Todt va alla guerra sul “Budget cap”
Del regno, ormai lungo assai, di Jean Todt a capo della FIA, si potrà avere un quadro globale e scevro da soggettività quando sarà “finito” e consegnato alla storia. Quindi siamo ben distanti da quel momento, visto che il presidente francese, molti lo descrivono dolce come la carta vetrata di grana grossa ma è altrettanto indubbio che sia uomo di grandi qualità organizzative, non ha alcuna intenzione di abdicare.
Non sono state poche le polemiche in questi anni, per la perdita progressiva di pubblico e per i tentativi di “americanizzare” la categoria regina del motorsport. E avremo ancora un bel po’ di polemiche pensando ad un regolamento tecnico 2021 non ancora chiaro, all’ondivago input dato all’interpretazione dei regolamenti sportivi parsi ai più astrusi e contraddittori, ad alcuni ossimori intrinseci come il mantra “safety first” e il parco chiuso che impedisce di assettare le monoposto al variare delle condizioni e così via. O alla maggiore pericolosità per eventuali perdite elettriche delle monoposto da quando c’è l’era ibrida. Alla morte dei test privati (con l’avallo dei team) e così via. L’elenco sarebbe lunghissimo e sottoposto ad interpretazioni spesso totalmente divergenti.
Una cosa che ormai sembra un punto fermo, la panacea di tutti i mali (per il sottoscritto alla fine sarà niente altro che una “parola vuota”) è il famoso o famigerato “budget cap”, di cui, a dir la verità si parla dal decenni. Ma ora pare ormai cosa fatta, con la benedizioni di tutti i team, compresi i tre big: Mercedes, Ferrari e Red Bull. La quota stabilita è di 175 milioni di dollari. Per sette squadre su dieci sarà inutile, poiché le loro spese son già al di sotto della tagliola. Discorso diverso per i tre top team.
Jean Todt, presidente della FIA, ha esternato il suo pensiero a Race Fans, e non pare propriamente soddisfatto: “La cosa più importante è che siamo concordi sul principio, tuttavia ritengo che il limite impostato sia troppo elevato e debba essere abbassato per avere pieno effetto. Per circa sette squadre su dieci non avrà alcuna influenza, mentre la avrà solo su tre team. In ogni caso, anche così il divario tra quelle tre squadre e le altre verrà ridotto, quindi è una cosa buona.”
Eccezioni al budget cap: gli stipendi e gli ingaggi dei piloti e dei tecnici di più alto livello, ma anche 15 milioni extra per i costi delle Power Unit e le spese di marketing, ospitalità, alloggio e viaggi. “Alcune parti dei bilanci sono state escluse” – ha specificato il presidente FIA – “Ma penso che l’importante sia stato fare questo primo passo. Era fondamentale iniziare e, una volta avviato, questo processo ci consentirà di passare allo step successivo.”
Conoscendo Todt, gli addetti ai lavori hanno capito l’antifona. Intanto cominciamo, sembra dire il presidente … poi vedremo chi la spunterà…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: FIA