Analisi Singapore: La necessaria sosta ai box di Vettel
Con grande sorpresa il Gp di Singapore è stato vinto dalla Ferrari. Una Rossa che, alla vigilia, era considerata da tutti come la terza forza in una pista di questa tipologia. Invece, la SF90, ha sorpreso tutti, compresi i team rivali che non si aspettavano una monoposto italiana così competitiva sulle stradine di Marina Bay. Addirittura, Vettel e Leclerc, hanno portato a casa una doppietta che mancava alla storica scuderia dal Gp di Ungheria del 2017. Un risultato straordinario per il team di Maranello che, dopo la pausa estiva, è riuscita a vincere 3 corse su 3 disputate. In questa prestazione hanno sicuramente avuto un grosso peso gli sviluppi aerodinamici anche se, per eventuali conferme, bisognerà aspettare Sochi. Tra pochi giorni in Russia capiremo se la SF90 è veramente guarita, risolvendo completamente i problemi sofferti da inizio stagione nelle curve lente. Anche Vettel, a fine gara, ha ammesso l’importanza del nuovo pacchetto aerodinamico portato in pista a Singapore che, secondo il pilota tedesco, è stato fondamentale per il risultato ottenuto dalla squadra: “Senza gli aggiornamenti qui non avremmo vinto. Penso che sarebbe andata così. Ieri è stata una bella sorpresa in qualifica. Purtroppo non ho fatto un bell’ultimo giro in Q3, non sono stato contento del tutto”.
E’ stata una corsa molto tattica quella impostata dalla Ferrari durante il briefing. Mercedes, avendo utilizzato l’ultimo set di gomme medie durante il Q1, ha corso “a carte scoperte”, in quanto avevano una sola strategia possibile: Soft e Hard. Questo gli avrebbe permesso di anticipare molto il primo stint per tentare un possibile undercut su Leclerc. Il team del Cavallino, prendendo atto di questa situazione, ha appositamente tenuto un ritmo piuttosto lento nella prima parte di gara, compattando il gruppo. Questa manovra ha creato una difficoltà a Mercedes, non disponendo della giusta finestra per anticipare lo stop, cercando l’attacco alla prima posizione. A livello strategico, il tanto bistrattato muretto Rosso, è stato perfetto. Grazie alla strategia la Ferrari è riuscita a portare a casa un uno-due che, in pista, sarebbe stato pressoché impossibile ottenere.
Il giro 19 e 20 sono stati i momenti chiavi per il trionfo rosso. Fino a quel momento, Leclerc, comandava la gara con Hamilton ad 1s e Vettel a 3,5s. Mercedes, pur avendo una piccola finestra, non ha rischiato il pit stop con Hamilton, mentre gli uomini in rosso hanno approfittato richiamando ai box Sebastian Vettel. Una scelta che, con il senno di poi, è risultata vincente e che, Ferrari, è “stata costretta” ad eseguire per proteggersi dall’eventuale undercut di Verstappen.
Senza “la necessaria sosta ai box di Vettel” la doppietta non sarebbe arrivata.
La mossa non era solamente difensiva visto che, “pittando” anticipatamente avevano la possibilità di andare ad attaccare la seconda piazza di Hamilton. Per Sebastian in realtà è andata molto meglio rispetto alle previsioni. Infatti, grazie ad un giro rapidissimo, l’ex pilota Red Bull scavalca, in un colpo solo, sia il cinque volte campione del mondo che il proprio compagno di squadra. Charles è rimasto piuttosto deluso per la scelta strategica, che di fatto gli ha impedito di raccogliere il terzo successo consecutivo. Leclerc, giustamente, ha molto da recriminare sulle scelte del muretto perchè, sempre secondo le sue parole, non è stato avvisato del pit stop di Vettel. Questa mancata comunicazione è chiaramente visibile anche dal grafico in basso.
Al giro 17, Charles aveva girato in 1.47.8, mentre nelle due tornate successive alza il ritmo: 1.49.0 (giro 18) e 1.49.6 (giro 19). Questo ritmo piuttosto lento è chiaramente imputabile al fatto che, il pilota monegasco, non è stato avvisato del pit stop di Vettel al giro 19. Giri lenti che sono stati fondamentali per l’undercut di Vettel nei confronti di Hamilton e Leclerc, il quale, avvisato con tempo, avrebbe potuto aumentare il ritmo mettendo in discussione l’undercut del pilota tedesco. Ferrari ha quindi preferito puntare al colpo grosso, senza preoccuparsi del giovane monegasco. La necessaria sosta ai box di Vettel era fondamentale nella strategia del Cavallino, capace di “portare a casa” la doppietta rispetto ad un primo e terzo posto.
Mercedes, arrivata a Singapore come la favorita, è stata letteralmente fregata dalla Ferrari. “I grigi” non si sono accontentati di un possibile terzo posto, convinti di giocare il jolly che gli avrebbe permesso di vincere la gara. Per questo, Hamilton, fallito il possibile undercut, è stato tenuto in pista nonostante le sue gomme Soft fossero decisamente in crisi. Toto Wolff ammette che a quel punto la strategia era quella di provare a vincere la corsa, non si sono accontentati del terzo posto: “Abbiamo sacrificato il terzo posto per cercare di vincere. Una scommessa anche se, dai nostri calcoli, la vittoria era molto difficile”. Hamilton ha concluso la gara al quarto posto grazie al team order nei confronti di Bottas che, effettuando il pit stop alcuni giri prima del compagno di squadra, avrebbe sopravanzato l’inglese. Valtteri, per uscire dietro ad Hamilton, ha alzato il piede girando ben 3s più lento del suo ritmo. Questo rallentamento è stato decisivo nel risultato della Mercedes perché, se Bottas avesse spinto, Hamilton aveva grosse possibilità di uscire dai box, sia dietro al finlandese che ad Albon, che seguiva da molto vicino il pilota di Nastola.
Il team di Brackey ha perso la gara in qualifica, facendosi battere dalla Ferrari. La W10 ha faticato nel riscaldare gli pneumatici, specialmente quelli anteriori. Una difficoltà riscontrata anche con le gomme Hard quando, sia Hamilton che Bottas, faticavano molto nei primi giri dopo la ripartenza da Safety Car.
Malgrado il terzo posto ottenuto da Verstappen, anche la Red Bull ha avuto una prestazione sotto le attese. Il team guidato da Chris Horner è convinto che la RB15 sia arrivata in pista con dati erronei provenienti dal simulatore. Questa situazione ha mandato fuori strada gli ingegneri, incapaci di trovare il giusto setup della vettura. La monoposto di Milton Keynes, così come la W10, ha sofferto molto i cordoli rialzarti rispetto alla scorsa stagione, cosi come l’asfalto sconnesso. In gara la RB15 è sembrata essere leggermente più competitiva rispetto alla qualifica, senza comunque poter aspirare oltre al terzo posto ottenuto, anche grazie all’ottima strategia del muretto, con il giovane talento Max Verstappen.
Autore e grafico: Cristiano Sponton – @spontonc
Foto: F1
Piccola precisazione:
Verstappen si è fermato insieme a Vettel e non al giro prima.