Anteprima GP Giappone 2019: nuovo pacchetto aerodinamico per Mercedes
Mercedes è tornata. Il “mini dominio” Ferrari è stato interrotto. Brusca nei modi, e senza preavviso, arriva la doppietta. L’ennesima stagionale dei grigi. A Sochi, terra di conquista tedesca dall’era ibrida, le frecce d’argento tornano a dettare legge. Lo fanno soprattutto grazie alla centralina della vettura numero 5 capace, con un clamoroso effetto domino, di cambiare radicalmente volto alla gara. Lewis e Valtteri ringraziano, potendo usufruire di una sosta ai box agevolata. Il gruppo si compatta. Leclerc, secondo in quel momento, decide di combattere ad armi pari, preferendo una gomma nuova alla seconda posizione. Il muretto lo asseconda. La scelta, a posteriori è sbagliata. Il ritmo c’era, mentre la velocità per superare no.
Una settimana per rifletterci su c’è stata. La storica scuderia Ferrari arriva in Giappone con tanta voglia di rivalsa. Binotto avvisa tutti, in particolare i suoi: “L’approccio mentale, con il quale ci avvicineremo alla gara di Suzuka, sarà fondamentale. Solo cosi potremo estrarre tutta la prestazione disponibile dal pacchetto vettura. Se ne saremo capaci speriamo di poter confermare i livelli di competitività espressi negli ultimi appuntamenti”,
Toto risponde per le rime, pronto alla battaglia. La gestione degli pneumatici, secondo l’austriaco, risulterà fondamentale nello spostare gli equilibri. “Sarà una battaglia molto ravvicinata in pista; non vediamo l’ora. I nostri obiettivi per l’ultimo trimestre della stagione sono chiari e dobbiamo assicurarci di raggiungerli. Dobbiamo assolutamente estrarre tutto dalla nostra auto e dagli pneumatici se vogliamo essere in grado di lottare per una vittoria”.
E Red Bull? Risponde presente, pare. Un nuovo carburante verra introdotto proprio nel Gran Premio di casa, andando a completare gli ultimi aggiornamenti sulla PU nipponica. L’obbiettivo è quello di chiudere il gap con Ferrari e Mercedes.
Anteprima GP Giappone 2019 : Orari Italiani
Venerdì – FP1: 3.00 am – FP2: 7.00 am
Sabato – FP3: 5.00 am – Qualifiche: 8.00 am
Domenica – Gara: 7.10 am
Anteprima GP Giappone 2019: Layout
Il tracciato di Suzuka è composto da 18 curve (10 a destra, a 8 destra) che si srotolano lungo un percorso orario di 5.807km chilometri. La storica pista nipponica, teatro di moltissime battaglie, è stata giudice supremo di molti mondiali di Formula Uno. Il layout, unico nel calendario ad avere il percorso intrecciato, presenta settori molto differenti fra loro. Il primo è caratterizzato dalla oramai famosissima serie di curve a “S”. In questo punto della pista un setup ottimale è necessario per garantire agilità alla monoposto. Sarà inoltre cruciale utilizzare la traiettoria corretta per poter sfruttare al massimo il tracciato. Il secondo settore, il più lento dei tre, inizia con la veloce curva 8 che porta alla difficile staccata di curva 9, spesso teatro di lunghi da parte dei piloti. Successivamente si imbocca un breve rettilineo che conduce alla delicata frenata del tornantino.
Questa staccata si effettua con il carico aerodinamico della vettura spostato verso destra. Pertanto i piloti devono prestare maggiore attenzione gestendo al meglio il pedale del freno, evitando possibili bloccaggi all’anteriore sinistra generati dalla mancanza di spinta verticale. Successivamente, dopo un breve allungo a piena potenza, arriva l’impegnativa Spoon Curve, curva a raggio costante in contropendenza. L’ultimo settore comprende la rapidissima 130R che conduce alla staccata più dura di tutta la pista. La chicane che immette sul rettilineo finale è molto stretta ed impegnativa. Affrontarla al meglio significa godere della giusta trazione per poter raggiungere la massima velocità nell’imminente rettilineo di arrivo/partenza.
Anteprima GP Giappone 2019: Aerodinamica
A Suzuka l’obbietto è quello di trovare il giusto compromesso con il carico aerodinamico. In Giappone, data la peculiare configurazione della pista, la vettura necessita di una grande velocità per affrontare al meglio i due rettilinei del tracciato nipponico. Inoltre, vista la presenza di curve molto tecniche con staccate in contropendenza, la monoposto deve godere della giusta downforce per ottenere maneggevolezza e stabilità. Il delta creato dall’apertura dell’ala mobile non è dei più grandi. Si parla di un valore che si aggira attorno agli 8-10 Km/h.
Anteprima GP Giappone 2019: Power Unit e Trasmissione
Suzuka è una pista meccanicamente molto esigente. Per il 70% del giro il motore endotermico sarà alla massima potenza, superando abbondantemente il valore di Sochi. Per essere rapidi, in Giappone sarà altrettanto importante la parte ibrida della vettura. Il recupero dell’energia cinetica e dell’entalpia dei gas di scarico in eccesso, ottenuta tramite il sistema MGU-H, è tra più alti del campionato con un valore pari a 3141 kj. Sommandoli agli 832 kj ottenuti dall’MGU-K si raggiunge un totale di 4231 kj per ogni tornata. In termini cronometri l’energia prodotta fornisce un vantaggio di quasi 4 secondi al giro, regalando un valore di circa 25 chilometri nella velocità punta.
Affrontando le 18 curve che compongono il bellissimo circuito nipponico, i piloti di Formula Uno non metteranno sotto particolare stress il sistema di trasmissione delle differenti monoposto. Il valore delle cambiate durante un giro risulta tra i più bassi dell’intero campionato. Le marce più utilizzate saranno la sesta e l’ottava.
Anteprima GP Giappone 2019: Carburante
Nella Formula Uno moderna tra i fattori da tenere presente con particolare attenzione ci sono i consumi. Malgrado l’aumento di 5 kg di carburante che le monoposto possono imbarcare da oramai due stagioni, a Suzuka il valore resta critico. Serviranno infatti 101 kg di benzina per completare la gara. Malgrado la configurazione da medio/basso carico, i piloti dovranno gestire il carburante praticando la tecnica del lift and coast. L’ingresso della Safety Car favorirebbe non poco la gestione di questo valore.
Effetto peso: 0”20 secondi di ritardo al giro ogni 10 kg
Effetto potenza: 0”19 secondi di guadagno ogni 10 CV
Anteprima GP Giappone 2019: Impianto frenante
Le 18 curve del tracciato richiedono l’impiego dei freni in 8 occasioni per giro, per poco più di 13 secondi complessivi: in 2 curve, infatti, la frenata si protrae per meno di un secondo. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota usa i freni per 11 minuti e mezzo complessivi. La quasi totale assenza di frenate da brivido si traduce in una decelerazione media sul giro di 2,8 g, record negativo del campionato.
Essendoci poche curve contraddistinte da forti decelerazioni, l’energia dissipata in frenata nel corso dell’intero Gran Premio da una monoposto è contenuto: 120 kWh, meno della metà di Singapore. Molto modesto è anche il carico esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi sul pedale del freno: meno di 29 tonnellate. Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, il Suzuka International Racing Course rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2.
Anteprima GP Giappone 2019: Previsioni
Nonostante la doppietta realizzata dalle frecce d’argento a Sochi, i tecnici della Mercedes non sono certo contenti per il rendimento dimostrato dalla W10. Improvvisamente, da dominatrici incontrastate della scena, le frecce d’argento sono passate all’inseguimento della rinata SF90. Il grande salto prestazionale che la Ferrari ha effettuato a Singapore ha sinceramente spiazzato i tedeschi. Le 4 pole position consecutive, in 4 layout differenti fra loro, testimoniano le grande forza del team di Maranello capace, almeno in prestazione pura, di sconfiggere Mercedes. Malgrado la vittoria in Russia, Toto Wolff si è detto parecchio preoccupato per la situazione attuale. La volontà dei tecnici di Brackley è quella di rimontare al più presto questo divario tecnico. Per questa ragione arriva l’ultimo pacchetto aerodinamico stagionale per la casa della stella a tre punte. Nelle intenzioni dei tecnici tedeschi c’e il desiderio di compensare il deficit di potenza attuale.
In casa Ferrari invece c’è la voglia di continuar a stupire. Dopo la doppietta mancata di Sochi l’obbiettivo è sempre lo stesso… vincere. Oltre il pacchetto aerodinamico di Singapore, la specifica numero 3 del propulsore italiano ha creato un gap importante, capace di fare la differenza soprattutto in qualifica. Il vantaggio prestazionale della rossa deriva dal particolare sistema di aspirazione dell’endotermico, capace di portare parte dell’olio di raffreddamento direttamente in camera di combustione, visto che, sotto questo aspetto, non esistono norme al riguardo. Un motore endotermico più performante permette ai ferraristi di iniziare il recupero di energia anticipatamente rispetto agli altri team, potendo avviare tale operazione già nelle parti finali dei rettilinei.
In questa particolare fase del mondiale, sebbene i risultati siano già scritti, il lavoro in vista della prossima stagione è molto importante. Il regolamento tecnico 2020 non cambierà di una virgola. Per questo motivo le monoposto saranno la naturale evoluzione delle attuali. A Maranello si è lavorato molto negli ultimi mesi per far funzionare il concetto della SF90, anticipando soluzioni previste per la prossima stagione. In questo senso la competitività dimostrata dal team del Cavallino fa bene sperare per il futuro.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageizf1
Foto: Ferrari – F1 – Arcari Alessandro
Articolo veramente di dubbia qualità: il titolo parla dell’aggiornamento della W10 e nell’articolo non c’è neanche una foto o una descrizione (già presente su altri siti) dell’aggiornamento in questione…
Inoltre sono presenti parecchi errori gratuiti, del tutto non necessari: “carico aerodinamico spostato verso destra” alla staccata del tornantino non ha nessun senso né spiegazione fisica, così come anche specificare che la Spoon è una curva a raggio costante (del resto se fosse a raggio costante non si chiamerebbe certo cucchiaio… I cucchiai sono circonferenze?).