie al pit stop di Kvyat davanti a lui. Supera così Giovinazzi con un sorpasso all’esterno di curva 3-4. Supera poi Albon uscito largo dalla 11.
Arriva così in curva 13 dove innesca un bel duello con Raikkonen in quel momento in sesta posizione. Vettel non riesce a chiudere il sorpasso. In quel momento entrano ai box Verstappen, Bottas, Sainz e Gasly. Restano fuori Hamilton in prima posizione, Raikkonen in seconda e Vettel in terza.
Giro 47: il tedesco tenta di nuovo di superare il finlandese prima del tornantino senza successo: sembra uscire meglio, i due si affiancano verso la 7 ma Vettel è costretto ad alzare il piede per non prendersi rischi contro il suo ex compagno di strada. Uscito dalla sequenza 8-11, Vettel apre la radio dicendo: “Drys very soon”. Adami conferma la cosa. Seb chiede se hanno un gap. Riccardo risponde: “No, non lo abbiamo”. Seb chiede: “Perché non lo abbiamo?” Senza che Riccardo abbia il tempo di rispondere (Vettel ormai è alla 15), Seb si riapre e dice a prescindere dal gap: “Facciamolo, è ora di gomma d’asciutto, box per gomme d’asciutto” e si immette in pitlane. A causa della mancanza di gap, Seb esce in nona posizione (recupera la posizione su Kimi che si ferma con lui, nella pitlane grazie al pit stop più veloce) nel giro 48.
Nel giro 51, Vettel si avvicina a Gasly. Il pilota francese commette per due giri di seguito il medesimo errore in curva 2 e Vettel lo supera.
Arriva poi al tornantino nel medesimo giro e supera Magnussen portandosi in settima posizione.
Nel giro 54 sorpassa quindi Albon nel medesimo punto portandosi in sesta posizione. Nel corso di quel giro, Adami lo informa che Lewis ha commesso un errore in curva 1 e di prestare attenzione al cordolo esterno. Seb completa quindi un altro giro veloce (giro 52, giro 55). Gli dicono che mancano 9 giri e di spingere il più possibile.
Giungiamo così al giro 57: Sebastian guadagna una posizione portandosi in quinta a causa dell’incidente di Bottas in curva 1. Adami lo avverte che potrebbe essere chiamata di nuovo la SC e di stare attento (stava prendendo la scia su Sainz in quel momento); Seb era ormai a pochissimi decimi su Sainz in prossimità del tornantino quando arriva la SC. Il tedesco quindi non riesce a chiudere il sorpasso prima del regime di SC. Dal box gli dicono che se le gomme stanno bene non è il caso di fermarsi perché comunque perderebbero posizioni. Vettel concorda sulla non necessità di fare lo stop. Nel giro 58 Adami dice a Vettel che mancano solo 7 giri. La risposta di Seb: se si sbrigano (i commissari), “we can make it!”.
Siamo nel giro 59 e viene comunicato che la SC sarebbe rientrata in quel giro. Adami dice che Seb dovrà andare “Full Attack ‘til the end”. Gli suggerisce addirittura di utilizzare il K2 non solo per il restart ma di lasciarlo proprio acceso fin quando ha energia e di alternarlo come meglio crede con il K1 Plus. Seb completa l’intero giro 60 con K2 attivo utilizzando contemporaneamente il K1 Plus superando Sainz. Nel giro 62 gli viene indicata anche una mappatura Spark più aggressiva per performance aggiuntiva.
Seb usa il K2 nel primo settore, poi lo spegne ed inizia a gestirsi il K1 Plus ed il K1 come meglio crede. Fa uso del K1 Plus ad esempio nell’approccio al tornantino e lascia acceso il K1 per tutto il terzo settore. Supera così Stroll ed è (virtualmente) sul podio.
Il prossimo obiettivo è Kvyat in seconda posizione. Lo supererà nel giro 63.
Nel giro 64, l’ultimo, arriverà lungo in curva 8. Come dirà nel team radio finale, ha probabilmente un bloccaggio al posteriore. Considerando però il gap costruito su Kvyat, rientra agevolmente in pista senza prendersi rischi e porta la macchina al traguardo.
Da P20 a P2. Contro tanti, insegnando tanto.
Non aggiungo altro. Ho già detto molto in passato sul valore del pilota tedesco e penso che in questa gara lo abbia solo dimostrato a chi sale e scende dal carro con molta facilità. Così come lo hanno dimostrato Bottas, Leclerc, Hulkenberg e Perez – sono piloti, non autisti, gli è concesso sbagliare –, Hamilton – separato dalla lista dei piloti precedenti, perché nonostante l’essere andato in barriera e l’errore in curva 1 è riuscito comunque a portare la macchina sul traguardo –, e tutti gli altri rimasti in pista nei punti e fuori dai punti.
La gara di Charles Leclerc
Passiamo alla gara di Leclerc. Citando Vettel l’anno scorso: un piccolo errore con gravissime conseguenze. Ma è successo nel giro 28 e la gara del giovane talento ferrarista merita comunque di essere descritta fino ad allora.
Una premessa: la seconda gara sul bagnato di Charles. L’anno scorso, infatti, il pilota monegasco aveva corso proprio a Hockenheim con Alfa Romeo la sua prima gara bagnata nella formula maggiore. Charles, tuttavia, ha sempre dimostrato nelle tante gare bagnate in GP3 e Formula 2 il suo talento cristallino. L’esperienza, però, è la chiave in ogni aspetto della vita di un pilota. Già dalla griglia, alla comunicazione che si sarebbero fatti diversi giri di formazione dietro SC per poi decidere per una partenza lanciati o da fermi, Charles ha aperto spesso la radio per chiedere quante più indicazioni su mappature (in particolare modo meccaniche: differenziali, bilanciamenti e via dicendo). Ciò perché, nel giro di formazione (e per estensione nei giri di formazione dietro SC) è vietato dare suggerimenti ai piloti perché intesi come aiuti alla partenza.
Completati i giri di formazione, quindi, è stato comunicato che si sarebbe proceduto con una partenza da fermi. Il pilota si è così posizionato sulla sua casella di partenza in P10, considerando che per un problema di affidabilità (sistema di pompaggio del carburante nel suo caso) avuto prima dell’inizio del Q3, il monegasco non ha potuto prendere parte alla fase decisiva della qualifica.
Leclerc è stato autore di un ottimo start. Per essere precisi, la sua partenza non è stata eccezionale. Nonostante come il compagno di squadra, anche lui abbia optato per una partenza in seconda marcia, si sente nei primissimi metri che gli RPM scendono molto e successivamente, nel tentativo di riprenderli, il pilota fa pattinare molto le gomme posteriori. Se i primi metri sono quindi “lenti”, Leclerc ha invece un buon approccio in curva 1 facendosi spazio ed iniziando una lotta con Gasly. Dove però Charles fa la differenza (con una traiettoria che riproporrà molte volte nella gara) è in curva 6. Charles infatti frena molto presto e sta completamente all’interno girando sul cordolo (molti piloti, invece, tendono ad allargare la traiettoria, spesso sbagliando punto di frenata ed andando quindi sulla scivolosa via di fuga). All’uscita dal tornantino, Leclerc si trova in sesta posizione. In un settore e mezzo, anche lui come Seb guadagna molte posizioni, quattro per la precisione.
Subito dopo il tornantino, così come successo con Seb anche a Charles chiedono indicazioni sulle intermedie: Charles risponde che è necessario rimanere ancora con le Full Wet. Giungiamo al secondo giro, Perez è autore dell’errore che scatena la prima SC della gara. Charles, tuttavia, si trova già in prossimità di curva 1 del giro 3, di conseguenza non è possibile chiamarlo ai box così come fatto con Sebastian.
Xavier si riapre in radio chiedendo se a Charles andrebbe bene fermarsi per montare le intermedie. Charles comunica che a lui va bene questa scelta e si reca ai box. Si tratta di un momento concitato. Al contrario dei pochi che sono riusciti a fare la sosta a cavallo tra il secondo e il terzo giro, molti sono quelli che si fermeranno tra il terzo giro e il quarto. Charles si ferma, fa il suo pit stop ma viene dato semaforo verde proprio mentre sopraggiungeva Grosjean.
Si è trattato di un momento durato davvero un’infinità. Ottimo lavoro di Xavier Marcos che urla (come potete sentire voi stessi) a Charles di stare attento al traffico. Il tutto non sarebbe comunque bastato se Grosjean non avesse fatto un ottimo lavoro per evitare di prendere in pieno la fiancata del monegasco. L’incidente verrà notato e verrà giudicato come Unsafe Release. La penalità, tuttavia, non verrà comminata al pilota ma alla squadra. La giustificazione pare essere che tra i due non ci sono stati contatti al contrario di quanto successo in passato con altri piloti penalizzati. Non nego che sono rimasto particolarmente sorpreso da questa decisione: seppur infatti, sono d’accordo che il pilota non abbia nessuna colpa, è altrettanto vero che Grosjean (andato anche all’antistall e con evidenti difficoltà a reinserire la prima e a riutilizzare la frizione) abbia perso molto tempo e non riesco a non pensare che una decisione simile (quasi) senza precedenti, mi ha fatto nuovamente mettere in dubbio l’uniformità di giudizio.
Charles rientra in pista ancora sotto regime di SC. Siamo nel quarto giro. Alla ripartenza avvenuta il giro successivo, Charles esegue un bel sorpasso all’esterno di Stroll tra curva 1 e 2.
Replica il sorpasso su Magnussen nel giro successivo nel medesimo punto. Al contrario di Sebastian, infatti, Charles ha una linea diversa nella percorrenza di curva 1: inizia a sfruttare il cordolo interno in maniera pesante fin dall’inizio (lo fa anche con quello di curva 15 ad esempio).
Al contrario di Seb, invece, pare essere meno incisivo, ad esempio, nel cambio di direzione tra curva 3 e 4 dove invece Seb riusciva a preparare al meglio i sorpassi che finiva prima del tornantino. Completa il sorpasso così su Magnussen pur arrivando lungo in curva 2. Riesce infatti a ritornare in pista davanti al pilota Haas difendendosi anche con il K1 plus prima del tornantino.
Inizia così una serie di cambiamenti ad alcune mappature secondarie (Tyre, Turbo, DO, RB e via dicendo). I cambiamenti venivano comunicati ad entrambi i piloti Ferrari che quindi adeguavano la vettura al cambiamento meteorologico e alle condizioni della pista. Come già riscontrato in passato tuttavia, Charles, non è ancora al top a causa della minore esperienza, nel ricordare dove si trovano determinate funzionalità e mentre guida (in curva e in condizioni come quelle della Germania), fa davvero tanta difficoltà a fissare il volante per eseguire le regolazioni. In questo GP, ad esempio, ad entrambi i piloti comunicano una modifica al manettino B (chiamato secondario sul volante di Charles). Seb opera la modifica in circa 4-5 secondi. Charles impiega un giro e mezzo commettendo anche un errore mentre tentava di trovare la funzione (appare un menu strano sul volante). Questo perché Charles, di norma, preferisce effettuare le variazioni di manettino solo sui rettilinei ed avendo impiegato oltre un giro nell’impostare il selettore principale sulla funzione desiderata ha lasciato trascorrere così tanto tempo che ad un certo punto si apre in radio dicendo “RB position what?” perché aveva dimenticato il numero della mappatura.
Nel giro 12, Charles commette un errore in curva 16-17: perde il posteriore della vettura a causa del salsicciotto esterno e riesce a tenerla al limite. Nel giro 13, chiedono un’altra modifica al volante e Charles dopo averla completata anche questa volta con qualche difficoltà domanda: “Se potete, per favore, stop with the switches“, chiedendo quindi di ridurre al minimo le variazioni.
Nel giro 15, Xavier si apre in radio chiedendo se sia giunto il momento di passare alle gomme d’asciutto. La risposta di Charles è decisa ma tranquilla: “No, no”. Tuttavia, nel giro 16, arriva la VSC a causa dell’uscita della Renault di Ricciardo e Xavier immediatamente comunica a Charles che se si fermano hanno un “pit stop gratuito”. Marcos chiede se voglia fare il pit stop per nuove intermedie e Charles conferma la scelta.
Dopo il pit stop gratuito, il pilota fa segnare diversi giri veloci: è sicuramente il più veloce in pista; la gomma intermedia nuova garantisce una prestazione migliore di due / tre secondi al giro. Dal giro 20, tuttavia, la pista inizia ad asciugarsi ed è evidente come Charles spesso esca di traiettoria per tentare di raffreddare le intermedie alla ricerca di pista più bagnata.
Prosegue spostandosi fuori traiettoria per diversi giri. Arriviamo così al giro 24: a Charles viene indicato che Magnussen si trova dietro di lui (doppiato) con gomma asciutta ed il giro dopo gli indicano anche che Seb si è fermato per montare la soft. La sua opinione sulla gomma d’asciutto è la medesima di quella di Sebastian: in alcune parti di pista potrebbe andare bene, in altre essere drammatica. Nel giro 26 lo avvertono che Verstappen si è fermato per montare nuove soft e che quindi deve spingere.
Commette un secondo errore sempre in curva 16-17. A quel punto dato che probabilmente inizia a sentire meno fiducia su quella gomma, domanda se gli altri in pista con Dry hanno un ritmo migliore del suo. Gli rispondono: “Non nel primo settore, sì nel secondo e nel terzo. Globalmente, sono più veloci (ciò che perdono nel primo settore, quindi, lo guadagnano tra secondo e terzo settore)”. Charles chiede quindi se fossero molto più veloci di lui; Xavier risponde: “Sì, lo sono”. A quel punto Charles chiede quindi di rientrare ai box per montare le gomme d’asciutto. In quel momento, tuttavia, Verstappen che aveva montato gomma media, commette il suo errore in curva 15. Un muretto Ferrari davvero in palla in questo appuntamento, blocca quindi l’ingresso di Leclerc chiedendogli di tentare di spingere in queste condizioni miste prima di fermarsi per tentare un overcut.
Giungiamo così al giro 27: Leclerc si apre per comunicare che se si fermano, vuole che gli si monti la gomma soft. La risposta del box non tarda ad arrivare e lo richiamano alla fine del giro. Mentre entrava ai box, arriva la comunicazione della VSC causata dalla rottura di Norris. Esce quindi in pista con gomma Soft C4 in regime di VSC. Completa il primo settore in VSC tentando di scaldare le gomme soft sensibilmente meno rispetto a quanto visto con Vettel. Leclerc non fa infatti i veri e propri burnout per scaldare le posteriori, e si concentra maggiormente sulle anteriori. La comunicazione del termine della VSC arriva mentre il monegasco si trova ad approcciare la curva 12.
Già lì, è evidente che l’asse posteriore non sia perfettamente in temperatura: il retrotreno, infatti, scoda in maniera improvvisa sia nella 12, che successivamente in uscita dalla 13. Purtroppo la medesima cosa avviene in approccio alla 16.
La via di fuga, bagnata e piena di gomma di sfide dragster precedenti si comporta con la gomma, come una pista ghiacciata. Inutile la frenata, inutile, il tentare di correggere la traiettoria. La vettura finirà contro le barriere e seppur solo lievemente danneggiata all’apparenza, non riuscirà più a muoversi dalla ghiaia presente immediatamente prima della barriera.
Come dirà Charles nel team radio finale, è rimasto impressionato dal fatto che non avesse direzionalità o possibilità di frenare ad una velocità sensibilmente inferiore ai 100km/h. Ciò detto, tuttavia, il pilota non negherà la responsabilità del suo errore come sottolineato già nella seconda parte del team radio finale.
Una gara ricca di emozioni, insomma. Ancora una volta. Appuntamento a domenica con il back to back ungherese, prima della pausa estiva.
Autore: Alex Brunetti – @deadlinex
Complimenti Alex per la rubrica strepitosa. Condivido totalmente la stima e la considerazione nei confronti di chi,in cuor mio,riporterà il titolo a Maranello.
Grazie Enrico!
Alex, I’m a big fan of your analysis from Toronto, Canada. I do not even speak Italian but thanks to autotranslate by google, I became adicted to The Last Car on The Grid.
Are you doing one for the Spa GP? I would love to know how Leclerc managed his race on his way to a glorious but bittersweet victory.
Thank you and more power to you and this site. Truly amazing work!
Hi Anthony, thank you so much for you appreciation. The SPA Last Cart is on the Grid is coming tomorrow morning (Italian time). Let’s say 16 hours from now 😉
Ancora una volta la conferma dell’intelligenza di Vettel. Leclerc è ancora un diamante grezzo ma sta crescendo bene. Ah, se tutti i detrattori e gli “ingegneri del lunedì” potessero leggere (e capire, soprattutto) le analisi di Brunetti…
Esattamente ciò che penso di Leclerc. Sono persino “contento” che sia finito in una Ferrari così come si è presentata quest’anno; i suoi errori (fisiologici secondo me), vengono ovattati da una situazione tutt’altro che roseo in ambito generale. Cresce bene, questo sicuramente. Per il complimento, ti ringrazio, davvero buono ☺️
bell’articolo come al solito, complimenti 😀
Grazie mille Mauro. Gentilissimo ☺️
Una volta i piloti dovevano solo guidare, ora devono essere semi ingegneri. Ottimo lavoro Alex, e’ la rubrica piu’ interessante che si legge in giro. Fa capire realmente le difficolta’ dei piloti
Grazie Fabio ☺️
I eagerly await and read your pieces after every race. They’re the best and most informative writing on F1 I’ve found, despite having to use Google translate to read them in English. (I can’t imagine you’re actually saying sausage as much as Google thinks you are!) Greetings and thanks from Los Angeles. Keep up the great work.
OMG Neil, so kind of you! I hope Google Translate is doing a nice job in helping you understand my articles. And… about the sausages, Google is RIGHT; well, I mean, we often call “salsicciotto” (=sausage) the wurstel-shaped external dissuaders in Italian ???? I can imagine the false friend it can be in English, sorry about that ????. BTW, thank you so much to reach out to me from LA. Very honored to be in your reading list considering all the huge personalities you have in your language in this field! ☺️