Un Last Car is on the Grid particolarmente semplice quello in cui analizzeremo gli onboard delle Ferrari durante il GP del Giappone 2019. Semplice anzitutto perché si torna al format dei due paragrafi dato che la gara dei due ferraristi a causa dell’errore di Leclerc in curva 2 non è intrecciata; semplice anche perché escludendo l’azione al via, il resto della gara è stata particolarmente piatta anche per Vettel ad eccezione degli ultimissimi giri. Senza perderci quindi in troppe chiacchiere, passiamo direttamente agli onboard.
Una gara che Sebastian Vettel voleva iniziare troppo in fretta
Sarebbe probabilmente potuto essere uno scatto perfetto… se solo fosse arrivato nel momento perfetto. Sebastian a fine gara non ci ha girato attorno nel team radio conclusivo: “Scusate per la partenza; ho sbagliato io”. Nessuna leva calibrata male, nessun problema meccanico o di software: Seb ha rilasciato la frizione in anticipo rispetto allo spegnimento dei semafori. Si sa, in formula 1 dopo l’accensione dei cinque semafori, lo spegnimento avviene in un delta di tempo random: nelle ultime gare, ad esempio, è avvenuto che a Monza e in Russia si siano spenti in un lasso di tempo “standard”. Il caso ha voluto invece a Singapore che i semafori si siano spenti immediatamente dopo l’accensione dei cinque rossi; questa volta, invece, si sono spenti con qualche decimo di ritardo in più (come in tantissime altre gare di questa stagione). Vettel ha sbagliato, ha anticipato la partenza ed è stato però particolarmente sveglio non solo a ripremere la frizione, dosare di nuovo il gas e ripartire a fionda perdendo alla fine solo una posizione ma soprattutto a non mandare – in tutta questa procedura – la vettura all’anti-stallo. Se la vettura fosse andata in anti-stall, Seb avrebbe a mio parere perso almeno 8-10 posizioni. È successo a Kimi qualche anno fa a Monza (nel 2015), è successo sempre a lui proprio due settimane fa a Sochi, è successo a Verstappen nel 2017 in Austria, ma le occasioni non si contano di certo sul palmo di una mano. In tutti questi casi i secondi persi (e le posizioni di conseguenza) sono stati davvero molto più importanti.
L’errore permetterà a Bottas di sopravanzarlo facilmente prima dell’arrivo in curva 1. C’è però da dire un’altra cosa in verità. L’errore di Vettel, abbinato ad una partenza eccezionale di Bottas permetterà il sorpasso – tornerò tra poco sul motivo per il quale a mio parere ci sia stata questa partenza eccezionale. Appurato l’errore di Seb, infatti, Bottas è partito meglio anche Leclerc e di Hamilton. Il tutto potrebbe essere riconducibile ad una parte di pista con maggiore grip, ad una partenza straordinaria del finlandese o ad una fusione di entrambe le cose, ma secondo me c’è anche dell’altro. Ciò che è evidente è che le partenze di Vettel (naturalmente), Leclerc e Hamilton non sono state all’altezza di quelle del finlandese. Il motivo? Vettel! Ho riguardo l’onboard di Bottas tante, tante, ma tante volte prima di essere sicuro di voler scrivere questa cosa. La falsa partenza di Seb (anticipata davvero di pochissimi decimi rispetto allo spegnimento dei semafori) ha ingannato Bottas che ha rilasciato la frizione nel tempo utile al suo tempo di reazione rispetto al movimento di Vettel che è coinciso ALLA PERFEZIONE con lo spegnimento dei semafori. In altre parole: se Vettel avesse fatto il jump start anche solo due decimi prima di quando è effettivamente avvenuto, Bottas lo avrebbe seguito a ruota rischiando anche lui una eventuale penalità. Ho guardato la partenza di tutti i primi 6, ho riguardato le ultime 5 partenze di Bottas nei precedenti GP. Vi garantisco che dopo aver passato circa 50 minuti solo a riguardare le partenze, non si era mai vista una reazione simile da parte sua (o di altri) e penso proprio che la falsa partenza di Sebastian abbia ingaggiato buona parte di quella reazione. Una partenza simile per Bottas era avvenuta sono in Austria nel 2017 dove aveva nuovamente rischiato una penalità perché la macchina iniziò a muoversi nel millesimo in cui si spensero i semafori (e questo è biologicamente impossibile a meno che non si inizi il rilascio della frizione effettivamente con qualche centesimo in anticipo e il semaforo, casualmente e per fortuna, si spenga proprio mentre la macchina inizia a muoversi).
In molti non sarete d’accordo, ne sono già consapevole. Vi prego soltanto di reperire in rete un video dove possiate vedere la partenza di Bottas dall’onboard (o meglio ancora dagli spalti) e di giudicare voi stessi alla luce di quanto scritto qui, prima di etichettare questa teoria come assurda (solo perché magari non trapelata da nessuno (che io sappia) nel post-gara).
Tornando a Vettel, dopo l’errore è già particolarmente bravo e fortunato a perdere solo una posizione. Partendo primo, dopo una bellissima pole position ottenuta nella sessione straordinaria di qualifica alla domenica mattina, infatti, perde solo la posizione su Bottas portandosi in curva 2 con Leclerc, Verstappen e Hamilton (anche l’olandese è stato autore di una bellissima partenza, migliore di quella di Leclerc e di Hamilton).
La gara di Seb procede quindi nei primi giri con la possibilità di una penalità che poi non giungerà: il documento ufficiale diramato ammette che nonostante dalle prove video si veda la macchina muoversi, quel movimento è rientrato nei limiti ammessi dalla FIA nella misurazione che avviene tra transponder della vettura e sensori della pista. Una decisione simile venne presa già in passato con Bottas in Austria ed è regolata dall’articolo 36.13a del regolamento sportivo della F1. Personalmente sono del parere che con le tecnologie attuali sarebbe possibile diminuire questo limite di tolleranza: di certo non è possibile ottenere vantaggio “programmato” (anche perché al contrario di Bottas in Austria 2017, Sebastian si è poi fermato ed è nuovamente ripartito), tuttavia la macchina si è mossa e ciò è stato sicuramente evidente seppur permesso da una tollerabilità di sensori e regolamento.
La gara di Seb, dopo questo evento, è stata di conseguenza molto tranquilla. Non aveva ritmo sufficiente per impensierire Bottas, si trovava senza il compagno di squadra impegnato nelle retrovie a non poter gestire strategie particolari contro due punte e di conseguenza procede nella gara limitando le comunicazioni a passo gara e distacchi. Il tedesco viene informato del problema all’ala di Leclerc nel primo giro, così come della sua sosta nel terzo per sostituirla. Gli comunicano nel corso del giro 9 dopo aver aggiornato in autonomia il manettino di usura che sono sul Piano A (due soste). Nel giro 10 aggiungono inoltre che il ritmo gara è buono. Nel giro 13 gli comunicano nuovamente che sono ancora sul piano A, gli chiedono un aggiornamento sull’usura e di continuare a mantenere alta la concentrazione. Il pilota nel giro 14 comunica però che non pensa riuscirà a mantenere quel ritmo ancora per molto. Nel giro 16, quindi, dal box gli chiedono un aggiornamento sulle regolazioni all’ala anteriore: lui risponde che vuole un click di ala in meno e viene richiamato al termine del giro stesso.
Giunge però al bloccaggio sia in curva 16 che all’ingresso della pitlane andando al limitatore: per questo motivo sceglie di fare un cambiamento all’incidenza di ala chiedendo più ala. Seb rientra quindi in pista con nuove gomme soft in quarta posizione.
Dal box lo avvertono che Bottas si sta coprendo da questo possibile undercut con una sosta. Il tedesco completa quindi un sorpasso su Sainz nel corso del 18esimo giro alla Spoon e viene informato da Adami che Bottas è quindi su una strategia a due soste e Hamilton su una strategia ad una sola sosta (che poi verrà convertita in una a due soste anche per lui). Gli viene indicata una mappatura Mix particolarmente tranquilla in questa fase.
Nel giro 22 il tedesco viene informato che Hamilton ha fatto la sua sosta. Nel 25, Adami si riapre in radio per comunicare che sta facendo un buon lavoro con le gomme e di continuare.
Nel giro 29, in risposta a diversi lap time alti di Bottas, Seb chiede di domandare ad Adami di verificare se i tempi particolarmente alti di Bottas (prossimi all’1:34) siano finti o veri. Riccardo dopo aver controllato, risponde che il finlandese sta facendo registrare quei tempi perché si trova nel traffico.
Nel giro 30, Sebastian aggiorna nuovamente in autonomia il manettino dell’usura gomma. Dal box gli chiedono quindi un aggiornamento sull’ala anteriore e nel corso del 31 lo richiamano ai box per montare un nuovo set di gomme medie su cui dovrà girare 22 giri fino alla bandiera a scacchi.
Esce quindi in pista in terza posizione nel giro 32. Davanti guida il gruppo Bottas, con Hamilton dietro al compagno di squadra impegnato nel traffico di alcuni doppiati. Sebastian quindi, nel giro 35 domanda quando sarebbero arrivati anche loro nel traffico. Adami gli risponde che nell’arco di cinque giri avrebbero raggiunto Magnussen e tutti gli altri. Nel giro 37 lo informano che Bottas è ora impegnato nella sua seconda sosta e che Hamilton è quindi in prima posizione.
Ulteriore aggiornamento giungerà nel giro 42 quando Adami informa Seb che Hamilton sta per fermarsi (penso non se lo aspettassero) e che uscirà quattro secondi dietro al tedesco. Adami si riapre in radio nel giro 43 informandolo che uscirà in verità 5.3 secondi dietro di loro.
Nel corso del giro 45 viene autorizzata una mappatura MIX particolarmente performante, viene informato che mancano 9 giri e che per difendersi potrebbe pensare alla (ormai solita) strategia di mappature SoC alte, utili ad immagazzinare quanta più energia possibile nelle batterie da scaricare nei punti di sorpasso (rettilinei posteriore e principale) mediante K1/K1 Plus. A quel punto la telecamera passa ad inquadrare il posteriore della vettura di Sebastian.
Ciò che è certo è che il distacco dal giro 47 in poi non salirà mai oltre il secondo nelle comunicazioni di Adami (prima dell’hairpin, alla spoon e alla Casio). Nel giro 48 autorizzano inoltre l’utilizzo di una mappatura Spark 4 che però non viene attivata da Seb dato che nel giro 49 gli viene ripetuto. Io naturalmente non ho avuto visuale a riguardo (dato che non avevo inquadratura del volante) ma ipotizzo che Seb abbia volutamente non scelto di attivarla (ignoro il motivo) dato che nel corso del 51 Adami gli ripete ancora una volta di attivarla per avere maggiore performance (tre volte quindi).
O Sebastian non ne ha sentito la necessità o aveva preoccupazioni di affidabilità oppure consapevole di quello che quella mappatura fa, ha optato per non attivarla per scongiurare un comportamento anomalo della vettura mentre era al limite (ricordiamo sempre che la motricità delle vetture di F1 proviene sempre dal posteriore, ed è proprio in quell’area che maggiormente Vettel ha problemi di feeling con la SF90).
Da segnalare come Sebastian sia riuscito a mantenere la posizione in particolare modo nel corso del giro 50 e che spero possiate apprezzare nella sequenza di immagini su riportata. L’azione di Hamilton, infatti, inizia sensibilmente prima rispetto al tentativo di sorpasso. Il pilota inglese sceglie di uscire alla hairpin in maniera differente rispetto ai giri precedenti con una traiettoria maggiormente a V utile a poter scaricare più coppia (immagine 1). Ciò permetterà di essere vicino alla spoon e di uscire particolarmente veloce e vicino a Vettel (immagine 2). Vettel rendendosi conto di questa cosa, sceglie di non doppiare Gasly davanti che in verità alza il piede alla 16 per lasciarlo sfilare (immagine 3). Vettel invece rimane in traiettoria a Gasly uscendo dalla 130R mettendosi anche al centro della pista per evitare che Hamilton potesse tentare un attacco all’esterno. Ciò permetterà quindi al tedesco di avere DRS nel rettilineo principale (il punto di rivelazione è proprio 50 metri prima di curva 15) seppur alla Casio Hamilton gli sia praticamente incollato (immagine 4 e soprattutto 5). Così facendo, sfruttando la scia di Gasly ed unendo DRS all’ottima potenza della PU Ferrari in rettilineo riuscirà ad annullare forse la più pericolosa delle azioni di sorpasso che Hamilton aveva preparato già all’hairpin (immagine 6). Si giunge così al termine del giro 52: la direzione gara espone per sbaglio la bandiera a scacchi (digitale) ma dato che tutti continuano a spinger,e Adami invita Seb a fare altrettanto (keep on pushing, one more lap). Lo informano inoltre che ha a disposizione il K1 nel rettilineo posteriore nel caso Hamilton tentasse un ultimo attacco lì (“comicamente” se fosse riuscito nel sorpasso, questo sarebbe poi stato invalidato dato che la gara è stata poi dichiarata finita col senno di più proprio sul finire del giro 52, rendendo il giro 53 un “giro fantasma”).
Un Leclerc in versione Vettel 2018
Una gara decisa tra la partenza e curva 2. Leclerc parte male sia perché a tutti può capitare una partenza non al top, sia perché tutti i cinque dei primi dieci – tranne Norris – (Leclerc, Hamilton, Albon e Grosjean) partiti sulla destra del tracciato hanno avuto uno scatto peggiore di quelli a sinistra. Se Leclerc però, parte peggio di Vettel (nonostante la falsa partenza e questo dice molto sulla scarsa performance), parte sicuramente ancor peggio di Bottas (che è l’unico a sopravanzare Vettel), ma anche di Verstappen (che invece parte meglio sia di Leclerc che di Hamilton).
Anche Hamilton stesso si trova nella medesima condizione di Leclerc se osservate bene le immagini: Leclerc perde la posizione su Bottas, non la guadagna su Vettel, la perde quasi con Verstappen con cui va al contatto (non la perde sull’olandese solo perché lo tampona). Hamilton non la guadagna su Leclerc, la perde su Verstappen e quasi va al contatto con Sainz in arrivo in curva 3, che riesce ad evitarlo solo per prontezza di riflessi alzando il piede e rinunciando ad impostare la curva al meglio lasciandolo quindi il collega inglese passare
Tornando a Leclerc lui vedendo Verstappen all’esterno tenta di tenere giù il piede. La macchina ormai vicina a quella di Vettel perde grip sull’anteriore andando in un sottosterzo che porterà il pilota monegasco a buttare fuori l’olandese compromettendo la Red Bull al punto che arriverà il ritiro per lui. Per questa manovra sarà giustamente penalizzato di cinque secondi: in passato si è spesso parlato di incidenti di gara nel primo giro ma in questo caso Verstappen aveva lasciato davvero tutto lo spazio necessario e non mi sembra ci siano gli estremi di un concorso di colpa.
Perché nel titolo del paragrafo parlo di “versione Vettel 2018”? Tante volte, l’anno passato, è stata sottolineata una colpa del pilota tedesco: quello di pensare che in caso di partenza sbagliata o comunque non in pole position, abbia giocato le sue gare in curva 1 andando spesso al contatto (Francia e Monza 2018 su tutte). Mi è parso il medesimo atteggiamento di Leclerc in questa gara: partito male al via, non riesce a sfruttare l’errore del compagno di squadra per superarlo e oltretutto perde la posizione su Bottas (che ha comunque superato anche lui dato che, fino a prova contraria, partiva terzo), ha poi rischiato la posizione su Hamilton lasciando spalancato il portone a Verstappen che, inutile negarlo, lo avrebbe passato agevolmente. Ha tentato così di tenere giù il piede con un sottosterzo in quel punto largamente prevedibile (come dichiarato anche nel documento FIA): da qui l’errore che ha messo fine in parte alla sua gara e completamente a quella di Max.
Fa ancora di più riflettere, il fatto che Leclerc sulla griglia di partenza prima del giro di formazione, sia tornato ad utilizzare il software di simulazione dei semafori installato sul volante diverse volte per esercitarsi al rilascio della frizione. Il monegasco non lo utilizzava più da diverse gare ormai (l’ultima volta lo aveva adoperato prima della partenza a SPA): evidentemente il programma ristretto con il sabato completamente saltato, non gli aveva probabilmente dato tutte le sicurezze sulla delicata fase di partenza.
Ho trovato sinceramente opinabili (è un eufemismo, in verità) le parole di Binotto nel post-gara: “[La partenza di] Charles una conseguenza di Sebastian, immagino adesso non ho parlato con lui, ma secondo me, insomma, ha visto muovere Seb, si deve essere distratto un attimo, ha perso il tempo di reazione[…]”. Personalmente alla luce da quanto visto con Bottas trovo assurdo colpevolizzare Sebastian per la scarsa performance al via di Charles. Innanzitutto a prescindere che si tratti di un compagno di squadra o di un rivale, una falsa partenza non deve scatenare un effetto domino su un pilota professionista (punto! cit.). Secondo aspetto, se davvero la partenza di Charles fosse stata influenzata da quella di Seb, il monegasco avrebbe dovuto avere il medesimo scatto di Vallteri che proprio a causa dell’errore di lasciarsi condizionare dalla partenza anticipata di Vettel, si è trovato invece a fare una partenza perfetta grazie allo spegnimento dei semafori avvenuto qualche centesimo dopo. Charles ha semplicemente sbagliato la partenza in maniera evidente sia perché stava sul lato sporco della pista, sia perché non ha avuto una buona reazione: capita a tutti.
Leclerc si apre immediatamente con il muretto segnalando di avere danni alla vettura. Dal box comunicano che stanno controllando i dati. Il team si riapre in radio nel corso del primo giro chiamandolo ai box, esattamente nel cambio di direzione tra la 16 e la 17. Leclerc, aveva tutto il tempo di rientrare (la pit entry si trova tra la 17 e la 18) e lui era proprio sul cordolo destro (esterno della 17) con possibilità quindi di entrare agevolmente. Lui tuttavia si apre in radio mentre stava ormai superando la pitlane dicendo: “Perché?”, aggiungendo poi ormai nel rettilineo che lo avevano chiamato troppo tardi. Questa cosa non è propriamente vera anche perché nel corso del secondo giro Charles si riapre dicendo: “Perché non continuiamo stando fuori ancora un po’?” Dal box rispondono insistendo: “Box, now box”. Leclerc si riapre in radio dicendo: “Ricevuto, volevo solo farvi sapere che la macchina non è messa poi così male. So che probabilmente lo sembri (dalle immagini) ma è abbastanza ok”. Dal box non gli danno risposta. Lui si riapre quindi in radio dopo la Spoon chiedendo: “Mi confermate quindi che devo fermarmi ora?”. Marcos conferma. In quel preciso istante, tuttavia, volerà una grossa porzione di ala anteriore (l’endplate sinistro) che andrà a danneggiare lo specchietto destro di Hamilton. Il non volere rientrare ai box di Leclerc nel corso del primo giro (non una colpa di Ferrari che lo aveva richiamato), poteva portare a conseguenze ben più gravi ed i secondi di penalità (10) dati al pilota sono stati sacrosanti seppure nelle motivazioni errati a mio parere (nel documento infatti, viene maggiormente incolpato il muretto, quando a mio parere ha agito correttamente richiamando il pilota al primo giro e scegliendo poi di non richiamarlo quando ormai la macchina aveva perso tutte le appendici pericolose).
In quel momento quindi, come scopriremo poi dal documento pubblicato dalla FIA con i dieci secondi di penalità, ormai consapevoli che la macchina non ha più parti non sicure comunicano a Leclerc di rimanere fuori (lo fanno in curva 16). Tuttavia la FIA insiste perché la macchina venga ispezionata e venga quindi fermata al box per la sostituzione del muso. Per questo motivo nel corso del giro 3 richiamano Charles ai box.
Lui – a maggior ragione del fatto che ormai parte dell’ala anteriore ha ceduto e che la macchina è comunque guidabile – insiste nel dire che la macchina è abbastanza ok. Infatti, come lui stesso realizzerà, riesce ancora a tenere un buon ritmo e a tenersi Hamilton dietro e l’unico problema alla carrozzeria è rappresentata dallo specchio sinistra che balla molto (e si solleva in rettilineo) dato che ha perso l’ancoraggio al sidepod.
Di certo, in un pit stop, non avrebbero mai potuto ripararlo quindi effettivamente a quel punto la sosta è effettivamente ormai inutile. Dal box, tuttavia, spinti anche dalla FIA, insistono per fermarlo e cambiare il muso. Il monegasco monterà quindi gomme media tra il giro 2 e 3 uscendo in ventesima posizione. Dal box gli comunicano che dai dati a quel punto è tutto ok e che i vari sensori provenienti dalla vettura segnalano che il bilanciamento aerodinamico risulta essere corretto. Nel giro 6, infatti, Leclerc fa segnare anche il giro più veloce ed inizia la sua rimonta utilizzando in diversi punti giro dopo giro, il K1 Plus. Lo fa principalmente tra la 14 e la 15 e la 18 e la 1. Alle volte, tuttavia, lo fa anche tra la 11 e la 13 dimostrando a chi l’anno scorso avesse avuto qualche dubbio a riguardo, che i sorpassi alla spoon sono possibili (già l’anno scorso Vettel portò a termine diversi sorpassi in quel punto utilizzando proprio il K1 appena uscito dall’hairpin).
Leclerc procede quindi con la sua rimonta superando Kubica, Russel, Verstappen, Kvyat, Kimi, Grosjean, Magnussen e Giovinazzi. I sorpassi più sofferti sono stati quelli su Verstappen che tenta di chiudergli la porta in prossimità di curva 1 e quello su Antonio che si difende benissimo uscendo dalla 130R nel giro 17 venendo superato solo nel corso del giro 18.
Nel corso del giro 21 ha ormai aria libera: si trova in settima posizione avendo sopravanzato piloti che si sono fermati per la loro prima sosta. Gli comunicano che il suo passo è buono e di continuare così.
Giungiamo così al giro 25: Leclerc viene richiamato ai box ed esce con gomma soft nel giro 26 in dodicesima posizione. Anche in questo caso torna a divertirsi con molti sorpassi sempre gestiti con SoC su posizioni alte e K1+. Supera così Kvyat, Ricciardo che era l’unico a non avere ancora fatto la sosta, poi Perez, Hulkenberg, Stroll e Gasly. Si troverà quindi in sesta posizione nel giro 34 quando gli suggeriscono di ritornare alla mappatura SoC 6. Nel giro 37 mettono un po’ a riposo il turbo con un cambio di mappatura.
Giungendo al giro 41 Charles chiede se facendo una sosta dovranno poi tornare a fare sorpassi in pista o se ormai hanno un buon margine. Dal box gli dicono che se si ferma dovranno poi superare 6 vetture. Charles chiede quindi il motivo di questa sosta e dal box gli comunicano che la fanno sia per la vita della gomma che per tentare il giro veloce.
A mio parere qui Ferrari ha commesso una leggerezza non da poco facendo un grave errore di strategia. Anzitutto il giro veloce vale solo un punto. Ma tentando una sosta per farlo ed avendo il tuo pilota investigato per un contatto con Verstappen (in cui è evidente abbia colpa) con indagine rimandata a dopo la gara, devi poter considerare una eventuale penalità in secondi. A ciò aggiungiamo che mentre noi non sapevamo nulla delle comunicazioni tra FIA e muretto fino alla pubblicazione del documento, loro invece erano al corrente delle varie richieste non rispettate di far fermare il pilota per investigare la vettura (giustificate o meno che fossero) quindi dovevano poter ipotizzare qualcosa.
Tornando alle comunicazioni, Charles chiede quindi nel giro 42 se con il ritmo che sta tenendo in quel momento stanno almeno riuscendo a guadagnare un gap sufficiente ad uscire davanti alle vetture per evitare nuovamente i sorpassi in pista. Xavier conferma di sì.
Nel giro 44, quindi, Leclerc domanda quante altre vetture devono ancora superare virtualmente. Marcos risponde che ne mancano due e saranno sufficienti altri due giri su quella gomma per poter fare “la sosta gratuita”.
Leclerc verrà quindi fermato al giro 46 per montare un altro treno di soft. Uscirà tuttavia un giro indietro rispetto a Bottas. Tenterà quindi di sdoppiarsi chiedendo il permesso ma pur provandoci in ogni modo, nonostante la gomma fresca comunica nel giro 49 che è difficile e che quindi alzerà il piede per preparare il giro veloce. Nel 50 gli comunicano che è necessario creare un gap con Bottas (per poter poi spingere per un giro veloce senza disturbo) e che è a un buon margine da Ricciardo per farlo (circa 7 secondi). Leclerc tuttavia non aprirà un buon gap tentando quindi di fare tutto nel giro 52 (il suo ultimo dato che era doppiato, che poi in verità è stato anche cancellato del tutto dato che Charles ha preso bandiera già nel 51).
Gli verrà autorizzato il SoC 1 e una mappatura specifica ma ciò non servirà sia perché già fisicamente in pista troverà il traffico di una Williams alla Casio, sia perché anche col senno di poi, quel giro non avrebbe avuto comunque validità dato che la gara, per sbaglio, era stata già dichiarata terminata. Concluderà quindi il GP in sesta posizione ma a causa delle penalità per un totale di 15 secondi verrà retrocesso in settima posizione.
Autore: Alex Brunetti – @deadlinex
Foto: F1 – FIA
bravo ed illuminante come sempre. sono d’accordo sulla partenza di Bottas
Ottima analisi e perfettamente calzante con gli eventi. Questa rubrica è diventata un appuntamento fisso! 😀
Bravo come sempre. Il tuo articolo sugli onboards è l’unico che aspetto post-gara, assieme a quelli (su altro portale) dell’ex capo ufficio stampa ferrari. Perchè si trovano analisi/opinioni basate su fatti che non si sono già visti in TV e non le solite elugubrazioni dietrologiche tipiche dei giornalisti sportivi 😉
Bravo come sempre è un piacere leggerti.
Questa volta forse hai fatto sentire un pò troppo per chi tifi, ma ci stà.
Il bello dei tuoi articoli è proprio il raccontare le cose sotto l’aspetto tecnico, spiegando cosa succede, cosa fanno i piloti e come funziona l’auto, continua così! Troppo bello!