Red Bull rivede l’uscita del sistema S-duct
Un’altra stagione è andara. L’ultimo mondiale vinto, 2013, è ormai lontano nei ricordi del team Red Bull. La vettura austriaca, dall’inizio dell’era ibrida, non più riuscita ad essere in lotta per il mondiale. Il deficit di potenza sofferto con la power unit Renault ha sempre limitato il rendimento della vettura di Milton Keynes.
Con il passaggio ai propulsori Honda il “leitmotiv” non è cambiato. I motori giapponesi sembrano poter offrire una competitività maggiore, ma il gap con Ferrari e Mercedes continua ad esistere. Le due vittorie in stagione dimostrano un passo in avanti anche se, al momento, lottare per il titolo non è ancora possibile. Uno degli obbiettivi per Red Bull è sicuramente fare bene nel Gran Premio di casa. Dopo le ultime gare incolore, il team delle bevande energetiche vuole cambiare marcia, presentando in Giappone alcune novità.
In ottica 2020 è tempo di prove comparative. La RB15 di Verstappen mostra una modifica del sistema S-Duct. L’uscita rimane posizionata nello stesso identico punto della versione precedente, mentre lo sfogo è stato ridotto. Dall’immagine anteriore è facile notare un profilo superiore alla classica uscita dell’ S-Duct,utile ad aumentare l’estrazione d’aria dal condotto.
Analizzando la parte posteriore della vettura, possiamo notare alcune differenze. Nella giornata di domani, verranno fatte alcune prove comparative sull’ala. Verstappen utilizzerà un’ala con profilo principale piatto, che prevede una vistosa soffiatura nella parte iniziale degli endplate. Per la monoposto di Albon invece, il profilo principale presenta una forma leggermente a cucchiaio. Il bordo d’ingresso, in zona centrale, va ad ancorarsi in una posizione rialzata. Gli endplate al contrario presentano una configurazione semplice, senza la soffiatura nella parte iniziale
Autori: Cristiano Sponton – @csponton – Alessandro Arcari – @berrageizf1
Foto: Albert Fabrega