sabato, Dicembre 21, 2024

GP Brasile 2019: Last car is on the Grid. Analisi incidente Ferrari

Sono le 20:57:23 di una fredda domenica sera mentre scrivo queste prime parole. Sì, ho aperto Pages sul Mac perché finora ho camminato nervoso avanti e indietro per la camera. Anche da seduto mentre ho le mani sulla tastiera, mi sento ancora più nervoso quindi dando un’occhiata veloce all’Apple Watch capisco che mi devo dare calmare perché il battito cardiaco superiore ai 100bpm ormai da troppi minuti nonostante non stia facendo attività fisica, non è cosa buona (ed allego screen per farvi immediatamente rendere conto che non vi troverete di fronte al solito Last car is on the Grid in quest’articolo riservato al GP Brasile 2019)

Last Car is on the Grid Brasile 2019

Forse il buon senso o il desiderio di una bella dormita suggerirebbero di abbassare il lid del MacBook e ritornare a scrivere domani. Eppure, guardo le tabelle stampate che uso di solito per annotarmi tutto e decido che non ho assolutamente voglia di riempirle; questo pezzo lo voglio scrivere col sangue che bolle ancora. Questa notte voglio mettermi a dormire non avendo sullo stomaco il peso di non aver dato una seppur flebile e controllata voce a ciò che penso.

L’analisi dell’incidente Ferrari che porta al ritiro

Ma che bellissime immagini! Ve lo dicevo già prima, lo ribadisco ora. Non siete capitati nel canonico appuntamento della mia rubrica in cui analizzo gli onboard della Ferrari. Nel titolo, infatti, mi son guardato bene di scrivere “Analisi onboard Ferrari” come faccio di solito. Le tabelle per questo GP rimarranno vuote perciò non andrò a sciorinarvi team radio, mappature, dati e quant’altro. Sapete tutti cosa è successo nel corso del giro 66 dei 71 previsti. Vettel e Leclerc sono venuti al contatto. Un contatto che porterà alle vetture di entrambi i piloti, ingenti danni: da lì i ritiri.

Binotto ha dichiarato nel post gara ai microfoni di Sky Italia: “Sicuramente se guardiamo a noi come squadra siamo delusi, dispiaciuti; credo che i due piloti si debbano render conto che oggi hanno danneggiato l’intera squadra”.  È intervenuta così Federica Masolin chiedendo se il team principal si aspettasse un debriefing acceso dato l’accaduto. Binotto ha risposto così: “Non per forza; stiamo anche valutando di non farlo. Credo che in certi momenti è giusto dare un segnale forte alla squadra, ai piloti […] così non va, non va e probabilmente non lo faremo”.

Binotto ha quindi voluto dare un segno della gravità dell’atteggiamento dei due piloti addirittura annullando il debriefing dopo la gara (probabilmente rimandandolo a Maranello). Avevo già in mente di fare qualcosa di diverso nel mio pezzo post-gara ma dopo questa affermazione mi sono quasi sentito giustificato ad evitare di sorbirmi circa 4 ore di soli video più tutto il tempo necessario a trascrivere e ad elaborare ciò che accaduto durante una gara della quale rimarrà in mente solo l’epilogo. E poi non riesco a levarmi dalla mente i frame di quel contatto. Se un team principal decide quindi di agire così per dare un segnale, nel mio piccolo vorrei provare a darlo anche io; soprattutto a chi ha trasformato Twitter, nei secondi successivi al contatto, in un bar delle scontate e facili accuse.

Vorrei usare parole diverse da quelle utilizzate qualche ora fa su quel social ma penso di aver espresso in pochi caratteri la sensazione che si vive quando accadono come simili: “Twitter in questo momento un bar. Ma di quelli malfamati, uno di quelli in cui quasi hai paura a dire la tua perché non sai come finirebbe. Che poi nel caso del bar, attribuisci alcune azioni all’alcol. Qui invece devi arrenderti ad altro… purtroppo”.

Su Twitter ancora prima che le due auto riuscissero a trovare uno spazio nel quale ritirarsi, si era già partiti in ottava (la quinta, fin troppo poco). Difficile trovare commenti moderati. La maggior parte degli utenti danno la colpa a Vettel, alcuni la danno a Leclerc, in pochi al muretto. Senza troppi giri di parole: c’è stato un concorso di colpa. So che la cosa più facile in questi casi sarebbe prendere quei due o tre frame dell’onboard di Leclerc in cui si vede lo sterzo dritto e sostenere quindi che Vettel abbia avuto la colpa al 100%.

A dispetto, però, delle cose facili, proprio perché come vi ho scritto in passato, non ci vuole molto a dimostrare come tutto sia il contrario di tutto ad oltre 300 km/h (329km/h Sebastian Vettel, 313km/h Charles Leclerc), io ho preso deliberatamente i frame in cui si vede che Leclerc ha girato lo sterzo a destra (il contatto – ultimo frame – avviene proprio mentre lui ha lo sterzo inclinato a destra): il pilota monegasco alterna questo angolo di sterzo a quello “dritto”. Prima di perdere la pazienza leggete bene: “ho preso DELIBERATAMENTE…”.

Last Car is on the Grid Brasile 2019

Avrei preso quelli in cui Vettel girava verso sinistra (perché è chiaro che anche lui lo abbia fatto) se solo fosse disponibile il suo onboard (la FOM e la fissazione con la cam sull’ala anteriore del tedesco!). Ciò soltanto per sottolinearvi come si fa presto a dare la colpa all’uno o all’altro anche quando tutto sembra così chiaro e cristallino e forse bisognerebbe soltanto ammettere che esistono situazioni poco chiare in cui bisognerebbe essere intellettualmente più onesti.

Last Car is on the Grid Brasile 2019

La mia lettura: Charles non vuole concedere l’interno (di curva 4) a Sebastian e così appena uscito da curva 3, tenta di spostarsi a sinistra rimanendo a centro pista. Resosi conto che però con DRS il tedesco proverà a portare a termine il sorpasso comunque, inizialmente sterza verso destra in maniera decisa (prima immagine) così da intimorire il compagno di squadra.

Vettel tuttavia continua a tener giù il piede rimanendo quindi all’esterno e a quel punto Charles si rende conto che ha comunque lasciato troppo spazio. Tenta così di chiudere (e si nota che Leclerc non mantenga una linea retta come da molti sostenuto dato che inclina il volante verso destra diverse volte).

Contemporaneamente (si parla sempre di pochissimi decimi nonostante le tante parole) il pilota ormai davanti (Sebastian) sceglie di iniziare la manovra di protezione dell’interno – una vera e propria manovra da ABC del pilota – (muovendosi verso sinistra) che normalmente costringerebbe il pilota che segue ad alzare il piede in assenza di spazio o a spostarsi maggiormente all’interno nel caso in cui avesse lo spazio. Charles tuttavia questo non lo fa. Non alza il piede. Non si sposta a sinistra (anzi). I due vanno al contatto.

Vi vedo. Siete lì pronti a puntare il dito contro il tifoso di Vettel che non ammette la colpa del tedesco ancora una volta. Vi vedo. Siete lì a fare il verso alla frase “manovra da ABC del pilota” sostenendo che sia un’invenzione di sana pianta e che i sorpassi non si chiudono così. Vi vedo. Dato che però voglio zittire chi mi accuserà che la manovra di Vettel è una cosa da non fare e la colpa è tutta sua, vorrei mostrarvi solo un esempio che il fato, un’entità sovrannaturale o semplicemente le preghiere del mio cardiologo e di chi – a breve – si occuperà di gestire la mia sanità mentale, ha fatto accadere PROPRIO in questa gara, PROPRIO a Leclerc.

Ci troviamo nel corso del primo giro: Leclerc esce affiancato (all’esterno) di curva 11 a Norris. Norris si trova in sostanza affiancato a Leclerc come il monegasco sarà poi affiancato a Vettel con il contatto: la medesima situazione a parti invertite (si giunge in questo tratta da una curva a sinistra e la curva successiva sarà anche in questo caso una piega a sinistra: stessa situazione di curva 3 e 4).


Notate come a sorpasso quasi concluso, nonostante la traiettoria sia esterna data la curva successiva a sinistra, Leclerc tenti di chiudere Norris proprio sterzandogli addosso. Dall’onboard dell’inglese è evidente come sia costretto ad evitarlo alzando il piede e scartandolo a sinistra. In verità Norris è stato davvero un grande campione a riuscire ad evitarlo dato che ha dimostrato una capacità di reazione (aggravante della curva e di Leclerc che esce completamente fuori traiettoria per tentare di proteggersi) davvero esemplare.

Una situazione in cui quindi Norris ha evitato un contatto nonostante la maggiore difficoltà. Se Vettel ha la colpa più palese nell’immediatezza di un replay, Leclerc anche alla luce di questa sua stessa manovra ne ha probabilmente altrettanta.

So anche che mi scontro con molti che prendono le scorciatoie e non stanno a sbattersi per ore nel riguardare un replay perché hanno già deciso tutto nel primo istante: ne sono consapevole e va bene anche così, per carità. In fondo è sicuramente più facile dire: “È stato X ma Tu tifi X e non lo ammetti” che tentare di offrire con una tesi a supporto, una visione più moderata. Quindi è stato Vettel. È stato Leclerc. È stato il muretto. L’ordine può essere capovolto e confuso a piacimento: ho messo prima Vettel solo perché almeno non riceverò critiche anche per l’ordine stesso! Tutti avete, abbiamo, hanno ragione.

Last Car is on the Grid Brasile 2019

Diversi piloti (Villeneuve, Valsecchi, Bobbi) hanno sostenuto un concorso di colpa ma non voglio portare l’acqua al mio mulino. Ognuno si è fatto (e penso manterrà) una sua idea. Solo come nota a margine anche i commissari hanno dichiarato che entrambi avrebbero potuto fare qualcosa per evitare l’altro e non è quindi possibile stabilire una colpa predominante: si è scelto di non penalizzarli. In sostanza: un incidente di gara emerso anche dalla rabbia di entrambi nei team radio (qui quello di Vettel, qui quello di Leclerc).

Aggiungere altro? Sì: i piloti non si son fatti nulla. Almeno fisicamente. Con una debacle sportiva simile, portiamo almeno questo a casa. E poi la classifica finale dato che a mezzanotte e quattro minuti (ora italiana) sembra finalmente avere la parvenza dell’ufficialità. Primo posto: Max Verstappen. Secondo Posto: Pierre Gasly. Terzo Posto: Carlos Sainz. Quarto posto: Kimi Räikkönen. Quinto posto: Antonio Giovinazzi. Sì scritti così, per esteso, perché è incredibile! Ecco, ora non ho davvero null’altro da aggiungere. Che gara folle, che emozioni contrastanti. Anche questa è Formula 1. Mi ero ripromesso che dovevo chiudere questo articolo prima di mettermi a dormire altrimenti non sarei riuscito a farlo. Ma, comunque, chi dorme stanotte?

Anche perché come giustamente sottolinea l’amico Giuliano, oggi discutiamo di chi sia la colpa con relativa leggerezza: alla fine non si combatte per nulla. Ma domani?

P.S.: Quest’articolo è stato pubblicato nel pomeriggio del lunedì 18 novembre ma è stato ultimato intorno alle 2 del mattino – in sostanza qualche ora dopo rispetto alla conclusione del Gran Premio che si è corso nel tardo pomeriggio/sera. Nel corso della mattinata, su Twitter, tra le tante menzioni ricevute sull’incidente, il lettore Francesco Greselin mi ha riproposto un fermo immagine catturato dall’onboard camera di Vettel che vedeva protagonisti Bottas e Leclerc, chiedendomi se i due incidenti fossero paragonabili. Non completamente identiche ma sicuramente paragonabili le situazioni a mio avviso, ma più che quello, vorrei soltanto invitare alcuni lettori ad una riflessione. Sono già particolarmente consapevole che questo articolo scatenerà critiche da una fetta di utenza che prenderà volutamente le mie parole come una giustificazione di un errore imperdonabile di Vettel e l’essere contro Leclerc in maniera spudorata mosso da un qualche preconcetto forse figlio di un mondo che ormai vede complotti dappertutto. Mi fa piacere, tuttavia, andare a riprendere il mio Last car is on the Grid del GP di Ungheria per riportarvi la personale analisi su quel contatto:

Da GP Ungheria 2019: Analisi Onboard Ferrari

I due [Leclerc e Bottas] si affiancano e avviene un contatto di gara di difficile interpretazione. Anche infatti guardando gli onboard non appare chiara la colpa – ed è probabilmente questo il motivo per il quale i commissari di gara hanno lasciato correre. In linea di massima infatti, Leclerc affianca sul lato destro Bottas, i due sono affiancati (Leclerc è già diversi metri avanti) e se da un lato Leclerc tenta di chiudere la traiettoria (stringendo Bottas) a sinistra, dall’altro è Bottas stesso a non mantenere la linea interna tentando di spostarsi all’esterno (verso destra).

Tra le due manovre che porteranno al lieve (ma particolarmente deleterio per Bottas) contatto tra i due piloti, il più colpevole appare Leclerc non tanto per la manovra a mio parere, quanto per la piega che la pista prende per approcciare curva 4. Probabilmente l’intenzione del monegasco era spostarsi il più al centro possibile della pista prima della 4 per prendere la corda al limite e costringere Valtteri ad alzare il piede per allargarsi quel minimo necessario a poter prendere la corda anch’egli. Bottas d’altro canto, sembra non intuire la manovra di Charles e quindi gira in una prima fase noncurante, lo sterzo contro la macchina di Leclerc pensando che il monegasco avrebbe mantenuto la destra.

Nell’articolo originale, se volete approfondire, siete anche agevolati dalle immagini. Di certo quando Francesco (che ringrazio) mi ha segnalato su Twitter il fermo immagine, non potevo assolutamente ricordare come avevo trattato un evento di gara avvenuto oltre tre mesi fa e l’ho aperto con la curiosità (e il nervosismo, lo ammetto) di leggere come lo avevo valutato. Rileggendomi, tuttavia, ho avuto la ridicola soddisfazione e conferma che non mi lascio influenzare dai piloti quando analizzo un incidente. Con buona pace di chi, non avendo argomenti, non fa altro che additare chi prova a fare il suo lavoro con onestà, di essere tifoso di X o tifoso di Y.

Autore: Alex Brunetti – @deadlinex

Foto: F1 – FIA

Alex Brunetti
Alex Brunettihttps://www.funoanalisitecnica.com/author/deadlinex
29; Modern languages degree. “Last car is on the grid” column @FUnoAT, Team-Radio #essereFerrari, Tech-Maniac, Trash TV Enthusiast and TV Shows Binge-Watcher.

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20 Commenti

  1. Grande Alex! Anch’io come molti li per li ho dato la gran parte di colpa a Vettel, ma dopo aver letto la tua analisi ho cambiato idea! 50-50!
    ciao!

  2. Anch’io sono d’accordo a definirlo un incidente di gara evitabile.

    Riconosco che Vettel ha lasciato spazio a Leclerc in prima curva probabilmente sapendo che lo avrebbe ripreso nella seconda zona DRS.
    Riconosco anche che Leclerc abbia stretto aggressivamente Norris durante il primo giro.
    Norris era però avvantaggiato dal fatto di avere Leclerc a metà macchina davanti durante la penultima curva, potendo quindi più facilmente prevedere quale sarebbe stata la reazione di Carletto all’ultima curva e si è difeso in maniera esemplare.

    Per quanto riguarda il contatto Vettel – Leclerc non mi sembra chiara però una cosa: che Leclerc abbia sterzato volutamente a destra.

    Preso atto che abbia difeso anche in questo caso in maniera aggressiva, lasciando il minimo spazio possibile a Seb senza farlo andare sull’erba, a metà rettilineo lo sterzo era preda delle classiche vibrazioni che si vedono un po’ per la sconnessione dell’asfalto, un po’ per l’instabilità aerodinamica dovuta ad avere una vettura affiancata, che infatti peggiorano nel momento in cui la ruota anteriore di Vettel supera la sua negli istanti prima del contatto.

    Si vede che la reazione di Leclerc per evitare il contatto arriva troppo tardi per evitare il contatto stesso ed è questo il suo grosso errore, mentre Seb punta verso sinistra già da una decina di metri prima del brake marker 100. Visto che guardava negli specchietti gli attimi prima del contatto ha giudicato male la distanza e non ha reagito in tempo.
    Vettel probabilmente ha fatto lo stesso nel suo provare ad accompagnare Leclerc sulla sinistra mentre gli sfilava accanto, non ancora libero di chiudere la traiettoria.

    Il fatto che sia un incidente di gara per me è perchè nessuno dei due piloti ha reagito in maniera “cooperativa”, giudicando cioè a seconda dell’atteggiamento dell’altro quale sarebbe stata la mossa migliore. Hanno voluto entrambi forzare, ma non così aggressivamente da cercare il contatto, e infatti credo siano rimasti sorpresi loro stessi dalle conseguenze.

  3. Sfugge un dettaglio sullo sterzo di Leclerc:
    Il rettilineo è in pendenza verso sx, anche negli onboard degli altri si vede che per andare dritti correggono continuamente verso destra.
    Il movimento dello sterzo è quindi per compensare un naturale spostamento della vettura verso sx.
    Prendendo per esempio l’onboard della pole di verstappen si nota come il volante sia leggermente inclinato verso dx e l’auto vada comunque sempre verso sx

  4. Concorso di colpa certo, semmai poi le percentuali si possono discutere, per quanto fondamentalmente inutile sia farlo
    Ma…

    Muretto normale:
    – Seb, Charles ha gomme nuove e motore fresco: fallo passare, poi se non ne ha per prendere Albon ed Hamilton ripristiniamo le posizioni.

    Muretto Ferrari.
    – Analizzeremo a casa i dati.

    E qui non si giocavano solo il quarto posto ma un possibile (doppio?) podio…

    Ciò detto, come sempre, GRAZIE Alex per il solito, eccezionale contributo!

  5. Capisco il concorso di colpa, ma è diverso: uno poteva evitare il contatto ma non l’ha causato, l’altro l’ha causato perché ha proprio valutato male. E non è la stessa manovra di Leclerc che spinge Norris per forzarlo, lì le auto erano molto più appaiate mentre Vettel pensava proprio di essere davanti.
    Comprendo il riferimento agli steward, ma ricordiamo che trattano il regolamento e la sua infrazione e ricordiamo che parliamo spesso di valutazioni e interpretazioni del regolamento diverse da persona a persona. A Monza hanno deciso di usare la bianco/nera, cosa che potevano fare pure in altre gare ma non hanno mai fatto né annunciato la volontà di farlo, per una cosa che magari o penalizzavano o non penalizzavano proprio. Interpretazioni insomma, spesso dipendenti dal contesto. Figuriamoci se ora si intromettevano in una situazione interna di due auto ritirate. Fossero arrivate (almeno una) al traguardo magari era diverso il giudizio dato.

    Tra compagni poi la valutazione agonistica, non regolamentare, è diversa e quindi aldilà dell’interpretazione steward, la valutazione da fare è diversa, anche più soggettiva, certo. E lì deciderà la squadra che linea seguire, se è più colpevole chi doveva evitare o chi ha sbagliato a valutare.

    Ma rimane che Vettel ha causato il contatto andando verso il centro, mentre Leclerc non l’ha causato, solamente non l’ha evitato in tutte le sue forze. ABC del pilota? Si, quando hai passato tutta la macchina gli ti metti davanti prendendo l’interno. ABC del pilota spingere l’altro forzandolo? Quando sei appaiato magari (tipo Lec-Nor), non quando non puoi più sapere con certezza se l’hai passato del tutto.
    Leclerc POTEVA evitare il contatto. Ma il contatto l’ha causato Vettel, è lui a spostarsi nettamente. Leclerc rimane al centro.

    L’angolo di volante correttivo a destra, non è la causa del contatto. Quindi no, non è questione di idee. È questione di causa-effetto e di riconoscere queste cause. La causa è Vettel che va verso il centro/interno. Non è Leclerc che corregge a destra. Leclerc non è la causa, al massimo è una causa secondaria perché non si sposta, quindi diciamo che non evita il contatto (e qui ecco perché non viene punito Vettel da regolamento sportivo) ma il concorso di colpa non significa che siano equamente colpevoli e che entrambi siano causa scatenante.

    • Giusto per capire, se a destra c’è gia Vettel, perchè allora Charles gira verso di lui?
      Lo ha fatto Vettel (ma era davanti) e lo ha fatto Charles (ma era dietro), chi ha il diritto di traiettoria?

      • Leclerc corregge la traiettoria, non è che viene toccato per il poco spazio rimasto eh.
        Leclerc corregge la traiettoria per rimanere al centro e non regalare niente. Ma Vettel ha tutto lo spazio in quel momento, e va verso sinistra. Vettel tocca Leclerc perché Vettel si sposta, non perché si sposta Leclerc.

        Il punto stesso dell’articolo NON è mai stato dire che sia Leclerc ad andare addosso a Vettel, ma che Leclerc non si sposta abbastanza. Ripeto, causa la sua uscita di corsa. Ma è Vettel a causare il contatto. Non ha il diritto di traiettoria, perché di là c’è l’altra macchina.

  6. L’ABC del pilota viene smentito quando Vettel dice che pensava di aver passato Leclerc. Fa capire che non va a sinistra/interno per spingere Leclerc come Leclerc aveva fatto con Norris, ma che va per prendersi l’interno pensando di stare davanti, per chiudere da un contrattacco all’interno di Leclerc. O mente (e perché farlo? Per scagionarsi? Se non sei colpevole perché devi scagionarti mentendo?) o fa capire che è un errore di valutazione. 
Leclerc POTEVA evitare il contatto, DOVEVA anzi! Quindi anche lui ha fatto un errore. Un errore che però lui ha pagato con la sua gara, quindi personalmente il suo errore di non spostarsi, di reagire tardi, l’ha pagato. Ma chi ha causato il doppio ritiro è Vettel. Non nuovo a errori di adrenalina del genere.

  7. Analisi perfetta come sempre, continua così senza farti influenzare dai giudizi polarizzati dei troll.
    Chi non è d’accordo o ha una visione diversa dei fatti, sempre con rispetto, può liberamente dissentire o semplicemente passare avanti.
    Comprendili, è finita l’era del giornalismo e della cronaca, ora son tutti opinionisti.

    • Con tutto il rispetto, Alex sta facendo un gran lavoro, ma permettimi da suo coetaneo, di dire che comunque si è cimentato per passione grazie allo stesso motivo per cui sono tutti opinionisti oggi. Non è che venga dalla scuola di Indro Montanelli eh…

      Poi dissentire o passare avanti… nel senso che la verità è solo quella che supportate voi e gli altri non hanno ragione ma possono al massimo dire di non essere d’accordo? Altra cosa la maleducazione dei troll, quello si che è inaccettabile.

    • Mauro, se un giornalista parla di onestà intellettuale, e poi prende i fotogrammi da un video di un volante che vibra a 300kmh, e mette solo quelli dove il volante è a destra per avvalorare la sua tesi, è il primo ad essere disonesto.
      Ma poi voglio dire, siete ciechi? Lo vedete o no che entrambi vanno verso sinistra? Come si può sostenere una tesi del genere mi è ignoto. Capacità critica pari a zero, altro che “chi non la pensa così è un troll”….
      Qui la questione non è siamo tutti giornalisti o opinionisti, la questione è che se uno si fregia di tale nome deve poi scrivere cose corrette, e non inventarsi l’impossibile.

  8. Bravo, davvero un bell’articolo Ho letto e guardato tutto e alla fine mi hai convinto anche se scrivi che ti aspetti il contrario: davonla colpa a Vettel ma ora penso ad un concorso

  9. Complimenti come sempre per il gran lavoro.
    A me verrebbe da dire che sono stati due gran co****ni e basta.
    In curva 1 Lecrerc ha fatto un sorpasso bellissimo ma kamikaze, che non puoi fare al compagno di squadra, e Vettel risponde facendo peggio.
    Dare percentuali di colpa è difficile, ma di sicuro faranno bene a strigliarli a dovere.
    Però di certo non mi faccio rovinare la notte da due polli in questo modo 😉

  10. Però Vettel una colpa in più ce l’ha, mentre ripartenze della safety car non riesce mai a stare vicino a qiello davanti, anzi, spesso e volentieri rischia di essere superato, e stavolta si è fatto fregare da Albon senza poi riuscire ad avvicinarsi.
    Se fosse stato aggressivo con lui invece che con Leclerc, probabilmente non parleremmo adesso di questo caso.

  11. Good job, Alex. Molto difficile. The emotions run high: this is Ferrari. A small racing incident with huge ramifications: at such high speed the merest of touches results in disastrous consequences. And, while we know Vettel initiated it, in the end, for me, Leclerc simply chose not to avoid it. Put me in mind of Alonso, “you have to leave the space”… youtu.be/1LjKB9dltbY

  12. Per carità, Leclerc poteva evitare l’incidente, certo…. Poteva mollare l’acceleratore…. ( ??? ma sei serio???? ). Oppure poteva gettarsi a sinistra, anche nell’erba magari…
    (perchè del fatto che lui alla fine sterza decisamente a sinistra tu non ne fai cenno. Troppo tardi, ovvio, ma siamo a 300kmh giusto?). Poteva anche fermarsi, scendere e lavare il vetro. Già.
    Però se posti i fotogrammi di un volante che vibra a 300kmh spacciando le vibrazioni a destra come chiari segni del fatto che Leclerc stia chiudendo, e poi hai anche il coraggio di parlare di “onestà intelletuale”, allora siamo veramente al ridicolo.
    Basta guardare il camera car per intero, anche al rallentatore, per rendersi conto di quanto questa disamina sia falsa, 3 fotogrammi prima il volante è a sinistra. Ma questo fotogramma mica lo posti, onestissimo.
    Dai per piacere, il video è chiarissimo, all’inizio del sorpasso Vettel è attaccato alla riga bianca, quando si toccano è quasi a centro pista, smettiamola di raccontare favole.

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