Valtteri Bottas, a Suzuka, ha ottenuto la sua terza vittoria stagionale interrompendo un digiuno che durava dal 28 aprile, allorquando si è disputato il Gran Premio di Baku. In questi quasi sei mesi il finnico ha dovuto osservare quasi inerte l’ascesa di Hamilton, il ritorno di Vettel, la conferma di Verstappen e l’esplosione di Charles Leclerc. Giorni lunghi e difficili quelli vissuti del ventinovenne di Nastola; un periodo nel quale il divario in classifica rispetto al suo compagno di squadra s’è fatto preoccupantemente ampio. Ma non solo, Bottas ha visto anche accorciarsi decisamente il margine per garantirsi la piazza d’onore minacciata dal duo ferrarista e dall’olandese della Red Bull.
Il trionfo in terra nipponica è stata dunque una boccata d’ossigeno per il “77” che, a quattro gare dal termine, vede più salda la sua posizione in graduatoria e fa un pensierino al grande jackpot. Anche se la prospettiva, razionalmente, sembra quasi assurda. Ma finchè la matematica non decreta la fine delle ostilità ogni cosa è possibile.
A proposito di numeri, il GP del Giappone, oltre ad aver sancito con i crismi dell’ufficialità il sesto titolo costruttori consecutivo per la Mercedes, ha narrato un’altra verità: il titolo piloti sarà un affare a due tra i portacolori del team di Brackley. Con 104 punti in palio, compresi i 4 per il GPV, Hamilton non può essere più insidiato da Leclerc, terzo in classifica, che dista ben 117 lunghezze. Il solo Bottas può reclamare il diritto di credere all’alloro iridato ed è quello che ha ribadito in un’intervista rilasciata al canale ufficiale della Formula Uno.
“Non mi arrendo finchè c’è una possibilità teorica” ha esordito l’ex Williams. “Domenica è stato un buon esempio del fatto che bisogna sempre crederci: partivo terzo su una pista sulla quale è molto difficile superare e c’erano due Ferrari davanti. Era molto complicato arrivare alla vittoria ma nonostante ciò ci sono riuscito. Vincere il mondiale, è ovvio, sarà difficilissimo. Sono una persona realista e so che servirà grande fortuna e che dovrò vincere tutte e quattro le restanti gare. A questo punto, forse, è meglio non pensarci. Il mio rammarico è essere molto lontano da Lewis. Se questo è successo – ha proseguito Valtteri – è colpa mia. Ora devo ragionare gara per gara e vedere a fine anno come andrà“.
Un Bottas, dunque, improntato al fatalismo. In effetti il finnico ha pochissimi strumenti per orientare il fato dalla sua parte. Con 64 punti di distacco e tre vittorie contro le nove di Hamilton non gli basterebbe nemmeno pareggiare i conti in classifica perchè risulterebbe comunque perdente. Sarebbero, ad ora, 65 i punti che il finlandese dovrebbe racimolare in più del campione del mondo in carica. Una cifra ragguardevole soprattutto se consideriamo i trend stagionali. Sembra altamente improbabile che Hamilton crolli di schianto negli ultimi appuntamenti annuali. Tra l’altro, la partita potrebbe chiudersi già domenica 27 ottobre quando il carrozzone sarà di scena sul’asfalto dell’Hermanos Rodriguez. Pista che potrebbe essere indigesta alla W10 che soffre particolarmente le gare in altura. Ciò che farebbe Bottas se conquistasse il primo mondiale della sua carriera sarebbe un autentico miracolo sportivo.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes AMG-F1