Dopo la prima vittoria in campionato della Ferrari per mano di Charles Leclerc, è già tempo di voltar pagina. Monza, quattordicesimo appuntamento del mondiale di Formula Uno, arriva in un clima di grande euforia sull’onda del trionfo di Spa-Francorchamps. L’attesa dei ferraristi per il settantesimo Gran Premio d’Italia è enorme, consapevoli che la SF90 abbia tutte le caratteristiche per replicare il risultato di domenica scorsa.
Gp d’Italia: Orari Italiani (Sky e TV8)
Prove Libere 1: 11:00 – 12:3 – Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00 – Qualifiche: 15:00
Gara:15:10
Gp d’Italia: Layout
La pista brianzola, circuito da bassissimo carico aerodinamico, è molto sensibile alla potenza delle power unit. Secondo le simulazioni 10 cv equivalgono a 2 decimi al giro. Al contrario il peso non è una variante cosi fondamentale, visto che 10 kg di carburante comportano una perdita al giro di 0,14 secondi.
Il layout di Monza, composto da 11 curve (7 a destra e 4 a sinistra) misura 5793 m. Il primo settore prevede due grandi rette collegate dalla prima variante, dove la velocità di marcia, nei quasi 1,4 chilometri del rettifilo principale, sarà fondamentale. Il secondo settore, composto dalla variante della Roggia e dalle curve di Lesmo è quello più tecnico, dove l’importanza del carico aerodinamico generato dal corpo vettura, risulterà determinante, visto che le vettura saranno con poca ala “aerodinamicamente scariche”. L’ultimo settore prevede due rette raccordate dalla famosa curva Parabolica, dove uscire con la giusta trazione sarà cruciale per raggiunge la velocità di punta ottimale prima di tagliare il traguardo.
Monza è particolarmente sensibile alla resistenza all’avanzamento, ben il 60% in più della media stagionale. I Team toglieranno drag cercando di lasciare inalterata la reattività della vettura e mantenendo un livello accettabile di carico per le (poche) curve presenti. Gli interventi di macro setup (in fabbrica) partiranno dal posteriore, con il ricercare l’optimo nella regolazione dell’ala. Si passerà poi al diffusore. Con un’ala da minor carico infatti, il flusso d’aria sotto il fondo verrà accelerato meno. I vari Team verificano quindi che non ci sia stallo aerodinamico. Per ovviare a questo problema e per ridurre ulteriormente la resistenza all’avanzamento, spesso a Monza si predilige scendere in pista con minor rake quindi una minor altezza della vettura al posteriore. Infine si passa all’anteriore (ala), intervenendo sugli ultimi due elementi, altrimenti la macchina risulterebbe sbilanciata sull’anteriore.
Gp d’Italia: Power Unit
Monza è da sempre simbolo della velocità, essendo un circuito molto esigente in termini motoristici. Con le attuali power unit il compito della MGU-H è fondamentale, in quanto deve offrire la giusta spinta alla monoposto evitando lo stesso della parte endotermica.
Malgrado le differenti staccate importanti del circuito di Monza, l’MGU-K non è in grado di recuperare una grande potenza. Parliamo, secondo le simulazioni, di valori pari a 650 kj al giro. Al contrario per l’MGU-H si stima un recupero dell’energia di 3305 kJ per ogni tornata. Grazie a questi dati possiamo facilmente capire come la propulsione elettrica su questa pista reciti un ruolo primario, aumentando la velocità massima di circa 20 km/h con un guadagno di 3,5 secondi al giro.
Sul circuito brianzolo farà il suo debutto il motore «Evo 2» che porterà ben pochi cavalli in più in qualifica mentre un passo in avanti più concreto, ma senza miracoli, sull’efficienza in gara che garantirà l’utilizzo di mappature più spinte per maggior tempo. L’ultima evoluzione della Power Unit italiana, che ha sofferto di qualche problema di troppo sui banchi, è la base su cui sta venendo “creata” la PU 2020. Dai rumors raccolti non sono previste comunque importanti e molte novità lato Power Unit per la vettura della prossima stagione. Ci si sta concentrando su telaistica e aerodinamica.
Gp d’Italia: Sistemi frenanti
Quattro anni fa a Monza le monoposto più veloci giravano in qualifica a 250 km/h di media sul giro mentre l’anno scorso superarono i 263 km/h. Il tempo impiegato in frenata non può che essere modesto: appena l’11 per cento dell’intera gara. Non sono invece un record negativo le 6 sole frenate per ogni giro: a Singapore sono 15, a Monaco, Yas Marina, Budapest e Baku 11 ma a Hockenheim sono solo 5. In media i freni vengono impiegati 10,6 secondi al giro, valore superiore solo alla pista di Spielberg che però è più corta, addirittura di un chilometro e mezzo.
Gp d’Italia: Pneumatici Pirelli
Per il Gran Premio d’Italia Pirelli ha nominato White hard C2, Yellow medium C3 e Red soft C4. Le tre mescole più usate finora in questa stagione offrono infatti il migliore compromesso per rispondere alle diverse esigenze del circuito conosciuto come il “Tempio della velocità”, che negli anni ha subito alcune importanti modifiche, con l’aggiunta di settori più lenti e tecnici ai rettilinei e alle curve veloci che lo caratterizzano da sempre.
La scelta è simile a quella della stagione 2018, quando furono portate medium, soft e supersoft, con la differenza che C3 e C4 sono leggermente più morbide rispettivamente di medium e supersoft. A Monza, i livelli di deportanza sono al minimo, per avere le velocità più elevate possibili sui lunghi rettilinei. Ciò implica che i pneumatici dovranno fornire il massimo grip meccanico in curva con possibilità di avere del sottosterzo anche perché le squadre tenderanno a gestire il posteriore per ottimizzare la trazione. La pista, in realtà, è piuttosto centrata e non chiaramente Front o Rear Limited.
Malgrado Mercedes e Ferrari abbiano strategie similari, quelle dei piloti dissentono. Vettel e Bottas optano per 4 compound di medium a discapito dell’unico treno a testa di pneumatici hard. Scelta differente per Hamilton e Leclerc che, a parità di soft, preferiscono disporre di un set in più di gomme hard. In casa Red Bull, oltre lo stesso quantitativo di gomme hard (1 solo set), Albon sceglie 3 compound medium e 9 di soft, mentre Verstappen preferisce 2 set di medium e 10 di soft..
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 & PG – @SmilexTech
Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1