GP Stati Uniti-Analisi qualifica: Leclerc era da pole?
Finalmente Mercedes. Dopo sei gare consecutive, dove la Ferrari ha dettato legge in qualifica, arriva la quinta pole stagionale per Valtteri Bottas, che si piazza, anche se per pochi millesimi, davanti alla SF90 di Sebastian Vettel. L’egemonia Rossa, che durava dal Gran Premio del Belgio finisce. Verstappen, autore di una grande qualifica, si “accontenta” del terzo posto, precedendo l’altro ferrarista Charles Leclerc. La spinta della propulsore Honda, capace di “liberare” ulteriori cavalli con la propria PU,sta facendo la differenza. Incolore il sabato di Lewis che, avvicinandosi alla conquista del suo sesto titolo iridato, non sembra affatto preoccupato per l’esito della qualifica.
GP Stati Uniti-Analisi qualifica: il motore Ferrari non ce la fa…
La perdita di pressione idraulica, provocata da una fuoriuscita d’olio, pregiudica pesantemente la giornata del monegasco, mettendo peraltro K.O. la Power Unit specifica 3. Per fortuna, in anticipo rispetto alla conclusione della sessione, la SF90 torna ai box, consentendo ai meccanici italiani di sostituire il propulsore. La penalità non arriva in quanto si decide di montare un motore già usato in precedenza.
GP Stati Uniti-Analisi qualifica: Gomme Medium per tutti, o quasi…
I piloti dei top team, con l’eccezione di Alexander Albon, partiranno con i compound “gialli”. Per non rischiare un degrado “innecessario”, durante il primo stint di gara, hanno deciso di qualificarsi, durante le Q2, con le Medium, mescola molto costante durante le consuete simulazioni passo gara del venerdì. Nel secondo stint, montando gli pneumatici Hard, si arriverà a tagliare il traguardo senza particolari problemi di gestione.
GP Stati Uniti-Analisi qualifica: I cavalli persi…
L’estremo equilibrio dei tempi, registrato alla fine della qualifica, vede l’equa ripartizione del “best sector” del circuito statunitense. Ferrari la più rapida nel T1, Mercedes nel T2. Nel T3, il settore più guidato della pista, Red Bull fa la differenza. Dando un’occhiata al settore centrale delle Ferrari, possiamo notare un fatto. La vettura numero 5 ha sfruttato tutta la potenza della specifica 3 mentre Charles, con la specifica numero 2, non è riuscito a raggiungere le stesse velocità del compagno.
Probabilmente, senza i problemi al motore, la vettura numero 16, tenendo in conto anche la session persa, avrebbe avuto tutte le carte in regola per staccare la settima pole consecutiva. Valtteri Bottas ha fatto meglio di Lewis Hamilton. Il gap, accusato tutto nel T3, si deve anche ad una guida non perfetta nel primo tentavo dell’inglese.
GP Stati Uniti-Analisi qualifica: Conclusioni
Volendo fare un pronostico, risulta difficile scegliere un favorito. Secondo quanto appena analizzato, i candidati alla vittoria del Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2019 sono diversi. Tenendo presente i long run effettuati il venerdì, possiamo dire che Mercedes ha dimostrato qualcosina in più rispetto a Ferrari e Red Bull. Detto ciò, la potenza del motore Ferrari sulla vettura di Vettel, e la grande capacità gestionale dei compound da parte della RB15 di Max Verstappen, aprono gli scenari verso un battaglia avvincente.
Autore: Cristiano Sponton – @csponton
Foto: Ferrari