F1 2021: scoppia la pace fra team, FIA e Liberty media?
L’accordo di massima è arrivato. La riunione fiume, svoltasi a Parigi nella giornata di ieri, ha emesso i primi verdetti. Malgrado l’assenza di un comunicato ufficiale trapelano le prime notizie. Lo Strategy Group, composto da FIA, FOM ed i diversi team di Formula Uno, hanno finalmente concordato su diversi punti, confermando peraltro le differenti indiscrezioni delle ultime settimane.
Budget cup
La necessità di diminuire i costi della categoria è da tempo sul tavolo delle proposte. In questo senso tutti d’accordo. Escludendo i costi legati alla logistica, marketing, compensi dei piloti e stipendi dei top manager, il tetto monetario stimato da rispettare sarà di 175 milioni di dollari per ogni scuderia. Altro tema molto caldo, sul quale si è giunti ad una risoluzione, è la ripartizione delle risorse monetarie tra le varie scuderie. La decisione va verso una divisione dei fondi molto più equa, capace di soddisfare le volontà dei team meno abbienti. Secondo le nuove istanze, il 15% dell’incasso complessivo dei top team andrà a riempire le casse delle scuderie classificate da 4° al 6° posto.
Mini race
Una delle soluzioni “paventate” durante le ultime settimane era la griglia invertita. Per “movimentare” lo spettacolo si era ipotizzato un rimescolamento delle pozioni di partenza, disputando una mini race al sabato capace di generare la grigia di partenza della domenica. Questa soluzione, bocciata da molte opinioni “illustri” del Circus, avrebbe creato diverse problematiche, quali l’aumento dei costi ed una logistica più complicata. L’opposizione di vari team ha bocciato sul nascere questo provvedimento, congelandolo, al momento, per un prossimo futuro.
Standardizzazione
Il tema che sicuramente stava più a cuore, tra tifosi ed addetti ai lavori, era “l’insana” voglia di FIA e Liberty Media di unificare le monoposto, fornendole di molte parti standard. Scongiurata pertanto la manovra, i piccoli cambi riguarderanno solamente mozzi e dadi, potendo comunque continuare a godere di una fornitura differente. Lo spirito della categoria resta lo stesso. La Formula Uno è da sempre la massima espressione dello sviluppo tecnologico del motore. Ingabbiare questa “necessità” sarebbe risultato un grave errore. In questo senso, Ferrari su tutti, si era opposta fortemente al provvedimento.
La voglia di non “svegliare il can che dorme” è sembrata ovvia visto che, tramite le parole di Mattia Binotto, si era capita la pronta opposizione che Ferrari avrebbe esercitato utilizzando il diritto di veto. Sotto questo fronte c’è da registrare un piccolo cambio. Il diritto storico conquistato dalla scuderia italiana continuerà a restare tale, con una differenza. In caso di diatriba tra le parti il team di Maranello non potrà più avvalersi della magistratura ordinaria, dovendosi “accontentare” di rivolgersi alla sola Corte d’Appello della FIA. Le tematiche legate a questa concessione, comprenderanno Finanza, Power Unit, e il DNA della Formula 1.
Alla fine è giunto, dunque, il classico compromesso. Sembra accontentare tutti. Gli effetti si vedranno solo nel tempo. Salvo ulteriori colpi di scena che non sono da escludere.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageizf1
Foto: F1 – FIA