Quello delle emissioni inquinanti delle vetture stradali è un tema in cima all’agenda politica di molti Stati occidentali e non solo. Tant’è vero che i colossi dell’automobile hanno previsto nei propri parchi auto motorizzazioni che tendono sempre maggiormente ad affrancarsi dai carburanti “tradizionali”. E’ soprattutto contro il diesel che si sta combattendo una guerra senza quartiere. Paesi come la Norvegia, l’Olanda, la Germania, la Francia, con calendarizzazioni che partono dall’imminente 2025 per terminare al 2040, stanno approntando un sistema normativo atto a vietare l’immatricolazioni di macchine spinte da unità motrici alimentate dal diesel. E, in alcuni casi, il bando è esteso anche alla benzina. Ovvio che gli interessi geopolitici in ballo siano importanti: da un lato la necessità di abbassare il livello medio delle emissioni, dall’altro la volontà degli Paesi produttori di carburante a perpetrare l’uso degli stessi. In questa partita che si gioca sui tavoli politico-industriali, entra in ballo anche la Formula Uno che intende adeguarsi al mutante scenario mondiale. Chase Carey annuncia la svolta green per i carburanti. E lo fa in maniera inequivocabile.
Che la F1 abbia fatto passi da gigante nell’ottimizzazione dei consumi e nella limitazione dell’inquinamento ambientale (e ahinoi acustico) è un fatto innegabile. Dai motori plurifrazionati che operavano fino a una decina d’anni fa siamo passati a unità motrici più compatte nel numero di cilindri e meno assetate in termini di kg di carburante. Usare dei motori elettrici che supportino i classici endotermici è una necessità che si è manifestata per adeguare il motorsport alla traiettoria tecnica intrapresa dalla produzione. E’ stato inevitabile, in soldoni, che la Formula Uno fosse più aderente e non deviante rispetto a ciò che le case automobilistiche stanno facendo per ottemperare a leggi in materia ambientale sempre più stringenti.
Evidentemente, dopo aver trovato un buon compromesso tra potenza necessaria a rendere credibile la massima categoria del motorsport ed impellenza ad allinearsi al nuovo indirizzo tecnico verso cui si avvia il settore auto, è tempo di lavorare su ciò che i sei cilindri ibridi “bevono”: il carburante.
Il contesto entro il quale operare il cambiamento è quello relativo all’annunciata rivoluzione regolamentare che dovrebbe partire dal 2021. Si fanno tante congetture sulle nuove norme, ma la verità è che un accordo totale non è stato ancora trovato tra le parti in causa (team, FIA e Liberty Media). In ogni caso, nel calderone, potrebbe essere introdotto anche il tema delle nuove benzine, argomento molto caro alla Renault che non fa mistero di voler spingere in direzione dell’utilizzo di sostanze totalmente “green“.
Su questa lunghezza d’onda pare essersi sintonizzato il numero uno di Liberty Media, Chase Carey, che ha recentemente fatto un’apertura pressoché totale in direzione di fluidi combustibili del tutto diversi da quelli odierni: “Pur mantenendo gli stessi livelli di potenza dei V8 e dei V10 – ha detto il dirigente statunitense – le attuali power unit ibride hanno compiuto un enorme passo in avanti in temine di efficienza. La nuova sfida, che già abbiamo raccolto, è quella di lavorare insieme all’industria petrolifera su carburanti puliti. Che siano sintetici, totalmente biologici o addirittura a idrogeno, purché si allontanino da quelli attuali. Il tema della sostenibilità ambientale – ha chiosato Carey – deve diventare parte integrante della nostra storia.
Parole che rappresentano più che una superficiale dichiarazione di intenti. Pare che Liberty Media si sia concretamente messa in testa di arrivare ad una svolta in tal senso.
Carey annuncia la rivoluzione green per i carburanti, i chimici delle aziende petrolifere devono raccogliere la sfida per fare in modo che non vengano intaccati i livelli di performance. E siamo certi che gli esperti non impiegheranno molto tempo a fornire ai motoristi dei combustibili ancor più efficienti di quelli attualmente in uso. La storia della Formula Uno lo racconta chiaramente: più sono stringenti certe norme più gli specialisti massimizzano gli sviluppi.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto:
Alessandro Arcari – @berrageizf1
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