La Formula Uno si sposta in Messico per il diciottesimo appuntamento in calendario, il quartultimo della stagione 2019. Con una Mercedes già campione del mondo costruttori l’attesa è tutta per l’assegnazione del titolo piloti che sarà, numeri alla mano, una questione tra i due alfieri della Stella a Tre Punte. Ma i mondiali già decisi non tolgono fascino ad un turno di qualifiche sempre molto particolare e complesso data l’altitudine alla quale girano le monoposto (circa 2300 metri sul livello del mare, nda). Con una temperatura dell’aria di 19° e l’asfalto – poco gommato a causa della pioggia caduta al mattino – a 34° è Max Verstappen a mettere in riga la concorrenza.
L’olandese della Red Bull spezza la striscia positiva della Ferrari che durava da cinque gare, da quel Gp del Belgio nel quale la SF90 si è presentata del tutto trasformata rispetto alla prima parte del mondiale. Verstappen, col tempo di 1’14”758 (che vale il record del tracciato, nda), ritorna ad occupare la piazzola più vicina al semaforo dopo le qualifiche del GP d’Ungheria. Ma attenzione che la sua posizione è da valutare perchè ha ottenuto il tempo in regime di bandiera gialle. Leggerezza che potrebbe costare caro al portacolori della Red Bull.
La RB15 si conferma essere una vettura che si adatta in maniera superba alle ostiche alture dell’Hermanos Rodriguez. Ma “Mad Max” ci ha messo tanto del suo con un giro fenomenale. Previsioni della vigilia confermate, quindi. Alle spalle dellamonoposto n°33 si insedia Charles Leclerc che, pur sbagliando nel secondo assalto, si ritrova in prima fila per la bandiera gialla causata dall’uscita di pista di Valtteri Bottas. Il monegasco tiene a bada Sebastian Vettel e Lewis Hamilton che, molto sfortunati, stavano decisamente migliorando nel secondo tentativo restando però beffati dalle bandiere.
La terza fila si apre con Alexander Albon che si aggiunge alla lunga lista dei canzonati dal botto del finlandese della Mercedes che troviamo proprio accanto al thailandese. Il “77” è andato largo all’ultima curva mettendo la macchina nelle barriere. Vettura molto danneggiata per la quale bisogna fare una valutazione accorta dei danni. Una situazione da monitorare per un pilota che non deve fare meno di 14 punti rispetto ad Hamilton per tenere vive le speranze iridate. O quanto meno per spostare l’assegnazione del titolo al prossimo GP.
La quarta e la quinta fila sono occupate da due coppie: Carlos Sainz e Lando Norris su un McLaren sempre più convincente e Daniil Kvyat a precedere Pierre Gasly non nelle migliori condizioni fisiche. Una Toro Rosso che conferma la bontà dei motori Honda che si sono ben comportati in condizioni difficili.
Ad aprire la seconda parte della griglia di partenza troviamo il padrone di casa Sergio Perez che non centra la Q3 per pochissimi millesimi. Poco male perchè domani avrà la possibilità di scegliere la gomma gialla (o addirittura bianca) per la gara. Accanto al messicano c’è Nico Hulkenberg che sopravanza Daniel Ricciardo. Una Renault opaca dopo la squalifica nel Gp del Giappone per l’irregolarità del sistema che settava automaticamente la ripartizione della frenata in base alla posizione della vettura sulla pista. Quattordicesima pizza per Kimi Raikkonen che riesce, di circa tre decimi, a tenere alla spalle Antonio Giovinazzi. Qualifiche non entusiasmanti per il team elvetico.
Al termine dei primi 18 minuti di attività gli eliminati di lusso sono stati Kevin Magnussen e Romain Grosjean con una Haas veramente irriconoscibile e deludente. Le monoposto motorizzate dal V6 Ferrari, protagoniste di un’annata in preoccupante calando, sono alle spalle della Racing Point di Stroll ancora una volta sconfitto nella tenzone interna col compagno di squadra. Fanalino di coda il solito duo di una Williams che all’Hermanos Rodriguez è particolarmente in difficoltà anche a causa della mancanza di pezzi di ricambio. Una chiusura di mondiale veramente pessima per il glorioso team di Grove. E’ George Russell, ancora una volta, a precedere Robert Kubica.
Il Gran Premio scatterà domani alle ore 20:10 italiane e vi sarà sicuramente l’incognita meteo. Ad ora la gara potrebbe partire con l’asciutto e concludersi con la pioggia. Una variabile che darebbe ulteriore pepe ad un appuntamento mai avaro di emozioni.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Red Bull