Leclerc: “Pericoloso e irresponsabile”
Leclerc a Suzuka: una mina vagante. Pericoloso, irrispettoso, poco giudizioso. Molte le critiche rivolte nei confronti del monegasco in seguito alla collisione con Verstappen, non tanto e non solo per via dell’incidente, piuttosto a causa della sua ostinazione a rimanere in pista con la vettura danneggiata creando una situazione di potenziale rischio. La scuderia, sulle prime, lo aveva richiamato ai box, ma, subito dopo, è avvenuta la rettifica. Così Charles ha proseguito, con la paratia dell’ala a brandelli e uno specchietto pericolosamente traballante. Sia Leclerc che la Ferrari contavano sul fatto che l’appendice si sarebbe staccata consentendo al pilota di continuare la gara senza ricorrere a uno stop forzato.
Entrambi però non avevano fatto i conti con la situazione drammatica che avrebbe potuto svilupparsi in seguito al cedimento, con una profusione di detriti in grado di colpire il pilota che seguiva o di essere raccolti da altre vetture. La paratia dell’ala della Ferrari numero 16, infatti, staccandosi ha impattato contro la Mercedes di Lewis Hamilton. La prontezza di riflessi del britannico, che è riuscito a spostarsi millimetricamente, ha evitato il peggio. La conta dei danni è stata limitata a uno specchietto divelto e a qualche ammaccatura sull’Halo. Ma la collisione avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, come insegna il ricordo dello sfortunato incidente di Felipe Massa del 2009 all’Hungaroring.
Lewis, via radio, ha immediatamente chiesto perché Leclerc non fosse stato fermato, nonostante l’alettone visibilmente danneggiato. E di certo aveva tutte le ragioni per lamentarsi della situazione, realmente preoccupante dal punto di vista della sicurezza. D’altro canto Charles, sbarazzatosi dell’appendice danneggiata, manteneva un buon passo e non voleva compromettere la gara con una sosta aggiuntiva. Ma la chiamata ai box si è rivelata necessaria perché imposta perentoriamente dalla Fia. A quel punto la Ferrari si è dovuta adeguare, richiamando il monegasco e sostituendogli il musetto.
Da quel momento Leclerc, trovatosi nelle retrovie, ci ha deliziati con una sequenza impressionante di sorpassi eccellenti, che tuttavia non sono bastati per riportarlo ai piani alti. A farlo scendere ulteriormente ci hanno pensato i commissari, che, dopo il gran premio, gli hanno comminato una doppia sanzione, di 5 secondi per aver causato il contatto con Verstappen, e di dieci secondi per essere rimasto in pista a oltranza con la vettura danneggiata. Un settimo posto finale particolarmente amaro in una giornata agrodolce per la Ferrari.
Molte le critiche all’episodio, tra le quali spicca quella avanzata da Andreas Seidl, team principal della McLaren, che si accanisce contro l’insensatezza di lasciare in pista una monoposto in tali condizioni. Il manager tedesco sottolinea anche come la gara di Lando Norris sia stata compromessa dopo aver raccolto i detriti lasciati in pista dalla Ferrari:
“Siamo fortemente contrariati dal vedere gli avversari che lasciano in pista una propria vettura con l’estremità dell’ala anteriore penzolante. Questo espone tutti gli altri piloti a un forte rischio di essere colpiti. Quando l’appendice di Leclerc è esplosa, Norris ha raccolto alcuni detriti rimasti sul tracciato. Sfortunatamente questi detriti sono finiti nel condotto del freno anteriore destro di Lando, che si è surriscaldato immediatamente. Così siamo stati costretti a effettuare una prematura sosta ai box per pulire la presa d’aria.”
Il disappunto di Seidl è grande, a maggior ragione considerato l’ottimo risultato ottenuto da Sainz, quinto con l’altra McLaren; difatti aggiunge: “Lì praticamente è finita la gara di Norris. Lui ci ha provato in ogni modo, disputando un gran premio grintoso, con un buon passo. Ha cercato di recuperare più posizioni possibili, ma purtroppo non è riuscito ad arrivare a punti.” Un’occasione mancata secondo il team principal di Woking, che non nasconde di voler approfondire la questione, manifestando di voler discutere personalmente dell’accaduto con i commissari.
Anche Norris si dimostra particolarmente abbattuto: “Oggi è stata una giornata davvero frustrante”, ammette il diciannovenne pilota inglese. “Ho fatto una buona partenza, ho avuto un ottimo avvio, ed ero in una buona posizione alla prima curva. Poi c’è stato un contatto davanti a me e ho visto detriti volare e piloti che si giravano. Quindi ho rallentato, perdendo un paio di posizioni, ma ero ancora a buon punto. Poi nel caos ho raccolto alcuni detriti, che purtroppo sono finiti nei freni. Così ho dovuto fermarmi ai box al più presto possibile. Da lì la mia gara è stata compromessa.”
Frustrazione per Lando, che tuttavia non mostra un tono polemico o accusatorio nei confronti della Ferrari e di Leclerc. Situazione opposta per Verstappen, con il pilota olandese letteralmente furioso nei confronti del monegasco, reo di avergli rovinato la gara in casa Honda. Max critica aspramente la condotta di Charles:
“Da parte mia non c’è veramente nulla che avrei potuto fare. L’unica cosa sarebbe stata quella di andare fuori pista. Leclerc sapeva perfettamente come avrebbe dovuto comportarsi e non lo ha fatto. Anche a me piace gareggiare duro, ma in questo caso non si è trattato di essere duro: ha agito da irresponsabile.“
Lapidario e diretto, Verstappen biasima la manovra del ferrarista, che di fatto lo ha costretto al ritiro, a causa degli ingenti danni subiti alla vettura. Honda si aspettava molto dalla gara giapponese, al punto da aver ‘sacrificato’ i gran premi precedenti con l’obiettivo di arrivare con una power unit nuova e performante a Suzuka. Invece ha raccolto solo il quarto posto grazie a un brillante Albon. Troppo poco per il colosso nipponico in cerca di riscatto.
Riscatto che deve cercare necessariamente anche la Ferrari, dopo che per la seconda volta di seguito trasforma una prima fila rossa in un bagno di sangue. A Maranello ci sarà tempo e modo per capire e per approfondire la causa di un malessere strisciante che non permette di concretizzare le ottime premesse, trasformandole in necessari successi. Intanto è bene riflettere su quanto accaduto a Leclerc, per non correre il rischio di trasformare epiche suggestioni in azzardati precedenti. Perché un pilota in grado di creare situazioni pericolose va fermato immediatamente, a dispetto della classifica e dello spettacolo. in fondo l’audacia è ben altro che continuare a volare con un’ala spezzata.
Autore: Veronica Vesco
Foto: McLaren, Lando Norris, Red Bull