Nella prima parte di questo articolo (link) ho parlato delle forze che intervengono sulla vettura quando “devia” dal proprio moto rettilineo. Adesso vediamo qual è l’entità di queste spinte sul corpo di un pilota di Formula 1.
Il pilota non avverte gli effetti della forza centripeta (la forza che “tira” la vettura dentro la curva), ma percepisce l’effetto di una forza uguale e contraria, la forza centrifuga: chi non ha mai percorso una rotonda in modo un po’ allegro?
L’aerodinamica deportante delle moderne Formula 1 consente valori di accelerazione laterali che superano i 5 g. Ma cosa vuol dire esattamente per il fisico del pilota? E cos’è esattamente un “g”? A quale spinta corrisponde in termini di kg?
Cos’è un g?
La costante g rappresenta l’accelerazione gravitazionale, ovvero, l’accelerazione che un corpo subisce quando è lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo di gravità: se vi buttate giù dalla finestra, per esempio, subite un’accelerazione gravitazionale (spesso l’esperimento non ha un seguito).
Sulla superficie terrestre il valore convenzionale (medio) di g è: 9,80665 m/s².
E in campo automobilistico?
La costante g, in campo automobilistico, è usata per esprimere le accelerazioni che agiscono sul veicolo in curva, in accelerazione, in frenata e per l’analisi delle collisioni.
E quando si parla di g laterali, cosa significa per il collo del pilota?
Potete sperimentare sul vostro collo la spinta laterale data da 1 g. Come?
Indossate un casco, sdraiatevi sul letto, posizionatevi su di un fianco e mettete la testa fuori dal letto. Pesa? Sì, state avvertendo una spinta che, tra il peso della vostra testa e quello del casco, arriva a circa 7 kg. E’ la spinta generata da 1 g, è l’attrazione gravitazionale terrestre.
In pratica, quando in curva si raggiunge l’equivalente di 1 g laterale significa che la spinta verso l’esterno equivale alla forza di gravità che ci attira verso il basso.
Ora, per “saggiare” 5 g, immaginate di moltiplicare per 5 questa spinta… Prendete il vostro cane di circa 28 kg, sempre restando sdraiati sul fianco, col casco indossato e con la testa fuori dal letto, fate sedere il vostro cane sulla vostra testa. Siamo a circa 35 kg. Pesa? Fa male? Qualcuno ha prenotato per voi una visita psichiatrica? Forse, a questo punto, sarebbe meglio un ortopedico…
Ci vuole un fisico bestiale…
Ecco: i piloti di Formula 1 sono degli atleti che si preparano duramente per resistere a queste sollecitazioni nell’arco dei circa 300 km di un gran premio: bilancieri, flessioni, corse, esercizi mirati e diete specifiche. L’allenamento “diretto” in monoposto rappresenta solo il 10% della preparazione fisica totale. Servono colli da toro e spalle da nuotatori, nonché resistenza da vendere.
Il prossimo che vi dice che i piloti non sono atleti, che la Formula 1 non è uno sport duro fisicamente, che chiunque potrebbe guidare quelle monoposto… Beh, voi dategli una pacca sulla spalla e suggeritegli di seguire il torneo rionale di bocce.
Autore: Mauro Mondiello – @mauro_mondiello
Illustrazioni grafiche: Mauro Mondiello – @mauro_mondiello